La ripresa economica nell'Eurozona è legata
ancor più che alla situazione dell’indebitamento pubblico alla solidità
del sistema bancario, prova ne sia che gli Stati Uniti sono usciti da
diversi mesi dalla recessione, migliorando l'occupazione e accrescendo
il PIL, senza abbassare il debito pubblico. La teoria secondo la quale
la barriera del 90% di debito sul PIL causerebbe automaticamente la
recessione pare messa in discussione dagli stessi economisti, anche se
la questione è oggetto di un durissimo contrasto politico, come abbiamo
visto in occasione del recente congelamento della spesa Federale con
rischio di default dello Stato a causa dello sforamento dal budget.
Oltre alle dinamiche strutturali, sta influendo positivamente
sull'economia statunitense nel suo insieme la vera e propria sterzata
impressa all'intero settore bancario. Se la madre di tutte le crisi -
per alcuni versi peggiore persino di quella del '29 – è stata originata
nel 2008 proprio da comportamenti irresponsabili e “rapaci” delle
maggiori Banche, l'Amministrazione Obama da alcuni mesi sta riuscendo a
imprimere man mano correzioni di rotta: ad esempio, il graduale
risanamento dei bilanci bancari (con cancellazione dei crediti ormai
inesigibili) e una maggior trasparenza, ma soprattutto assicurando la
ripresa nei flussi di finanziamento delle banche alle imprese, aspetto
questo assolutamente fondamentale per la ripresa. Sono stati tre fatti
nuovi a dare impulso a questi miglioramenti di scenario:
1)
attuazione di molte regole varate con il “Dodd-Frank Act”, dopo
un'estenuante battaglia congressuale, che ha consentito di portare
alcune utili seperazioni tra l'attività speculativa delle banche e
quella creditizia, evitando che con i risparmi dei cittadini si
finanziassero investimenti rischiosi delle banche. La completa
deregolamentazione del decennio precedente era stata all'origine di
molti abusi, come la pratica diffusa di banche che "confezionavano"
prodotti finanziari scadentissimi, ma listati come affidabili ("tripla
A") da Agenzie di rating compiacenti, che poi rivendevano lucrandoci ai
risparmiatori ignari;
2) creazione di una nuova Agenzia Federale per la protezione del Consumatore, il "Consumer Protection Bureau";
3) soprattutto, la linea aggressiva assunta dal Dipartimento della
Giustizia e dalla Magistratura americana nel perseguire le frodi, e
favorire le "class actions" con rapide indagini, processi e condanne a
sanzioni e a pesanti risacimenti a favore dei danneggiati. JP Morgan
dovrebbe pagare quasi 20 miliardi di dollari tra risarcimenti e penali,
Goldman Sachs ha risarcito centinaia di milioni di dollari, Bank of
America è sulla stessa strada, così come altre banche multinazionali che
operano negli USA e in Inghilterra e Olanda, come Barclay's e Rabobank,
coinvolte gravemente in vari scandali finanziari.
LE BANCHE SONO UN
ELEMENTO DEL SISTEMA FONDAMENTALE PER L'ECONOMIA DEL PAESE, ma
servono regole certe a tutela dei risparmiatori, un quadro giuridico
fortemente sanzionatorio in caso di abusi, leggerezze e speculazioni
selvagge, e incentivi (per le banche stesse) quando investono in economia reale sviluppo del territorio, piccole e medie aziende, etc).
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