sabato 6 luglio 2013

23 Maggio 1992, la strage di Capaci e la morte del giudice Giovanni Falcone


 Auto distrutta a Capaci


Sono trascorsi 20 anni dalla Strage di Capaci che ha portato la morte del giudice Falcone, della moglie e della sua scorta: tutte le risorse per approfondire questo triste momento della storia italiana. Da STUDENTI.IT, di Barbara Leone.

Falcone con la scorta

1992-2012: sono trascorsi 21 anni dall'attentato, ricordato con il nome di "Strage di Capaci", che ha causato la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Giovanni Falcone era nato a Palermo il 18 maggio 1939, è stato un magistrato molto attivo nella lotta contro la mafia ed è considerato un eroe insieme all'amico e collega Paolo Borsellino, che è stato ucciso il 19 luglio 1992.

Il 23 Maggio 1992, il giudice Falcone stava tornando a casa da Roma, come faceva solitamente nel fine settimana, insieme alla moglie Francesca. Partito da Ciampino con un jet di servizio intorno alle 16:45, atterra all'aeroporto Punta Raisi di Palermo dopo un volo di 53 minuti. Qui trova ad attenderlo 3 Fiat Croma blindate con la scorta. Falcone si mette alla guida della Croma bianca. In macchina con lui ci sono la moglie e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza. La macchina di Falcone è preceduta da una Croma marrone, con gli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo; e seguita da una Croma azzurra con gli agenti Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. 

Le auto prendono l'autostrada, dirette verso Palermo. Alle 17:58, al chilometro 5 della A29, nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine, il sicario Giovanni Brusca aziona una carica di cinque quintali di tritolo, che era stata posizionata in una galleria scavata sotto la strada. Pochi istanti prima dello scoppio, Falcone aveva rallentato per prendere un mazzo di chiavi dal cruscotto della macchina. Lo scoppio quindi travolge in pieno solo la Croma marrone. I tre agenti della scorta muoiono sul colpo.

La macchina di Falcone si schianta contro il muro di cemento e detriti causati dallo scoppio. Il Giudice Falcone muore durante il trasporto in ospedale a causa del trauma cranico, causato dall'impatto contro il parabrezza, e da varie lesioni interne. La moglie Francesca muore invece in ospedale la sera alle 22:00. L'agente Costanza, che si trovava nella macchina con il giudice, rimane illeso. Gli agenti della terza automobile rimangono feriti, ma non sono in pericolo di vita. 

Il 25 maggio 1992 si svolgono a Palermo i funerali delle vittime. Le parole pronunciate dalla moglie dell'agente Schifani sono rimaste nella storia: "Io, Rosaria Costa, vedova dell'agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato..., chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c'è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare... Ma loro non cambiano... loro non vogliono cambiare... Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l'amore per tutti. Non c'è amore, non ce n'è amore...". 

 Ogni anno, il 23 maggio, si svolgono una serie di manifestazioni per ricordare la morte del magistrato Falcone, della moglie e della scorta. Quest'anno l'anniversario della morte di Falcone sarà collegato, in molte città, alla morte della studentessa Melissa Bassi, avvenuta sabato 19 maggio davanti alla scuola di Brindisi.

 

Nessun commento:

Posta un commento