Alla presenza dei vertici locali di Fratelli d’Italia, Alessandro
Aragona e Alberto Bizzocchi, che hanno fatto gli onori di casa, in una
saletta stipata di partecipanti, Allam si è intrattenuto per quasi
due ore rispondendo con grande disponibilità alle domande non solo
dei fedelissimi del partito, ma anche a quelle dei cittadini
intervenuti all’appuntamento.
L’ex vicedirettore del Corsera ha esortato “i suoi” a una “maggiore trasparenza e ad avere più coraggio”, poiché Fratelli d’Italia deve essere quel partito che rimetterà al centro dell’agenda politica nazionale “la libertà, la dignità e la libertà della persona”.
L’ex vicedirettore del Corsera ha esortato “i suoi” a una “maggiore trasparenza e ad avere più coraggio”, poiché Fratelli d’Italia deve essere quel partito che rimetterà al centro dell’agenda politica nazionale “la libertà, la dignità e la libertà della persona”.
“VIA DALL’EURO, RISCHIAMO DI MORIRE”
«Siamo il più bel Paese al mondo, potremmo fare del turismo la locomotiva dell’economia nazionale, eppure bastano 2 gocce d’acqua per metterci ko. Stiamo assistendo a un crimine epocale: uno Stato ricco che si sta trasformando in una popolazione povera: sono 4 milioni e 130mila le persone che non hanno i soldi per comprare il pane» - ha detto Allam – sottolineando come le nostre imprese oggi muoiano «non per debiti, quanto per crediti che non riescono a farsi onorare». E il più grande debitore del sistema delle pmi, spina dorsale del sistema Paese, è lo Stato italiano verso il quale le aziende vantano crediti per 130 miliardi di euro».
«Siamo il più bel Paese al mondo, potremmo fare del turismo la locomotiva dell’economia nazionale, eppure bastano 2 gocce d’acqua per metterci ko. Stiamo assistendo a un crimine epocale: uno Stato ricco che si sta trasformando in una popolazione povera: sono 4 milioni e 130mila le persone che non hanno i soldi per comprare il pane» - ha detto Allam – sottolineando come le nostre imprese oggi muoiano «non per debiti, quanto per crediti che non riescono a farsi onorare». E il più grande debitore del sistema delle pmi, spina dorsale del sistema Paese, è lo Stato italiano verso il quale le aziende vantano crediti per 130 miliardi di euro».
Ma non solo allo Stato debtore va attribuita la responsabilità della situazione di difficoltà del Paese, «poiché – sottolinea Allam – avremmo tutto e di più per stare bene, se non fosse che non abbiamo il denaro da quando, entrando nell’euro, abbiamo rinunciato la nostra sovranità monetaria. Tant’è che, pur essendo soli de nei fondamentali le nostre aziende non riescono a fare
impresa e a competere sul mercato poiché, oltre alla stretta del credito da parte degli istituti di credito, sono costrette a pagare il denaro alle banche ben 10 volte di più rispetto alle aziende tedesche.
Questo perché abbiamo delegato la nostra sovranità monetaria alla Bce, che non rappresenta un Stato, quanto un’unione di Stati, e opera in maniera del tutto scollegata rispetto alle esigenze dei singoli Paesi. Pertanto l’uscita dall’euro non sarebbe un dramma, quanto una possibilità per il rilancio del sistema Paese» ha aggiunto.
“SCELLERATO L’INGRESSO NELLA MONETA UNICA E SCELLERATO IL TASSO DI CAMBIO”
E se l’ingresso dell’euro, secondo l’onorevole, non ha fatto che danneggiarci, Allam ha addirittura definito «classe politica di venduti e traditori» la classe dirigente che accettò il tasso di cambio lira euro pari a 1.936,27 lire per un euro. «Un cambio scellerato, che ha rivalutato il marco tedesco del 30% e svalutato del 40% la lira».
“MARO’ VITTIME DI UNA GESTIONE CRIMINALE”
«E’ stata una follia aver chiesto ai nostri due marò di entrare nelle acque territoriali indiane, ed è stato ancora più folle averli rimandati in India dopo che ce li avevano fatti tornare in Italia. Ma non si tratta solo di follia, quanto di una violazione della nostra legge: primo perché, così come l’Italia non concede l’estrazione nei Paesi in cui vige la pena di morte, così non dovevano rimandare in India (dove la pena di morte è prevista) i nostri marò. Dopodiché, poiché anche in Italia la magistratura ha aperto un fascicolo sui due militari, mi chiedo come mai, pur avendone l’obbligo,
nessuna autorità abbia ritirato loro il passaporto? La risposta ve la
do io ed è sconvolgente – attacca duramente Allam - : per rincorrere la
commessa di 12 elicotteri Augusta da parte dell’India (acquisto mai
andato in porto) l’Italia ha svenduto due suoi cittadini. Ora il nostro
Paese deve farli ritornare, costi quel che costi».
“IUS SOLI NON E’ PROBLEMA URGENTE”
«Poiché nessun Paese europeo prevede
lo ius soli e poiché la nostra Costituzione prevede l’attribuzione della
cittadinanza italiana a chiunque abbia un genitore di nazionalità
italiana, non capisco due cose: primo come mai il tema dello ius soli
sembra diventato un problema urgente, e, secondo, poiché dobbiamo
stravolgere la nostra Costituzione?
Il mio sospetto – conclude Allam – è che il tema dello ius soli, così come la nomina a ministro della Kyenge, non siano altro che una strategia per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri problemi del nostro Paese, e anche per avviare un percorso che ci porterà a perdere la nostra identità nazionale, facendoci diventare una nazione di “meticci”, aggettivo molto caro alla ministra Kyenge».
Fonte: http://www.ioamolitalia.it/dicono-di-noi/magdi-cristiano-allam-%E2%80%9Ci-maro-svenduti-per-12-elicotteri%E2%80%9D.html#
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