Cade proprio in questi giorni l'anniversario dell'uccisione di più di
8000 musulmani bosniaci a Srebrenica, nel luglio 1995. Un crimine
assurdo, a tutt'oggi in parte senza riparazione, come ricorda l'appello
diramato da Amnesty International: accesso alla verità e giustizia
devono ancora in buona parte arrivare per i civili bloccati nell'enclave
di Srebrenica, allora "zona di sicurezza" delle Nazioni Unite, dove più
di 8000 uomini e ragazzi bosniaci
furono separati dal resto della popolazione e sommariamente
giustiziati dall'11 al 13 luglio di quell'anno.
I corpi di oltre 6000
vittime di questo genocidio sono stati esumati, identificati e sepolti
presso il memoriale a loro dedicato, ma l'identificazione di circa 1000
salme è a tutt'oggi in corso, e si stima che un altro migliaio manchino
ancora all'appello...
La legge sulle persone scomparse non è mai stata
pienamente attuata, lasciando le famiglie senza alcun indennizzo. La
commemorazione è ancora più difficile, perché le autorità della
Bosnia-Erzegovina non riescono ad adempiere ai loro obblighi nei
confronti delle famiglie delle vittime di Srebrenica e delle altre
vittime di sparizioni forzate avvenute durante il conflitto armato in
quell'area.
Il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia
(ICTY) istituito presso le Nazioni Unite ha accusato, alla luce dei
fatti di Srebrenica, Mladić, Arkan e altri ufficiali serbi di diversi
crimini di guerra tra cui il genocidio, la persecuzione e la
deportazione di un numero ingente di civili. Gran parte di coloro cui è
stata attribuita la principale responsabilità della strage, sia
militari che uomini politici, è tuttora latitante, tranne Ratko Mladić,
arrestato nel maggio 2011, dopo ben 16 anni dai fatti. Tutto ciò
accadeva alle porte di casa nostra…
Una tragedia che però è anche una
CONFERMA DEL RUOLO DELL'UNIONE EUROPEA, che è scesa in campo
convintamente per stabilizzare una Regione critica a pochi chilometri
dai nostri confini: quando l'Europa si rende protagonista - cosa che
non abbiamo visto in Ucraina e non stiamo vedendo nella crisi
Israelo-palestinese.
Fonte: https://www.facebook.com/ambasciatoregiulioterzi?hc_location=timeline
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