Si temono 300 morti. Il sindaco: «Non sappiamo più dove mettere i corpi». Il Papa:«Vergogna, simili tragedie non si ripetano»
Basta con le solite parole di rito da parte delle Istituzioni. Basta con le dichiarazioni fasulle che si sciolgono con la metabolizzazione mediatica. Basta con questa tratta.
Come mai, ci chiediamo, vengono favoriti questi flussi di immigrazione???
Troppo facile adesso commuoversi e imprecare. Che alla fine della conta i
morti siano cento o trecento, questi sono uomini che abbiamo ucciso
noi.
Li ha uccisi un’Europa troppo presa dallo spread per affrontare sul serio un esodo biblico. E li ha uccisi la nostra leggerezza nell’affrontare un dramma universale come è l’immigrazione.
La legge
Bossi – Fini è quanto di meglio l’Italia da sola potesse fare. Molti non
la pensano così, e vorrebbero aprire un po’ di più i cordoni, magari
offrendo a qualche migliaio di migranti in più l’occasione di entrare
legalmente (e quindi in sicurezza) in Italia.
Ma mille o diecimila
extracomunitari in più cosa cambiano di fronte a un continente in fuga
da se stesso? E alzare le barricate, respingere i barconi, persino
prendere a cannonate questi disgraziati, a che serve di fronte alla più
grande forza di cui l’uomo dispone: la forza della disperazione?
Violentare il diritto naturale, cioè la libertà dei popoli di spostarsi
nel mondo, ci salva dall’invasione ma lascia in piedi all’infinito il
problema. Ed effetto collaterale, un giorno sì e l’altro pure ci scappa
il morto.
Forse sarebbe meglio allora cambiare completamente strategia.
Mettere in piedi un grande piano europeo – così magari spendiamo meglio i
fondi di Bruxelles che buttiamo via e creiamo un pozzo di lavoro – e
accogliere brevemente chi arriva, spiegare quali sono le regole di
questo Paese e punire magistralmente chi delinque. Fissare poche leggi,
ma chiare e rispettate davvero in ogni città (non come avviene con
l’accattonaggio) consentendo a chiunque di non avere due possibilità, ma
una sì.
Tutti gli altri – chi non si integra sul serio, chi pensa che
l’Italia sia il Far west, chi non trova in un tempo dato i mezzi per
garantire a se e i suoi familiari una vita minimamente decorosa – si
rimandano a casa loro. Un grande piano internazionale da concordare e
gestire con tutti i Paesi del nostro continente. Se oltre allo spread
nel cuore di questa Europa c’è di più, questa è l’occasione per
dimostrarlo.
Fonte: http://www.lanotiziagiornale.it/Gaetano Pedullà
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