martedì 31 dicembre 2013

Discorso di fine anno di un cittadino Italiano


Robin Hood statue in Nottingham

Buonasera a tutti, nel mio discorso di fine anno tratterò solo ed esclusivamente l'argomento crisi. Il mio AUGURIO MIGLIORE è quello di riuscire a leggere questo momento storico, in modo diverso, NON in maniera INDOTTA.


Chi più chi meno siamo stati toccati da questa crisi economica..... tanto la maggior parte di noi italiani era a favore dell'Europa Unita, tanto quando entrammo la maggior parte di noi si chiese se mai avesse potuto funzionare un'Europa solo basata sulla moneta unica??? Non sono un analista, ma non riesco a capire se questo tracollo che ha colpito per la maggiore i paesi del sud, sia stato previsto o se la situazione "sia sfuggita di mano"......

In un caso o nell'altro, gli effetti, o risvolti, sono ben noti. I Paesi del nord Europa, Germania in testa, stanno traendo da questa situazione, i più alti benefici. Vero è che in ben due casi, dal dopo guerra ad oggi, l'Italia non fece pagare i suoi debiti proprio alla Germania (....)

A volte bisogna essere lungimiranti… e soprattutto dire in modo chiaro e tondo in quale situazione ci troviamo: la conoscenza approfondita dei problemi è il miglior modo per affrontarli e trovare (insieme) le soluzioni per superarli nel migliore dei modi (se c’è la volontà di farlo).

Per far questo occorre innanzitutto una trasparenza da parte chi chi "occupa" i Palazzi romani e un'informazione mediatica indipendente.....

U - T - O - P - I - A

Secondo i nostri politici e i nostri organi d'informazione, la crisi economica italiana ha 3 cause:

1) i debiti dello Stato,
2) l’economia che non cresce
3) la scarsa credibilità dei governanti, che hanno affrontato la crisi tardi, in modo incerto e poco coerente. 

E i possibili rimedi sono:
1) la diminuzione del debito
2) la crescita economica
3) un governo credibile e capace di imporre a tutti, in modo equo, i sacrifici necessari per ridurre il debito e riavviare l’economia.

Quello che penso io è che questo è solo il circolo vizioso dove "qualcuno" ha pensato bene di infilarci. Sembra quasi di essere sottoposti ad un test di sopportazione.Quante più tasse il governo ci fa pagare, tanto più ci fanno credere che stiamo collaborando con loro, ma da cittadini, non dovremmo avere almeno chiaro il loro disegno???

Importiamo da tutto il mondo e fatichiamo a proporre il nostro Marchio sui mercati. Abbiamo un patrimonio storico e culturale e paesaggistico invidiato in tutto il mondo e non siamo in grado di promuoverlo, se non a livello locale e in maniera disorganizzata.

I politici litigano tra loro nelle campagne elettorali, ma si riuniscono per il bene della loro sopravvivenza
Politici corrotti??? NOOOOO!!!! Politica in mano ai lobbisti?? NOOOOO!!!

La RIVOLUZIONE che vorrei?

Quella culturale, non aspettando che parta dai palazzi. Iniziamo noi nel nostro piccolo, anche solo con l'acquisto di beni di consumo italiani. Non per boicottare, termine che non ci si addice, ma per ridare fiato ai nostri artigiani e agricoltori.

La soluzione prevista è, almeno in Europa, dare ancora soldi alle banche che invece di usarli per risollevare l’economia di solito li usano per pagare i dividendi agli azionisti. E ricompensare chi li ha aiutati. Alla fine lo scopo è sempre quello di togliere ai cittadini e dare ai nuovi nobili. Dove cavolo sarà finito Robin Hood, qui è tutto in mano al Principe Giovanni e allo Sheriffo di Nottingham, che è parente stretto dello Sceriffo di Malibu. Io comunque tendo ad essere Frate Tuck. Speriamo solo che andando avanti così da Robin Hood non si passi a V per Vendetta.

Comunque, ecco alcune ipotesi su cosa si potrebbe fare a breve per risollevare il paese ed uscire dalla crisi economica. Sono utopie, opinioni mie e non strettamente basate sul Dudeismo, tranne sul fatto che la nostra amata religione considera la via più semplice e il massimo risultato col minimo sforzo come mezzi prioritari per raggiungere qualsiasi scopo, insieme con l’ uguaglianza, o vera democrazia, delle persone.

1: Abolizione immediata e permanante dell’ IVA e di tutte le altre imposte e accise varie, tipo ICI e roba simile, marche da bollo comprese. Si pagherebbe qualsiasi cosa un 20 percento in meno e la benzina costerebbe intorno ai 50 centesimi al litro. Per non parlare di metano e corrente elettrica.

2: Parificazione immediata e permanente di diritti, doveri e benefici tra dipendenti pubblici e privati. Se un dipendente statale può andare in pensione prima dei cinquant’ anni, o poco dopo, lo stesso deve essere garantito ad un pari dipendente privato. A meno che qualcuno non pensi che lavorare in miniera o in fonderia sia meno faticoso o usuri meno di essere imbarcato su una nave da guerra. Stessa cosa se uno può andare in pensione dopo cinque anni di “lavoro”, lo stesso deve valere per i dipendenti del settore privato. Basta privilegi, basta caste e basta simil nobili. Se si può licenziare facilmente un dipendente privato lo stesso deve valere per un dipendente pubblico. Il che significa che i vari nullafacenti possono essere mandati a casa domani mattina.
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3: Ovviamente questo comportebbe per lo stato un diminuito budget di spesa che potrebbe essere pareggiato dall’ obbligo permanenente di rispettare il budget di spesa annuale per lo stato che non potrà essere superiore a quanto incassato con le imposte dirette (a scaglioni e che non possano superare il 40 percento degli utili). Giusto per evitare spese inutili. Più una trasparenza del 100 percento su come ogni anno vengono spesi i soldi delle tasse a disposizione di ogni cittadino, quanti, dove e perchè. Più soldi nelle tasche dei cittadini comuni e più soldi girano nell’ economia reale.

4: Per collaborare alla buona gestione economica dello stato nessun dipendente pubblico (parlamentari compresi) può percepire uno stipendio superiore allo stipendio più basso pagato nel paese moltiplicato per dieci. I fin dei conti i soldi che spendono sono quelli dei cittadini no? Quindi se lo stipendio più basso pagato ad un operaio agricolo è di 800 euro al mese nessun dipendente pubblico può guadagnare più di 8000 euro al mese. E deve farseli bastare. Ovviamente nello stipendio sono comprese anche tutte le eventuali spese, come un qualsiasi cittadino. Tu è dal tuo stipendio che tiri fuori i soldi per il cellulare, andare al cinema, al ristorante, allo stadio e quant’altro no?

Quindi, tutto viene a costare almeno il 20 percento di meno, le spese dello stato si riducono, il benessere dei cittadini comuni aumenta, i diritti e i doveri sono uguali per tutti e non potendo più spendere più di quanto si incassa il pericolo di deficit scompare. Inoltre con la trasparenza del 100 percento non sarà più possibile far sparire fiumi di miliardi senza che nessuno se ne accorga.

Questo sarebbe solo l’inizio, poi ci sarebbero l’abolizione totale della burocrazia, come in Germania dove il regolamento edilizio è di qualche paginetta A4, il ripristino della democrazia reale mediante un utilizzo molto estensivo dei referendum, come in Svizzera dove in alcuni paesi ancora votano i cittadini direttamente per alzata di mano. Eccetera, eccetera, basta solo aver veramente voglia di migliorare le cose, non solo per noi, ma per i nostri figli, e i nostri nipoti, e così via.

Ovviamente andrebbe tutto scritto nella Costituzione ed eventuali modifiche a quanto sopra richiederebbero un referendum popolare a maggioranza assoluta dell’ ottanta percento dei cittadini, sennò basta una legge e si torna come adesso.

Utopia? Chiaro che sì, però in democrazia si soffre tutti insieme o si sta bene tutti insieme. O almeno, questa è la mia opinione.



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