Esproprio di Stato. Come se non bastassero già tasse
e patrimoniale sui risparmi, siamo stati gabbati pure sul cambio
Euro-Lira. Il conto è salato. in tasca ci mancano ben 1,5 miliardi.
A rivelarlo è stata un’ordinanza emessa dal giudice del tribunale di
Milano, Guido Vannicelli che ha ritenuto illegittima la decisione del
Governo Monti che ha di fatto il 6 dicembre 2011 con l’art.26 del
decreto legge n.121, in deroga alla legge del 2002, stabilisce che “le
lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con
decorrenza immediata” e che “il relativo controvalore è versato
all’entrata del bilancio dello Stato per essere assegnato al fondo per
l’ammortamento dei titoli di stato”.
La mossa di Monti – Insomma con questa mossa il Loden ha anticipato
di circa 3 mesi la scadenza ultima, fissata al 28 febbraio del 2012 per
chi doveva cambiare le lire in euro, e inoltre si è assicurato un
bottino di un miliardo e mezzo. Secondo il giudice Vannicelli, come
racconta l’Espresso, il Governo Monti avrebbe “violato il principio di affidamento e di certezza del diritto” e di fatto “espropriato” i cittadini possessori delle lire per l’equivalente di un miliardo e mezzo di euro a favore del bilancio dello Stato.
La questione, sollevata dal Giudice, in una causa tra alcuni
cittadini, difesi dall’avv. Marcello Pistilli, è adesso al vaglio della
Corte Costituzionale che nei prossimi mesi si dovrà pronunciare in
proposito. Il rischio per le casse dello Stato è di un buco enorme, nel
caso i termini per il cambio dovessero essere riaperti. La norma voluta
dal Prof ha bloccato di fatto perentoriamente e con due mesi di anticipo
la possibilità di convertire le lire, secondo Vannicelli ha violato gli
articoli 3 e 97 della Costituzione, cioè il principio di affidamento e
di certezza del diritto. Per il giudice si tratta di una vera e propria
“espropriazione” di un bene. Se si guarda anche agli altri Paesi
d’Europa, l’Italia è stata la prima in ordine di tempo ad abolire il
cambio tra la vecchia valuta e l’Euro. E così ora chi ha ancora Lire in
tasca spera che dall’ordinanza del tribunale di Milano possa arrivare un
risarcimento.
Le proteste – “Ho un sacco di soldi, ma non valgono niente”, racconta
Roberto all’Espresso, “pensavamo la fortuna fosse arrivata finalmente
nella nostra casa. Ci mettemmo a piangere quel giorno di due anni fa,
quando facendo dei lavori nello scantinato, rinvenimmo, in un muro, una
valigia che conteneva circa 190 milioni di vecchie lire”, racconta con
un viso che sembra aver perso ogni speranza. La gioia durò poco, il
tempo di sapere che da circa due mesi, grazie alla norma voluta da
Monti, non era più possibile convertire quei soldi. Ora il
pronunciamento della Corte Costituzionale potrebbe riaprire la speranza
per i possessori di vecchie lire e creare una nuova grana tra i conti di
Renzi…
Fonte: http://www.imolaoggi.it/
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