sabato 18 gennaio 2014

L’emergenza marò schianta Miss India Italy 2014


 N-_WEB


C'è un grosso punto interrogativo sul concorso di bellezza Miss India Italy 2014, in programma il 23 febbraio in Puglia, terra d'origine dei due Marò. Dopo l'articolo de Il Tempo e le reazioni che ne sono scaturite sia nel mondo politico che nella galassia dei gruppi web che si battono per la libertà dei fucilieri, gli organizzatori stanno valutando la possibilità di non tenere la manifestazione a Bari.


Nella giornata di ieri, dopo i primi commenti sulla bacheca, sono state anche temporaneamente messe off-line le pagine Facebook che pubblicizzavano l'appuntamento. Il presentatore della serata, Antonio Dimita, ha così spiegato la scelta: «Erano comparsi insulti e commenti negativi da parte di sostenitori della libertà per i marò italiani. Nelle prossime ore comunicheremo se l'evento si farà o meno». Ragioni di opportunità politica e delicatezza verso le famiglie si sono incrociate con la reale possibilità che le famiglie delle ventidue ragazze iscritte al concorso potessero indurle a rinunciare alla partecipazione. In merito all'organizzazione della sfilata, dall'ambasciata dell'India a Roma una fonte ha fatto sapere che allo stato non era pervenuta alcuna comunicazione del concorso di bellezza promosso nella terra d'origine dei marò.

«No a #missindiaitaly. oltretutto a Bari, città natale di Girone. Prima riportiamo a casa #marò poi, in caso, se ne può parlare»: questo è stato il tweet di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. Il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, coordinatore di Forza Italia nel capoluogo pugliese: «Spero che gli organizzatori desistano. E che il sindaco di Bari trovi il tempo per battere un colpo su una vicenda che aggiungerebbe dolore ai familiari e vergogna alle istituzioni».

Il popolo del web ha affrontato la querelle con passione e toni accesi: «Via da Bari, liberate i nostri fucilieri»; «Stop senza se e senza ma». E infine su Twitter : «Se poi qualche pazzo va lì a fare casini, con chi se la prendono?».

Fonte:  http://www.iltempo.it/

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