Non c’è che dire: continuano a fare gli indiani. E, a parte le
difficoltà linguistiche, è difficilissimo cercare di entrare nel
guazzabuglio di stratagemmi che le autorità di New Delhi sfornano come
pizze calde dal forno di una rabbia che in Italia lievita, almeno per
chi crede ancora nella giustizia e nel valore delle nostre Forze Armate.
O, quantomeno, nella diplomazia.
In spregio alla prima regola del giornalismo - la notizia sùbito - la
premessa era doverosa per cercare di decriptare il senso
dell’indiscrezione trapelata nella giornata di ieri: per mercoledì 27
agosto un tribunale non meglio identificato di New Delhi ha fissato
un’udienza sul caso dei nostri due Marò. Per l’occasione sono stati
convocati alcuni rappresentanti della polizia speciale Nia che hanno
svolto indagini su quello che è divenuto un calvario per i nostri due
Fucilieri, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Peraltro, si sa che l’ennesima convocazione è stata firmata dal giudice
aggiunto, Reetesh Singh, che opera al Karkardooma Courts, nella zona
orientale di New Delhi. Ignoto, come quasi sempre, il motivo ufficiale
dell’udienza, ma scartabellando le ultime carte si può desumere che la
nuova convocazione sia da mettere in relazione con l’ultima udienza
della Corte Suprema (che risale a lunedì 4 agosto): quel giorno in aula
si è proceduto al rinnovo delle garanzie finanziarie a sostegno della
libertà dietro cauzione concessa a Latorre e Girone. Fino a qualche mese
fa questa specie di fidejussione era depositata in un istituto di
credito del Kerala.
Da qualche giorno le garanzie sono state trasferite
in una banca della capitale dell’India: dunque, quasi certamente è da
ricercare in questa sorta di informativa la convocazione del 27 agosto.
Note conoscitive delle quali verranno ufficialmente informati gli uomini
della polizia anti-terrorismo, la famigerata Nia. La stessa che ha
chiesto il 31 luglio scorso a un tribunale speciale di New Delhi di
prendere in carico la sorveglianza dei nostri due Marò.
Nel merito, la
decisione è stata rinviata al 14 ottobre. Ma - e qui scatta la nuova,
intollerabile incongruenza delle autorità giudiziarie e di governo
indiane - è necessario ricordare come il 28 marzo scorso la Corte
Suprema avesse sospeso il processo a carico di Latorre e Girone dopo
aver ammesso un ricorso sull'incompetenza della Nia, ora convocata per
il 27 agosto. Eppure, quel giudice speciale aveva sentenziato che la
polizia anti-terrorismo non poteva seguire quel tipo di indagini in
assenza di leggi ad hoc. Insomma, una vergogna che va avanti dal 15
febbraio del 2012.
Fonte: http://www.iltempo.it/
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