Lettera al Ministro Emma Bonino di Roberta De Luca
Gent.ma Ministro Emma Bonino,
la presente per sensibilizzare la Sua attenzione sulla vicenda che vede
protagonisti i due militari della Brigata San Marco, forza di
protezione anfibia delle Forze armate Italiane, Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone imbarcati in servizio di protezione anti-pirateria, sul
mercantile battente Bandiera Italiana, Enrica Lexie, ai sensi
dell’articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n.107, convertito, con
modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.130. Tale Legge dello Stato
Italiano è stata emanata per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011)
e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
recante “Misure urgenti antipirateria”.
I due fanti di Marina sono
stati sottoposti ad un regime carcerario in India e successivamente
imputati in un processo penale, sempre in India, con l’accusa di aver
ucciso, nell’esercizio delle loro funzioni, due pescatori di nazionalità
indiana scambiandoli per pirati.
Tralasciando i numerosi dubbi ed
incongruenze circa la ricostruzione dei fatti effettuati dalle Autorità
Indiane, è certo che l’episodio sia avvenuto in acque non territoriali i
e che pertanto, in base al diritto internazionale, sia applicabile la
giurisdizione Nazionale dello Stato di Bandiera.
Sono, dunque, da applicare le norme di diritto internazionale ed in particolare la Convenzione delle
Nazioni Unite sul diritto del mare o UNCLOS (United Nations Convention on the Law of the Sea),
aperta alla firma a Montego Bay ed a cui hanno aderito ad oggi 162
Stati, tra cui Italia ed India. Tuttavia l’aver accertato che la nave si
trovava in acque non territoriali, non rileva ai fini della
giurisdizione perché in ogni caso i nostri compatrioti sono coperti da
immunità. Infatti, sempre le norme di diritto internazionale di natura
convenzionale e consuetudinaria, stabiliscono che i militari che si
trovano all’estero, devono essere sottoposti alla giurisdizione dello
Stato di provenienza.: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due
Militari, sono organi dello Stato Italiano che hanno agito
nell’esercizio delle loro funzioni. Di conseguenza, la loro azione non
può essere imputata loro personalmente, ma deve esserlo allo Stato
Italiano
Solo lo Stato italiano può giudicare i reati compiuti dai
propri militari: quindi perchè i nostri due Militari della Brigata San
Marco sono stati consegnati alle autorità dello Stato Indiano? Perché
L’india sta ignorando le regole del diritto Internazionale? Perché lo
Stato Italiano non ha chiesto il sostegno e l’intervento degli Organismi
Internazionali? Perché in questi lunghissimi 16 mesi nessun membro
delle Istituzioni ha messo in dubbio la veridicità del castello
accusatorio costruito contro i due marò? Perché non si fa leva sulle
discordanti versioni raccontate dal Comandante del Sir Anthony? Perché
non sono stati resi noti i dubbi sulla perizia balistica, che in vero
scagionerebbe i nostri ragazzi? Perché Salvatore e Massimiliano sono
stati ri consegnati per ben due volte all’India, nonostante un espresso
divieto sancito da norme di rango Costituzionale? L’atteggiamento degli
Indiani ma non meno quello degli Italiani, lascia a dir poco interdetti,
trattandosi di un illecito internazionale. Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone sono due servitori della Patria, due militari che
stanno affrontando questa vicenda dimostrando di avere un profondo
attaccamento alla propria Terra. Questa vicenda, nonostante sia poco
trattata dai media, ha portato gli Italiani a rivalutare l’amor di
patria, un sentimento antico ma mai superato che ancor oggi si manifesta
in diverse forme.
Vogliamo continuare a sentirci fieri e sventolare
col petto gonfio d’orgoglio il tricolore, ed è per questo che Le
chiediamo di sollecitare la via diplomatica, affinché si giunga ad una
soluzione in tempi rapidi della vicenda, permettendo ai due Fanti di
Marina di poter tornare sul territorio dello Stato che servono ed hanno
servito con Onore.
Pubblicato da
Nicola Marenzi
a
04:14
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