sabato 7 settembre 2013

Re Giorgio: la UE è un modello di successo......


"Dovevano farlo Presidente della Repubblica, colui che sta svendendo la nostra Nazione e la nostra Sovranità e non ha a cuore i problemi del suo popolo. Ecco il suo pensiero già noto, ma per rinfrescarci la memoria, se mai ce ne fosse bisogno, per capire il motivo di quanto siamo caduti in basso".
 
L’Unione europea rimane un modello di successo ma serve un salto di qualita’. E’ quanto indica il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al Workshop Ambrosetti a Cernobbio (il Bilderberg italiano), nel quale il capo dello Stato sottolinea le sfide che deve affrontare l’Europa ma lancia anche un messaggio di ”fiducia e ottimismo”.
 
”L’Unione Europea – afferma Napolitano - rimane un modello di successo che non ha perso la sua vitalita’ e capacita’ di attrazione. Lo dimostrano anche, a discapito di quanti ne lamentano le intrinseche debolezze, alcuni recenti sviluppi: l’allargamento alla Croazia, il persorso di avvicinamento all’Unione Europea dei paesi dei Balcani occidentali e l’adozione dell’euro da parte della Lettonia”.
 
Napolitano osserva che la crisi che ”stiamo attraversando” ha senza dubbio fatto emergere ”un crescente senso di malessere, anche da parte di settori importanti della societa’ e della pubblica opinione, nei confronti dello stesso processo di costruzione europea”.
 
Per il capo dello Stato le gravi difficolta’ dell’economia e dell’occupazione su scala europea e ”le ricorrenti inquietudini dei mercati hanno evidenziato la necessita’ di rafforzare, completandola, l’unione fondata sull’integrazione monetaria, in modo da renderla effettivamente strumento di promozione di un convergente e stabile sviluppo economico e sociale”. Napolitano sottolinea quindi ”l’urgenza di procedere, seriamente e senza tentennamenti, verso una reale unione politica”. Le difficolta’ del presente impongono decisioni ”lungimiranti.
 
Occorre che i leader politici – continua Napolitano – ritrovino il coraggio della scelta europeista, non solo – come fu all’indomani del secondo conflitto mondiale – quale risposta alla catastrofe della guerra, ma oggi, come unica via per rispondere con successo alle sfide del domani, che mettono alla prova il ruolo dell’Europa nel nuovo contesto globale”.
 
L’Unione europea e’ chiamata oggi a ”questo salto di qualita’: procedere sulla via dell’integrazione le consentira’ non solo di acquisire maggiore autorevolezza politica ma anche maggiore capacita’ di attirare capitali, risorse tecnologiche e umane, capaci di stimolare e sostenere la ripresa, l’occupazione e l’innovazione”. Perche’ cio’ avvenga ”occorre che l’Europa riguadagni consenso e fiducia tra i propri cittadini, vera forza propulsiva dell’Unione: l’occasione dell’appuntamento elettorale del maggio 2014 assume una valenza cruciale, nel confronto con pericolose correnti di scetticismo e di rifiuto verso l’indispensabile ulteriore integrazione”.

Fonte: http://www.imolaoggi.it/

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