lunedì 27 gennaio 2014

La Bonino emette sentenze: Latorre e Girone la situazione è causata da chi ora si agita, di Fernando Termentini

Il Ministro Bonino dichiara oggi a Radio24, come riporta un quotidiano nazionale, che Governo ha scelto la linea “non degli urli, senza slabrature, con una posizione solida anche dal punto di vista giuridico: questa era la strada da seguire”.
 
RAI: CONVEGNO  - UNO SGARDO DIVERSO - CON MINISTRO ELSA FORNEROContinua affermando che tra chi oggi si agitano tanto sono all’origine del “caso marò” e specifica che i militari si trovavano sopra una nave per una legge “una legge più che discutibile su cui, come Radicali, votammo contro” Il decreto sulle missioni La Russa specifica “Un decreto che prevedeva la presenza di militari su navi civili, senza stabilire per bene le linea di comando”.
Si può anche condividere il pensiero che la legge 130 del 2011 in base alla quale sono previsti Nuclei Militari di Protezione a bordo delle navi sia da migliorare e per taluni aspetti sia necessario rivederne anche i decreti attuativi, ma il Ministro degli Affari esteri non si può limitare a fare del caso una palestra solo politica solo perché i radicali allora ancora in Parlamento votarono contro la legge.
Nessuno contesta il sacrosanto diritto democratico di esprimere giudizi ed opinioni, ma dalla Rappresentante della Farnesina, quarantennale paladina del rispetto dei diritti umani e della “trasparenza di Stato”” ci si aspetterebbero anche altre precisazioni.
Un paio di puntualizzazioni in particolare. Perché il Ministro non si pone anche il dubbio sulle responsabilità di chi ha deciso di estradare i militari Italiani il 22 marzo 2013 contro i vincoli imposti dalla Costituzione sugli obblighi da rispettare se lo Stato “ricevente” preveda la pena di morte, un atto compiuto con decisione autonoma, senza alcuna decretazione di un Tribunale italiano ed in assenza di prove certe. Ed ancora, perché non si domanda il motivo per cui, nonostante fosse in atto in Italia un’indagine a loro carico per omicidio volontario , la Procura di Roma al termine del permesso natalizio e di quello elettorale non abbia trattenuto in Italia Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, garantendo alla giustizia italiana di fare il suo corso.

In passato il Ministro ha parlato di essere pronta ad aprire “i dossier” e ne condividiamo la sua decisione, ma non ne dimentichi qualcuno, solo perché magari potrebbe far emergere nomi a lei vicini per comuni frequentazioni in ambito internazionale.

Se così non fosse sarebbe assolutamente condivisibile l’appello di Crosetto affidato all’ANSA: ”
Maro’: Crosetto, Bonino dovrebbe dimettersi”.

Fonte: http://www.lavalledeitempli.net/

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