Critiche al premier per non aver detto una parola sui nostri fucilieri Salvini: «Parla di diritti violati in Pakistan e Nigeria e tace sui marinai»
Al via del semestre italiano di presidenza europea il discorso del
premier Renzi è stato accolto da sentimenti di approvazione, ma anche da
furiose polemiche. Le più roventi sull’imbarazzante silenzio, tenuto
dal presidente del Consiglio, sulla vergognosa situazione dei due marò
Latorre e Girone.
«Ci sono rimasto male, mi aspettavo di più». Così Matteo Salvini,
segretario leghista, intervenendo nel dibattito in corso a Strasburgo,
sul discorso del premier Renzi al parlamento europeo. «Non una parola
sui marò», sottolinea, Ci occupiamo «dei diritti delle donne in
Pakistan, giusto. Dei cristiani perseguitati in Nigeria... In questo
palazzo troviamo ipocrisia e menzogna: due soldati italiani», e quindi
europei, «sono da due anni in galera in India» e qui «ci occupiamo degli
sfigati di tutto il mondo, ma non dei nostro soldati».
La «botta» a favore dei marò, nei confronti di un Matteo Renzi,
afflitto da amnesia per i nostri fucilieri di marina ingiustamente
imprigionati in India era cominciato ieri ben prima del discorso del
premier a Strasburgo. «Matteo Renzi avrai il coraggio parlando
all’Europa di chiedere la libertà per i #marò’», chiedeva in tarda
mattinata di ieri su Twitter il vicepresidente del Senato, Maurizio
Gasparri. Se avesse scommesso contro il premier il senatore di FI
avrebbe vinto. Nemmeno una parola. «Nel discorso al Parlamento europeo
Matteo Renzi si dimentica dei nostri marò. Che tristezza!», scrive su
Twitter subito dopo l’intervento del premier l’eurodeputato di Forza
Italia Raffaele Fitto.
Pesanti anche le critiche del presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza
nazionale, Giorgia Meloni: «Siamo totalmente sconcertati di fronte al
premier Italiano che nel suo primo discorso da presidente dell’Ue invoca
la reazione dell’Europa per tutte le ingiustizie del mondo, salvo per
quella che viene perpetrata nei confronti dei due marò italiani,
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, illecitamente trattenuti in
India da due anni in piena violazione del diritto internazionale.
Qualunque presidente di uno Stato sovrano, vittima di una tale
ingiustizia, avrebbe alzato la voce di fronte a una Ue che si è girata
dall’altra parte. Così non ha fatto Renzi che dimostra la sua
subalternità psicologica nei confronti delle istituzioni europee. E
questo rende il suo esordio deludente».
Ma comunque la Meloni fa a Renzi «i migliori auguri di buon lavoro.
Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale auspica che questo semestre di
presidenza Ue sia l’occasione per riaffermare la dignità e la sovranità
dell'Italia in Europa e per rimettere al centro dell’azione politica
dell’Unione gli interessi dei popoli e delle nazioni. Tuttavia se il
buongiorno si vede dal mattino ci lascia perplessi sentir dire a Renzi
che siamo "felici e orgogliosi perché diamo di più di quello che
prendiamo" e che in Europa l’Italia "viene per dare e non per chiedere".
Evidentemente Renzi dimentica che negli ultimi anni l'Italia ha
trasferito all’Ue 159 miliardi e ne ha ripresi appena 104, regalando
letteralmente 55 miliardi. Soldi ai quali si aggiungono i 60 miliardi di
euro l’anno che dovremo versare per il fiscal compact e il fondo
salva-stati e i milioni per fronteggiare l’emergenza immigrazione che
sono completamente a carico degli italiani. Con tutta la fantasia
possibile non riusciamo a immaginare cos’altro possa dare l’Italia».
Per il senatore FI D’Ambrosio Lettieri è una vergogna, «non saprei come
altro definire l’assurdo silenzio del premier Renzi sui nostri marò
detenuti ingiustamente da oltre due anni in India. Al presidente del
Consiglio che oggi, nel suo discorso al Parlamento europeo per l’avvio
del semestre a guida italiana, non ha ritenuto di dire una sola parola
all’Europa sulla necessità di una maggiore partecipazione del consesso
internazionale alla vicenda dei fucilieri della nostra Marina - che non è
e non può essere vicenda solo di pertinenza italiana - vorrei ricordare
che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due militari al
servizio di una causa di interesse internazionale, e cioè la lotta senza
quartiere alla pirateria, sancita da leggi specifiche». E ancora: «Due
grandi italiani che hanno servito l’Italia obbedendo anche quando Monti
li ha rimandati indietro esponendoli al pericolo che fosse applicata la
pena di morte. Quanto al resto del discorso - aggiunge - ci pare pieno
di belle parole, ma inutili rispetto al fine concreto che vogliamo
raggiungere, che è quello di liberarci della zavorra recessiva che sta
mandando a fondo il nostro Paese attuando politiche liberali, che
abbassino le tasse e favoriscano lo sviluppo. Abbiamo bisogno che
l’Europa esca da un approccio meramente ragionieristico alla soluzione
del deficit per il bene nostro, ma dello stesso continente. La speranza -
conclude - è una brutta trappola quando non ha fondamento».
Elisabetta Gardini, la nuova capodelegazione di Forza Italia al
Parlamento europeo, a Matteo Renzi lo ha detto subito, in faccia: «Belle
parole, ma poco altro», ha affermato l’esponente di FI sfoggiando,
durante l’intervento a Strasburgo, la spilla con l’inconfondibile
fiocchetto giallo che indica l’impegno in sostegno di Latorre e Girone.
I due marinai del battaglione San Marco sono ingiustamente e
illegalmente detenuti in India da oltre due anni, da quando furono
coinvolti nel mai chiarito scontro a fuoco in acque internazionali
avvenuto il 15 febbraio 2012. E anche l’altro giorno, durante la
manifestazione di sostegno ai marò organizzata dal Sap e da Il Tempo al
Planet di Roma, è stata ribadita l’innocenza dei due.
Fonte: http://www.iltempo.it/
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