La posizione espressa dall’Alto rappresentante per la politica estera Ashton.
Bonino: tutte le opzioni aperte, contatti con l’Onu per la violazione dei diritti.
Bonino: tutte le opzioni aperte, contatti con l’Onu per la violazione dei diritti.
L’accusa indiana legata alla legge anti-terrorismo contro i
due marò italiani «significa che l’Italia sarebbe vista come un paese
terrorista e questo è inaccettabile».
Lo ha detto Catherine Ashton.
Rispondendo ad una domanda durante l’audizione al Parlamento europeo ha
aggiunto che la posizione Ue è stata comunicata al governo indiano.
La questione dei marò «non è solo profondamente inquietante
per il governo italiano, ma anche davvero allarmante per tutti i governi
dell’unione europea e l’ho detto durante il Consiglio esteri di ieri»
ha affermato Ashton rispondendo all’eurodeputato Antonio Panzeri (Pd)
durante l’audizione della Commissione affari esteri. «Se verrà presa la
decisione che quanto successo nell’azione dei marò durante una missione
anti-pirateria è un atto di terrorismo, sottintende che l’Italia è uno
stato terrorista, ci saranno gravi implicazioni per tutte le azioni
nell’ anti-terrorismo laddove noi collaboriamo insieme (come Ue) o come
paesi individuali» ha elaborato la rappresentante per la politica estera
europea.
«Questo messaggio è stato mandato vivo e chiaro stamattina
tramite la nostra delegazione, io sto mandando il messaggio sia
verbalmente sia in forma scritta» ha aggiunto Ashton.
Dopo aver ricordato di aver parlato «in molte occasioni» con
il ministro degli esteri indiano e di nuovo «nel fine settimana scorso»
con il consigliere per la sicurezza nazionale di New Delhi, il capo
della diplomazia europea ha precisato davanti al parlamento europeo:
«Non è solo la questione della pena di morte, che sarebbe già
abbastanza. Ma ora la questione è la legislazione che viene usata. Per
quelli che non lo sanno, è stato proposto di procedere secondo la legge
anti-pirateria e anti-terrorismo, che decisamente significherebbe
designare l’Italia come un paese terrorista. Cosa che è semplicemente
inaccettabile, in nessun modo o maniera». «Continueremo ad agire con i
nostri colloqui per dirlo chiaro e tondo», ha concluso Ashton.
Intanto il ministro degli esteri, Emma Bonino, ha
annunciato che governo italiano ha «avviato un contatto» con l’Alto
commissariato per i Diritti umani dell’Onu «per violazione dei diritti
umani per quanto riguarda la mancanza di un capo di imputazione per i
maro’ da parte dell’India dopo due anni, accompagnata da una restrizione
della libertà». La Bonino, al termine della vicenda vedrebbe bene
l’apertura di una commissione d’inchiesta sul caso. È quanto ha spiegato
la stessa responsabile della Farnesina - in un’intervista a Oggi domani
in edicola i cui contenuti sono stati anticipati dal settimanale -
sottolineando che «sarei favorevole» all’ipotesi ma «non per aprire il
gioco delle recriminazioni: capire cos’è successo aiuta a essere più
scafati, meno garibaldini». Perché - aggiunge - «in effetti un po’ lo
siamo stati». Nella gestione della crisi - aggiunge, secondo
l’anticipazione - «garibaldini» lo sono stati anche gli indiani. Una
commissione d’inchiesta potrebbe fornire anche strumenti per «tutelarci
da possibili avventure con Paesi terzi. Applicando il massimo rigore
nella scrittura delle leggi, con procedure e linee di comando chiare»,
sottolinea la Bonino sulle colonne del settimanale.
Fonte: http://www.lastampa.it/
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