domenica 1 dicembre 2013

BANCHE, RISORSA PER LO SVILUPPO: MA CON QUALI REGOLE? di Giulio Terzi

Foto: BANCHE, RISORSA PER LO SVILUPPO: MA CON QUALI REGOLE? La ripresa economica nell'Eurozona è legata ancor più che alla situazione dell’indebitamento pubblico alla *solidità del sistema bancario*, prova ne sia che gli Stati Uniti sono usciti da diversi mesi dalla recessione, migliorando l'occupazione e accrescendo il PIL, senza abbassare il debito pubblico. La teoria secondo la quale la barriera del 90% di debito sul PIL causerebbe automaticamente la recessione pare messa in discussione dagli stessi economisti, anche se la questione è oggetto di un durissimo contrasto politico, come abbiamo visto in occasione del recente “congelamento” della spesa Federale con rischio di default dello Stato a causa dello sforamento dal budget. Oltre alle dinamiche strutturali, sta influendo positivamente sull'economia statunitense nel suo insieme la *vera e propria sterzata impressa all'intero settore bancario*. Se la *madre di tutte le crisi* - per alcuni versi peggiore persino di quella del '29 – è stata originata nel 2008 proprio da comportamenti irresponsabili e “rapaci” di delle maggiori Banche, l'Amministrazione Obama da alcuni mesi sta riuscendo a imprimere man mano correzioni di rotta: ad esempio, il graduale risanamento dei bilanci bancari (con cancellazione dei crediti ormai inesigibili) e una maggior trasparenza, ma soprattutto *assicurando la ripresa nei flussi di finanziamento delle banche alle imprese*, aspetto questo *assolutamente fondamentale* per la ripresa. Sono stati tre fatti nuovi a dare impulso a questi miglioramenti di scenario:
1) attuazione di molte regole varate con il “Dodd-Frank Act”, dopo un'estenuante battaglia congressuale, che ha consentito di portare alcune utili seperazioni tra l'attività speculativa delle banche e quella creditizia, evitando che con i risparmi dei cittadini si finanziassero investimenti rischiosi delle banche. La completa deregolamentazione del decennio precedente era stata all'origine di molti abusi, come la pratica diffusa di banche che "confezionavano" prodotti finanziari scadentissimi, ma listati come affidabili ("tripla A") da Agenzie di rating compiacenti, che poi rivendevano lucrandoci ai risparmiatori ignari;
2) creazione di una nuova Agenzia Federale per la protezione del Consumatore, il "Consumer Protection Bureau";
3) soprattutto, la linea *aggressiva* assunta dal Dipartimento della Giustizia e dalla Magistratura americana nel perseguire le frodi, e favorire le "class actions" con rapide indagini, processi e condanne a sanzioni e a pesanti risacimenti a favore dei danneggiati. JP Morgan dovrebbe pagare quasi 20 miliardi di dollari tra risarcimenti e penali, Goldman Sachs ha risarcito centinaia di milioni di dollari, Bank of America è sulla stessa strada, così come altre banche multinazionali che operano negli USA e in Inghilterra e Olanda, come Barclay's e Rabobank, coinvolte gravemente in vari scandali finanziari.
LE BANCHE SONO UN ELEMENTO DEL SISTEMA *FONDAMENTALE* PER L'ECONOMIA DEL PAESE, ma servono *regole certe* a tutela dei risparmiatori, un quadro giuridico fortemente sanzionatorio in caso di abusi, leggerezze e speculazioni selvagge, e incentivi (per le banche stesse) quando investono in *economia reale* sviluppo del territorio, piccole e medie aziende, etc). VOI COSA NE PENSATE...?
La ripresa economica nell'Eurozona è legata ancor più che alla situazione dell’indebitamento pubblico alla solidità del sistema bancario, prova ne sia che gli Stati Uniti sono usciti da diversi mesi dalla recessione, migliorando l'occupazione e accrescendo il PIL, senza abbassare il debito pubblico. La teoria secondo la quale la barriera del 90% di debito sul PIL causerebbe automaticamente la recessione pare messa in discussione dagli stessi economisti, anche se la questione è oggetto di un durissimo contrasto politico, come abbiamo visto in occasione del recente congelamento della spesa Federale con rischio di default dello Stato a causa dello sforamento dal budget. 

Oltre alle dinamiche strutturali, sta influendo positivamente sull'economia statunitense nel suo insieme la vera e propria sterzata impressa all'intero settore bancario. Se la madre di tutte le crisi - per alcuni versi peggiore persino di quella del '29 – è stata originata nel 2008 proprio da comportamenti irresponsabili e “rapaci” delle maggiori Banche, l'Amministrazione Obama da alcuni mesi sta riuscendo a imprimere man mano correzioni di rotta: ad esempio, il graduale risanamento dei bilanci bancari (con cancellazione dei crediti ormai inesigibili) e una maggior trasparenza, ma soprattutto assicurando la ripresa nei flussi di finanziamento delle banche alle imprese, aspetto questo assolutamente fondamentale per la ripresa. Sono stati tre fatti nuovi a dare impulso a questi miglioramenti di scenario:
 
1) attuazione di molte regole varate con il “Dodd-Frank Act”, dopo un'estenuante battaglia congressuale, che ha consentito di portare alcune utili seperazioni tra l'attività speculativa delle banche e quella creditizia, evitando che con i risparmi dei cittadini si finanziassero investimenti rischiosi delle banche. La completa deregolamentazione del decennio precedente era stata all'origine di molti abusi, come la pratica diffusa di banche che "confezionavano" prodotti finanziari scadentissimi, ma listati come affidabili ("tripla A") da Agenzie di rating compiacenti, che poi rivendevano lucrandoci ai risparmiatori ignari;

2) creazione di una nuova Agenzia Federale per la protezione del Consumatore, il "Consumer Protection Bureau";
 
3) soprattutto, la linea aggressiva assunta dal Dipartimento della Giustizia e dalla Magistratura americana nel perseguire le frodi, e favorire le "class actions" con rapide indagini, processi e condanne a sanzioni e a pesanti risacimenti a favore dei danneggiati. JP Morgan dovrebbe pagare quasi 20 miliardi di dollari tra risarcimenti e penali, Goldman Sachs ha risarcito centinaia di milioni di dollari, Bank of America è sulla stessa strada, così come altre banche multinazionali che operano negli USA e in Inghilterra e Olanda, come Barclay's e Rabobank, coinvolte gravemente in vari scandali finanziari.
 
LE BANCHE SONO UN ELEMENTO DEL SISTEMA FONDAMENTALE PER L'ECONOMIA DEL PAESE, ma servono regole certe a tutela dei risparmiatori, un quadro giuridico fortemente sanzionatorio in caso di abusi, leggerezze e speculazioni selvagge, e incentivi (per le banche stesse) quando investono in economia reale sviluppo del territorio, piccole e medie aziende, etc).

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