Può un ministro degli Esteri l'arsi dire da rappresentanti delle
Forze Armate esasperati che 0 governo del quale fa parte è incapace di
difendere i propri diritti, e ancora aspirare al ruolo di capo della
politica estera europea? Nel giorno terribile in cui la guerra che è
anche dell'Europa uccide 290 persone che avevano preso un volo di linea
dall'Europa pensando di andare in vacanza, nel giorno di un'Ustica
seconda purtroppo chiara a tutti, ci pensa un'audizione dei Cocer della
Marina Militare Italiana a far piazza pulita delle grandi arie di
presunzione, delle troppe chiacchiere a vuoto del governo di Matteo
Renzi.
L'esasperazione legittima, perfino tardiva, dei militari italiani
colpisce con la stessa forza il presidente del Consiglio che chiede
rispetto per il Paese e per i suoi voti di partito di successo, ma
dimentica di nominare i marò nel discorso di inaugurazione del semestre
italiano in Europa; il ministro degli Esteri, Mogherini, che il governo
insiste a proporre come mister Pesc, nonostante al discredito europeo
ora si accompagni quello nazionale; infine per un ministro della Difesa,
Pinotti, che al pari di premier e collega degli Esteri, era partita
lancia in resta con grandi dichiarazioni di impegno per risolvere
rapidamente la vicenda di Massimiliano La-torre e di Salvatore Girone, e
che poi niente ha fatto e sta facendo, mentre chissà perché
imperversano le voci che la vorrebbero gradita al Quirinale per la
successione, ruolo evidentemente divenuto dinastico.
La brutta storia
A chi dovesse obiettare che la brutta storia della detenzione
illegale di due militari in India, rei di aver difeso una petroliera
italiana in missione antipirateria, è stata ereditata dai due precedenti
governi, i disastrosi Monti e Letta, si risponde agevolmente che questo
governo assai più di quelli precedenti, che gestivano evidentemente e
prevalentemente affari tanto da costringere un ministro onesto come
Giulio Terzi a clamorose dimissioni, almeno non ci hanno e non hanno
raccontato ai marò, alle famiglie, ai militari italiani, le clamorose
balle esibite dal trio di cui sopra. Ricorderete telefonate a Delhi,
dichiarazioni bellicose, annunci che si cambiava metodo, verso,
preferiscono dire i renziani d'assalto.
Bene, nessun cambiamento diverso, solo una serie di promozioni
inopportune per il rappresentante del disastro politico diplomatico
italiano, Staffan De Mistura; solo la pomposa nomina di un responsabile
inglese a capo di un sedicente comitato internazionale, che non ha mai
prodotto il ricorso sacrosanto in base al diritto internazionale che
peraltro era pronto da tempo; solo infine, ed è la cosa più infame, un
rapido e progressivo distacco e disinteresse dal problema, ritenuto
risolto con la solita politica degli annunci, comunicazioni sibilline
alle famiglie, informazioni false sulla colpevolezza dei due, lasciate
circolare dagli ambienti ministeriali.
Lo sdegno
Ecco, ieri a questo comportamento i Cocer in audizione hanno risposto
con il dovuto sdegno, e si potrà anche fingere che sia stata
un'occasione formale, e nasconderla informandone malamente, ma resta un
fatto gravissimo e preoccupante, come sempre quando si spezza il
rapporto di fiducia tra Forze Armate, Governo e Parlamento di una
nazione. Dovrebbe esserne consapevole il comandante supremo della Forze
Armate, ovvero il presidente della Repubblica, inusitatamente taciturno
da due anni e mezzo.
È andata così. "Massimiliano Latorre e Salvatore Girone erano in
servizio per conto dello Stato, in acque internazionali, e per questa
doppia ragione la loro immunità funzionale deve essere riconosciuta e
difesa", ha affermato il Cocer della Marina Militare ascoltato ieri
mattina, dalla Commissione Difesa della Camera insieme ai colleghi del
Cocer Interforze, in merito alla situazione dei fucilieri trattenuti in
India.
"L'Italia ha purtroppo dato al mondo intero l'immagine di un Paese
che opera in campo internazionale in modo improvvisato, incapace di
difendere i propri diritti anche perché vincolato da logiche che ci
vedono soccombenti nei confronti di Paesi di elevato interesse
economico-commerciale".
Secondo i rappresentanti militari "occorre fare un cambio di passo
nell'interesse dei Fucilieri e dell'Italia. La mancanza di un cenno su
questa vicenda da parte del Presidente del Consiglio, in occasione
dell'avvio del semestre europeo a guida italiana, è apparso agli occhi
dei delegati un segnale di scarsa volontà da parte del Governo
nell'affrontare con la determinazione che il caso richiede la difficile
situazione".
I rappresentanti dei militari affermano esplicitamente che "portare a
casa con dignità e onore Massimiliano e Salvatore deve essere per tutti
una priorità", e dunque chiedono "ai commissari di continuare nelle
azioni annunciate dal Presidente della Commissione Difesa Elio Vito",
ovvero la convocazione del "Presidente del Consiglio e dei Ministri
degli Esteri e della Difesa, da parte delle Commissioni Difesa di Camera
e Senato, alla presenza del Cocer di Marina e di Interforze, per essere
informati sulle azioni che il Governo sta svolgendo e che intenderà
svolgere".
I lettori capiranno che non sarà, o non sarebbe perché lo voglio
vedere Renzi a presentarsi, una passeggiata rispondere in modo
convincente. Il Cocer, ricordando che la pirateria è una battaglia non
certo e non solo italiana, e che a qualcosa dovrebbe pur servire la
storiella dell'importanza storica di presiedere per sei mesi l'Unione
Europea, chiedono anche di "coinvolgere le istituzioni europee, affinché
supportino con maggiore energia e convinzione l'Italia nella
risoluzione del caso, consci che la problematica sulla immunità
funzionale del personale dello Stato che opera in scenari internazionali
è un problema comune" ed effettuare, quanto prima, "una nuova visita a
Massimiliano e Salvatore". Forse non cambierà niente nella palude in cui
viviamo, ma era ora che i militari si facessero sentire.
Fonte: Maria Giovanna Maglie
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