Tutti i recenti segnali stanno ad indicare che purtroppo hanno avuto il coraggio di farlo di nuovo!
A cosa ci riferiamo?
Al nuovo accordo che sembra essere stato raggiunto tra i i governi e le istituzioni di Italia ed India per prolungare di qualche altro mese il sequestro di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
A chi ci riferiamo?
Per quel che riguarda l'Italia, se vogliamo fare un appello nominativo, ci riferiamo in primo luogo a Napolitano, Letta, Bonino, Mauro e De Mistura, ma ci riferiamo ovviamente anche a tutti i poco limpidi interessi istituzionali, economici e mediatici che essi rappresentano.
Poi, ovviamente, ci riferiamo anche al governo indiano con le ben note colluse appendici della magistratura, dei media e delle altre istituzioni indiane che, come in Italia, dalla politica sono di fatto tutt'altro che indipendenti.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, due uomini del tutto innocenti e detenuti da quasi due anni, sono stati nuovamente offerti dall'Italia in ostaggio all'India e quindi di fatto 'venduti' per qualche altro mese.
I segnali in questo senso arrivati nei giorni intorno al Natale sono stati molteplici:
A cosa ci riferiamo?
Al nuovo accordo che sembra essere stato raggiunto tra i i governi e le istituzioni di Italia ed India per prolungare di qualche altro mese il sequestro di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
A chi ci riferiamo?
Per quel che riguarda l'Italia, se vogliamo fare un appello nominativo, ci riferiamo in primo luogo a Napolitano, Letta, Bonino, Mauro e De Mistura, ma ci riferiamo ovviamente anche a tutti i poco limpidi interessi istituzionali, economici e mediatici che essi rappresentano.
Poi, ovviamente, ci riferiamo anche al governo indiano con le ben note colluse appendici della magistratura, dei media e delle altre istituzioni indiane che, come in Italia, dalla politica sono di fatto tutt'altro che indipendenti.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, due uomini del tutto innocenti e detenuti da quasi due anni, sono stati nuovamente offerti dall'Italia in ostaggio all'India e quindi di fatto 'venduti' per qualche altro mese.
I segnali in questo senso arrivati nei giorni intorno al Natale sono stati molteplici:
- Il presidente Napolitano che fa gli auguri di Natale ai due marò
collegati in videoconferenza con lo sguardo abbassato (evidentemente
sopraffatto lui stesso dalla vergogna) e che preannuncia che le elezioni
indiane del prossimo Maggio potranno creare nuove difficoltà allo
svolgimento del processo;
- Il Times of India (ed a seguire altri giornali indiani) che, dopo aver per oltre 22 mesi quasi sempre ignorato e poche volte - a ragione - ridicolizzato le dichiarazioni della classe politica italiana, questa volta riprende e pubblica immediatamente le parole di Napolitano in modo da indicare ai propri lettori cosa attendersi per l'immediato futuro;
- Il ministro Bonino (ormai vittima di uno sdoppiamento di personalità senza precedenti anche ripensando alla sua stessa storia personale) che, dopo aver partecipato la mattina di Natale ad una marcia per la dignità umana contro la mala-giustizia, la sera di Santo Stefano riesce a giustificare in televisione il prolungarsi del criminale sequestro di persona di Latorre e Girone sulla base di comprensibili esigenze politiche indiane;
- Il ministro degli esteri indiano Kurshid che dichiara di contare sul fatto che si uscirà presto dalla crisi tra i due Paesi e che addirittura presto 'tra India ed Italia ci sarà una nuova Primavera';
- Il ministro della difesa indiano Antony (secondo la nostra ricostruzione lui stesso ai vertici della banda politico-criminale responsabile del crimine commesso nei confronti di Latorre e Girone) che improvvisamente congela la cancellazione ormai data per scontata della famosa commessa Finmeccanica in attesa che le indagini (sulla commessa, non sui marò) facciano il loro corso. Va detto che in questo caso l'accettazione di un arbitrato sul contratto, possibilità sempre respinta da Antony, sarebbe giunti a questo punto la soluzione di gran lunga migliore per Finmeccanica;
- Il capo di stato maggiore dell'aereonautica militare indiana Browne che dichiara che 'l'elicottero Finmeccanica rappresenterebbe esattamente quello che la forza aerea desidera'.
Cosa dobbiamo quindi attenderci a seguito di questa selva di dichiarazioni?
Gli sviluppi che ci attendiamo rimangono ovviamente quelli già evidenziati in nostri numerosi precedenti articoli. Si aprirà un processo farsa (un atto dovuto a seguito della scellerata sentenza tutta politica della Corte Suprema indiana) nel quale si dovrà cercare di gestire al meglio questa messinscena senza precedenti. In tale pseudo-processo si dovrà provare, per quanto possibile, a non fare emergere la verità sulla vicenda concentrandosi su aspetti formali e cavilli giuridici. Si cercherà in ogni caso di chiudere il processo farsa nel più breve tempo possibile verosimilmente senza arrivare ad alcuna sentenza, ma rimettendo, per così dire, la palla nelle mani dei governi indiano ed italiano o, al limite, della magistratura italiana.
Purtroppo, quelli che vengono ancora una volta dilatati sembrano invece essere i tempi di risoluzione. Ancora una volta, anziché percorrere questa strada in modo 'veloce' ed 'equo' (ovviamente i due aggettivi sono qui usati ironicamente in quanto i meno appropriati in assoluto a definire tutta questa vicenda), la si percorrerà 'non appena possibile' nel completo disprezzo della giustizia, ma nel pieno rispetto appunto, come ci ha ricordato il ministro Bonino, delle esigenze politiche indiane. Il che non esclude che, tanto per iniziare, il prossimo 8 Gennaio ancora una volta il tribunale speciale decida da subito un altro rinvio.
La responsabilità di questo nuovo rallentamento, va comunque detto, è però ormai solo italiana. L'India, o meglio il Partito del Congresso attualmente al potere, semplicemente non può far altro che ringraziare a modo suo la controparte italiana per la continua disponibilità.
Ma come può essere che si prolunghi ancora una vergogna simile?
Non è forse vero che tutti coloro che hanno un qualche ruolo nella vicenda sanno ormai dal Giugno 2012 che Latorre e Girone non hanno ucciso, neppure per errore, alcun pescatore indiano e che sono state vittime invece di un sequestro di persona funzionale a che un gruppo politico-criminale indiano conservasse il proprio potere?
Il nocciolo della questione sta nel fatto che lo scandalo che circonda il sequestro di Latorre e Girone, così come lo scrivente insieme a Capuozzo e Di Stefano lo hanno portato alla luce, è davvero enorme e con implicazioni potenzialmente devastanti tanto in Italia che in India.
Come avrebbe fatto comodo ai criminali ed agli incapaci al potere tanto in Italia che in India il processo 'staliniano' farsa che l'India si apprestava a celebrare l'Estate scorsa (quello 'veloce' ed 'equo' auspicato con ritornello ripetitivo e nauseante dalla Bonino nei suoi primi mesi da ministro degli esteri quando invitava gli italiani a pensare alle vedove dei pescatori che nulla hanno a che vedere con Latorre e Girone)!
Come avrebbe fatto comodo la condanna già scritta da parte indiana di due innocenti ed 'entusiasticamente' accettata da parte italiana in modo da coprire responsabilità ben più gravi ai livelli superiori (per ristabilire un minimo di par condicio all'interno del governo attuale qui ricordiamo il ministro Mauro che applaudiva ai ritrovati 'buoni rapporti con l'India che avrebbero permesso a Latorre e Girone di scontare la condanna in Italia')!
Come avrebbe fatto comodo il sacrificio di due innocenti a vantaggio del buon nome, degli affari e del potere delle caste di politici, magistrati, diplomatici, ammiragli, generali, funzionari pubblici e giornalisti che governano a proprio uso e consumo l'India e l'Italia!
Perchè tutto il mondo ormai sa che tanto l'India che l'Italia sono purtroppo paesi a democrazia 'degenerata'. Sono per l'appunto i paesi delle caste. Frutto di tradizioni secolari nel primo caso, di degenerazioni più recenti nel secondo.
Queste caste controllano il potere legislativo, quello esecutivo, quello giudiziario, quello militare ed il mondo dei media. Caste ai vertici delle quali in entrambi i Paesi sono oggi insediati personaggi di scarsissimo livello intellettuale, etico e morale le cui uniche preoccupazioni sono l'arricchimento e la crescita del potere personale. Caste ormai talmente screditate agli occhi dei popoli indiano ed italiano da esserne in gioco la loro stessa sopravvivenza. Caste minacciate che hanno quindi disperato bisogno di sostenersi l'un l'altra non solo all'interno di ciascun Paese, ma anche reciprocamente tra i due Paesi (India e Italia per l'appunto).
Vorrei qui riportare l'estratto di una recentissima intervista:
“Quando abbiamo fondato il movimento, noi pregavamo insistentemente il governo di passare la Legge Anti-corruzione, ma non ottenevamo risposta. Poco alla volta abbiamo capito che 'chiedere' nell'attuale sistema non funziona. Se Loro sono il problema non possono intraprendere un'azione contro se stessi – la corruzione è la loro vita e non potranno mai passare una Legge Anti-corruzione. Per questa ragione siamo entrati in politica. Si dice che la politica sia 'fango'. Noi ora siamo entrati nel 'fango' per liberarcene. Non abbiamo una bacchetta magica, né la conoscenza per risolvere tutti i problemi. Ma sappiamo che quando 15 Milioni di persone si mobilitano per un obiettivo, non c'è niente che possa impedire di raggiungerlo. E' una questione di volontà. …...........
Non è possibile che tutti coloro che sono entrati in politica siano entrati già disonesti. Se noi pensiamo di riuscire a realizzare un buon governo senza cambiare il presente sistema, ci inganniamo. Il sistema presto ci risucchierà. Dovremo riuscire a cambiare il sistema completamente eliminando dovunque possibile la discrezionalità dell'individuo.”
Quelle riportate non sono parole di Beppe Grillo (le avrebbe pronunciate sicuramente in maniera meno educata), ma di Arvind Kejriwal il vincitore delle recenti elezioni a New Delhi (ora a capo di un governo di minoranza) alla guida di un partito 'anti-sistema' fondato meno di un anno fa il cui simbolo è una 'scopa' da utilizzare per ripulire l'India dalla corruzione e dal malaffare. In termini di contenuto avrebbe però tranquillamente essere dichiarazioni fatte da Beppe Grillo e riferite all'Italia.
Perchè ho scelto di riportare questo estratto di intervista?
Perchè queste parole ci fanno concentrare sulla degenerazione raggiunta dal sistema di potere tanto in India che in Italia.
Perchè solo questa degenerazione consente di spiegare quanto è successo e sta ancora succedendo a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Perchè solo questa degenerazione permette di comprendere come sia stata possibile la completa falsificazione di un'intera indagine e come tale falsificazione abbia potuto essere accettata dall'Italia senza obiezioni (ovviamente fino all'emergere della nostra inchiesta giornalistica).
Perchè solo questa degenerazione ha consentito che i media, specchio fedele della corruzione e del malaffare del potere politico in entrambi i Paesi, si siano lanciati in un processo mediatico teso a far credere ad oltre un miliardo di indiani ed oltre cinquanta milioni di italiani (detraggo dalla popolazione di entrambi i paesi la popolazione inferiore ai 3 anni ed i pochissimi che sono riusciti a non farsi ingannare) che gli sfortunati Latorre e Girone abbiano qualcosa a che fare con la morte di due poveri pescatori.
Noi abbiamo sempre cercato di tenere lontana ogni strumentalizzazione politica dalla tragedia che ha colpito Massimiliano Latorre, Salvatore Girone e le rispettive famiglie (pur auspicando naturalmente, con risultati pressochè assenti, che i politici di ogni schieramento si interessassero seriamente della vicenda e non solo per spot elettorale).
Da osservatori esterni ci sembra comunque oggi doveroso osservare che se Arvind Kejriwal e Beppe Grillo vi dedicassero un po' d'attenzione vi troverebbero racchiusi come in un microcosmo i mille mali che, almeno nelle intenzioni, vorrebbero estirpare dalle società malate che sono oggi l'India e l'Italia.
Ad Arvind Kejriwal non ne basterebbe certo una sola di scopa per fare pulizia di tutto il malaffare e la corruzione indiana che troverebbe in questa vicenda. Sarebbe comunque un buon inizio.
Beppe Grillo vi troverebbe elementi a supporto di iniziative da lui annunciate quali la richiesta di 'impeachment' del Capo dello Stato, prove inconfutabili dell'incapacità e della mediocrità dei politici di tutte i partiti tradizionali manovrati e manovrabili da interesse esterni, prove che i giornalisti in Italia non sono altro che 'servi' al servizio della casta, ecc. ecc.
Non so se Arvind Kejriwal e Beppe Grillo (o qualche altro politico per loro) arriveranno mai a sollevarere il coperchio da questa vicenda. Ma a noi da tempo una cosa è chiara: il sequestro in India di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rappresenta meglio di qualsiasi altra storia recente il completo collasso dei sistemi politici italiano ed indiano.
- Il Times of India (ed a seguire altri giornali indiani) che, dopo aver per oltre 22 mesi quasi sempre ignorato e poche volte - a ragione - ridicolizzato le dichiarazioni della classe politica italiana, questa volta riprende e pubblica immediatamente le parole di Napolitano in modo da indicare ai propri lettori cosa attendersi per l'immediato futuro;
- Il ministro Bonino (ormai vittima di uno sdoppiamento di personalità senza precedenti anche ripensando alla sua stessa storia personale) che, dopo aver partecipato la mattina di Natale ad una marcia per la dignità umana contro la mala-giustizia, la sera di Santo Stefano riesce a giustificare in televisione il prolungarsi del criminale sequestro di persona di Latorre e Girone sulla base di comprensibili esigenze politiche indiane;
- Il ministro degli esteri indiano Kurshid che dichiara di contare sul fatto che si uscirà presto dalla crisi tra i due Paesi e che addirittura presto 'tra India ed Italia ci sarà una nuova Primavera';
- Il ministro della difesa indiano Antony (secondo la nostra ricostruzione lui stesso ai vertici della banda politico-criminale responsabile del crimine commesso nei confronti di Latorre e Girone) che improvvisamente congela la cancellazione ormai data per scontata della famosa commessa Finmeccanica in attesa che le indagini (sulla commessa, non sui marò) facciano il loro corso. Va detto che in questo caso l'accettazione di un arbitrato sul contratto, possibilità sempre respinta da Antony, sarebbe giunti a questo punto la soluzione di gran lunga migliore per Finmeccanica;
- Il capo di stato maggiore dell'aereonautica militare indiana Browne che dichiara che 'l'elicottero Finmeccanica rappresenterebbe esattamente quello che la forza aerea desidera'.
Cosa dobbiamo quindi attenderci a seguito di questa selva di dichiarazioni?
Gli sviluppi che ci attendiamo rimangono ovviamente quelli già evidenziati in nostri numerosi precedenti articoli. Si aprirà un processo farsa (un atto dovuto a seguito della scellerata sentenza tutta politica della Corte Suprema indiana) nel quale si dovrà cercare di gestire al meglio questa messinscena senza precedenti. In tale pseudo-processo si dovrà provare, per quanto possibile, a non fare emergere la verità sulla vicenda concentrandosi su aspetti formali e cavilli giuridici. Si cercherà in ogni caso di chiudere il processo farsa nel più breve tempo possibile verosimilmente senza arrivare ad alcuna sentenza, ma rimettendo, per così dire, la palla nelle mani dei governi indiano ed italiano o, al limite, della magistratura italiana.
Purtroppo, quelli che vengono ancora una volta dilatati sembrano invece essere i tempi di risoluzione. Ancora una volta, anziché percorrere questa strada in modo 'veloce' ed 'equo' (ovviamente i due aggettivi sono qui usati ironicamente in quanto i meno appropriati in assoluto a definire tutta questa vicenda), la si percorrerà 'non appena possibile' nel completo disprezzo della giustizia, ma nel pieno rispetto appunto, come ci ha ricordato il ministro Bonino, delle esigenze politiche indiane. Il che non esclude che, tanto per iniziare, il prossimo 8 Gennaio ancora una volta il tribunale speciale decida da subito un altro rinvio.
La responsabilità di questo nuovo rallentamento, va comunque detto, è però ormai solo italiana. L'India, o meglio il Partito del Congresso attualmente al potere, semplicemente non può far altro che ringraziare a modo suo la controparte italiana per la continua disponibilità.
Ma come può essere che si prolunghi ancora una vergogna simile?
Non è forse vero che tutti coloro che hanno un qualche ruolo nella vicenda sanno ormai dal Giugno 2012 che Latorre e Girone non hanno ucciso, neppure per errore, alcun pescatore indiano e che sono state vittime invece di un sequestro di persona funzionale a che un gruppo politico-criminale indiano conservasse il proprio potere?
Il nocciolo della questione sta nel fatto che lo scandalo che circonda il sequestro di Latorre e Girone, così come lo scrivente insieme a Capuozzo e Di Stefano lo hanno portato alla luce, è davvero enorme e con implicazioni potenzialmente devastanti tanto in Italia che in India.
Come avrebbe fatto comodo ai criminali ed agli incapaci al potere tanto in Italia che in India il processo 'staliniano' farsa che l'India si apprestava a celebrare l'Estate scorsa (quello 'veloce' ed 'equo' auspicato con ritornello ripetitivo e nauseante dalla Bonino nei suoi primi mesi da ministro degli esteri quando invitava gli italiani a pensare alle vedove dei pescatori che nulla hanno a che vedere con Latorre e Girone)!
Come avrebbe fatto comodo la condanna già scritta da parte indiana di due innocenti ed 'entusiasticamente' accettata da parte italiana in modo da coprire responsabilità ben più gravi ai livelli superiori (per ristabilire un minimo di par condicio all'interno del governo attuale qui ricordiamo il ministro Mauro che applaudiva ai ritrovati 'buoni rapporti con l'India che avrebbero permesso a Latorre e Girone di scontare la condanna in Italia')!
Come avrebbe fatto comodo il sacrificio di due innocenti a vantaggio del buon nome, degli affari e del potere delle caste di politici, magistrati, diplomatici, ammiragli, generali, funzionari pubblici e giornalisti che governano a proprio uso e consumo l'India e l'Italia!
Perchè tutto il mondo ormai sa che tanto l'India che l'Italia sono purtroppo paesi a democrazia 'degenerata'. Sono per l'appunto i paesi delle caste. Frutto di tradizioni secolari nel primo caso, di degenerazioni più recenti nel secondo.
Queste caste controllano il potere legislativo, quello esecutivo, quello giudiziario, quello militare ed il mondo dei media. Caste ai vertici delle quali in entrambi i Paesi sono oggi insediati personaggi di scarsissimo livello intellettuale, etico e morale le cui uniche preoccupazioni sono l'arricchimento e la crescita del potere personale. Caste ormai talmente screditate agli occhi dei popoli indiano ed italiano da esserne in gioco la loro stessa sopravvivenza. Caste minacciate che hanno quindi disperato bisogno di sostenersi l'un l'altra non solo all'interno di ciascun Paese, ma anche reciprocamente tra i due Paesi (India e Italia per l'appunto).
Vorrei qui riportare l'estratto di una recentissima intervista:
“Quando abbiamo fondato il movimento, noi pregavamo insistentemente il governo di passare la Legge Anti-corruzione, ma non ottenevamo risposta. Poco alla volta abbiamo capito che 'chiedere' nell'attuale sistema non funziona. Se Loro sono il problema non possono intraprendere un'azione contro se stessi – la corruzione è la loro vita e non potranno mai passare una Legge Anti-corruzione. Per questa ragione siamo entrati in politica. Si dice che la politica sia 'fango'. Noi ora siamo entrati nel 'fango' per liberarcene. Non abbiamo una bacchetta magica, né la conoscenza per risolvere tutti i problemi. Ma sappiamo che quando 15 Milioni di persone si mobilitano per un obiettivo, non c'è niente che possa impedire di raggiungerlo. E' una questione di volontà. …...........
Non è possibile che tutti coloro che sono entrati in politica siano entrati già disonesti. Se noi pensiamo di riuscire a realizzare un buon governo senza cambiare il presente sistema, ci inganniamo. Il sistema presto ci risucchierà. Dovremo riuscire a cambiare il sistema completamente eliminando dovunque possibile la discrezionalità dell'individuo.”
Quelle riportate non sono parole di Beppe Grillo (le avrebbe pronunciate sicuramente in maniera meno educata), ma di Arvind Kejriwal il vincitore delle recenti elezioni a New Delhi (ora a capo di un governo di minoranza) alla guida di un partito 'anti-sistema' fondato meno di un anno fa il cui simbolo è una 'scopa' da utilizzare per ripulire l'India dalla corruzione e dal malaffare. In termini di contenuto avrebbe però tranquillamente essere dichiarazioni fatte da Beppe Grillo e riferite all'Italia.
Perchè ho scelto di riportare questo estratto di intervista?
Perchè queste parole ci fanno concentrare sulla degenerazione raggiunta dal sistema di potere tanto in India che in Italia.
Perchè solo questa degenerazione consente di spiegare quanto è successo e sta ancora succedendo a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Perchè solo questa degenerazione permette di comprendere come sia stata possibile la completa falsificazione di un'intera indagine e come tale falsificazione abbia potuto essere accettata dall'Italia senza obiezioni (ovviamente fino all'emergere della nostra inchiesta giornalistica).
Perchè solo questa degenerazione ha consentito che i media, specchio fedele della corruzione e del malaffare del potere politico in entrambi i Paesi, si siano lanciati in un processo mediatico teso a far credere ad oltre un miliardo di indiani ed oltre cinquanta milioni di italiani (detraggo dalla popolazione di entrambi i paesi la popolazione inferiore ai 3 anni ed i pochissimi che sono riusciti a non farsi ingannare) che gli sfortunati Latorre e Girone abbiano qualcosa a che fare con la morte di due poveri pescatori.
Noi abbiamo sempre cercato di tenere lontana ogni strumentalizzazione politica dalla tragedia che ha colpito Massimiliano Latorre, Salvatore Girone e le rispettive famiglie (pur auspicando naturalmente, con risultati pressochè assenti, che i politici di ogni schieramento si interessassero seriamente della vicenda e non solo per spot elettorale).
Da osservatori esterni ci sembra comunque oggi doveroso osservare che se Arvind Kejriwal e Beppe Grillo vi dedicassero un po' d'attenzione vi troverebbero racchiusi come in un microcosmo i mille mali che, almeno nelle intenzioni, vorrebbero estirpare dalle società malate che sono oggi l'India e l'Italia.
Ad Arvind Kejriwal non ne basterebbe certo una sola di scopa per fare pulizia di tutto il malaffare e la corruzione indiana che troverebbe in questa vicenda. Sarebbe comunque un buon inizio.
Beppe Grillo vi troverebbe elementi a supporto di iniziative da lui annunciate quali la richiesta di 'impeachment' del Capo dello Stato, prove inconfutabili dell'incapacità e della mediocrità dei politici di tutte i partiti tradizionali manovrati e manovrabili da interesse esterni, prove che i giornalisti in Italia non sono altro che 'servi' al servizio della casta, ecc. ecc.
Non so se Arvind Kejriwal e Beppe Grillo (o qualche altro politico per loro) arriveranno mai a sollevarere il coperchio da questa vicenda. Ma a noi da tempo una cosa è chiara: il sequestro in India di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rappresenta meglio di qualsiasi altra storia recente il completo collasso dei sistemi politici italiano ed indiano.
Fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79
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