L’internazionalizzazione della vicenda dei marò Girone e Latorre,
ingiustamente detenuti da novecento giorni in India, è a zero. La
procedura non è stata ancora formalmente avviata. La doccia fredda l’ha
somministrata ieri il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della
Vedova, durante un incontro delle commissioni Esteri e Difesa, riunite
per la discussione del decreto legge sulla proroga delle missioni
internazionali.
Nella relazione illustrata dal relatore Carlo Galli è scritto che per
la vicenda dei nostri due fucilieri Latorre e Girone la procedura di
arbitrato internazionale è stata avviata. A questo punto interviene
Della Vedova, il quale chiarisce che questo non è corretto. Ci sono dei
colloqui, ma la proposta non è stata ancora formalizzata, spiega il
sottosegretario.
Alla riunione è presente il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza
nazionale Edmondo Cirielli, componente della commissione Esteri.
L’onorevole, da sempre in prima linea per il caso dei due marinai, salta
sulla sedia: «Come solo colloqui?» E scoppia la polemica: «Abbiamo
appreso con stupore e sconcerto - dichiara Cirielli - che la declamata
procedura di arbitrato internazionale più volte strombazzata dal Governo
Renzi durante le europee non è stata ancora formalizzata». Perché,
effettivamente, l’«internazionalizzazione» è il cavallo di battaglia
dell’esecutivo, che l’ha sempre indicata come elemento importantissimo
per riportare a casa, presto e con onore, i due marinai del Battaglione
San Marco.
Il sottosegretario Della Vedova sottolinea che quella di Cirielli è una
strumentalizzazione e «meno si strumentalizza e più si lavora, più si
avvicina la possibilità di raggiungere l’obiettivo che sta a cuore a
tutti noi».
E non è assolutamente vero, chiarisce Della Vedova che il governo non
sta facendo nulla: «Come dimostra la presenza l’altro giorno del
ministro Pinotti a Nuova Delhi. Si sta lavorando nella direzione
dell’internazionalizzazione e come ha detto proprio il ministro della
Difesa: per una comunicazione che possa portare ad uno scambio di punti
di vista che è anche uno dei passi richiesti dalla prassi giuridica per
un primo approccio all’internazionalizzazione della vicenda, che è
l’obiettivo del governo italiano».
«Siamo a questo punto - aggiunge il sottosegretario - e come ha
ribadito il ministro Pinotti un accordo tra i governi sarebbe l’elemento
più auspicabile. Si lavora con serietà».
«E non credo - conclude Della Vedova - che nessuno abbia mai detto che è
stato avviato l’arbitrato. Io non ne ho mai avuto notizia.
All’arbitrato ci si arriva. Non si parte dall’arbitrato».
Fonte: http://www.iltempo.it/
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