Sig.ra Ministro Federica Mogherini,
la credibilità internazionale dell’Italia è stata gravemente intaccata. I due fucilieri di marina attendono il loro processo senza certezze sui tempi, sulle modalità, sulla possibilità concreta di difendere i propri diritti.
La riconsegna dei due militari (perché tale era stata la decisione finale di farli rientrare in India) ad un ordinamento in cui è prevista la pena capitale è stata effettuata con leggerezza e sicuramente contrasta con la chiara giurisprudenza della Corte Costituzionale.
La tardiva revoca da parte della Corte Suprema indiana del divieto per il nostro ambasciatore di lasciare il Paese senza autorizzazione della stessa Corte costituisce una inaudita violazione del diritto diplomatico, senza precedenti nell’epoca moderna. I molteplici errori compiuti da parte italiana giustificano, a parere di chi scrive, di definire questa vicenda come la “Caporetto” diplomatica, politica e giudiziaria del terzo millennio.
Mancano due giorni e qui tutto tace. Il tribunale speciale indiano che ha stabilito il rinvio dell’udienza sul caso marò al 31 luglio, dovrebbe formulare i capi d'accusa nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ma visto e considerato che non lo farà, perchè gli è giunta probabilmente voce che esistono prove schiaccianti relative alla loro estraneità ai fatti (http://www.seeninside.net/piracy/it-down.htm), sarebbe auspicabile un suo viaggio in India, visto e considerato che l'ultimo responsabile del suo Dicastero che i Fucilieri di Marina hanno visto, è stato Giulio Terzi.
Vada Mnistro, parli direttamente con Modi, dimostri che dalla sconfitta - come ci insegna la storia - si è pervenuti alla vittoria. Questo è l’auspicio, per i nostri fucilieri di marina, per le loro famiglie, per la credibilità internazionale dell’Italia.
di Nicola Marenzi
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