venerdì 30 maggio 2014

Jugoslavia: cronaca di un massacro, cap I

“Gli spazi balcanici contengono più storia di
quanta ne possano consumare”.
Winston Churchill
La sede del parlamento della Bosnia ed Erzegovina dopo essere stata colpita da carri armati durante l'assedio del 1992
L’odio etnico spessissimo non è causa scatenante della
guerra ma grimaldello artificiale: l’odio sommerso non
esplode mai per combustione spontanea ma solo se c’è
qualcuno che decide di servirsene: e questo è
particolarmente vero per i conflitti scoppiati negli anni
Novanta del secolo scorso: nella ex Jugoslavia, in
Cecenia, in Ruanda.
In particolare, nella ex Jugoslavia, Milosevic ha
riesumato brutti ricordi storici, sfruttato le diversità
linguistiche, religiose e culturali, utilizzato le tensioni
economiche e sociali, le differenze fra città e campagna,
fra autoctoni e nuovi immigrati: l’odio etnico è stato
pertanto uno strumento non la causa della guerra.
Le cause
- 4 popoli(croati, serbi, bosgnacchi, albanesi) appartenuti n
ei secoli
a nazioni diverse con religioni, lingue, tradizioni
culturali diverse
-Livello di sviluppo economico assai diverso
(Slovenia e Croaziale repubbliche più ricche, industrializzate 
e occidentali; Kosovo,Bosnia, Macedonia le più povere)
-Inflazione e crisi economicanegli anni Ottanta: nel 1980 il debito
estero era di 20 miliardi di dollari; nel 1985 l’inflazione salì 
al 50% e dall’’86 superò il 100%; il livello di vita si abbassa notevolmente
Due mondi diversi all’interno di ciascuna repubblica: città e
campagna/montagna; borghesia e contadini/operai inurbati
-Paralisi degli organi politici del sistema federale: le repubbliche
diventano sempre più autonome
- Manipolazione della verità storica e propaganda di antichi odi
- Diverse sono dunque le motivazioni che stanno alla base dei 
conflitti: il nazionalismo imperante nelle diverse repubbliche a
cavallo fra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta
(in particolare in Serbia e Croazia, ma in misura minore anche in
Slovenia, un Paese storicamente e tradizionalmente legato alla
Mitteleuropa, che considerava la sua vera "patria" culturale, e
nelle altre regioni della Federazione). Tuttavia non vanno
dimenticate anche pesanti motivazioni economiche, interessi e
ambizioni personali dei leader politici coinvolti elacontrapposizione
spesso frontale fra le popolazione delle fasce urbane e le genti 
delle aree rurali e montane.
- Nel 1990-91 Slovenia e Croazia, più sviluppateeconomicamente,
decisero di separarsi dalla federazione. Ciò diede inizio a sanguinose
guerre con la Serbia, che invece sognava di ricostituire la Grande 
Serbia e che si spinse ad effettuare in Bosnia una vera e propria 
pulizia etnica delle minoranze sgradite (vedi Srebrenica).
- La lotta fra gruppi etnici è poi riesplosa in Kosovo e in Macedonia, 
dove gli albanesi si sono ribellati ai governi centrali.Nel Kosovo 
(oggi amministrato dall’ONU) è stato necessario un intervento 
militare internazionale contro la Serbia (1999), mentre in Macedonia 
il conflitto ha avuto una soluzione politica.
Fonte: www.israt.it/ebooks_download/dida000033.pdf

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