“L’Italia sa con chi deve stare”. L’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata
segue con attenzione l’evolversi della situazione in Siria. Londra ha
votato contro l’azione militare, mentre il presidente francesce Francois Hollande, in un’intervista a Le Monde,
ha ribadito l’impegno transalpino all’operazione contro il regime. Gli
Stati Uniti attendono la relazione degli ispettori Onu inviati a Damasco
anche se un attacco sembra imminente. L’ex ministro sposa la linea
della fermezza.
“E’ un momento estremamente difficile – spiega -. Si
dovrebbe far di tutto per una risposta concreta da parte dei paesi
occidentali contro questo inaudito impiego di armi di distruzione di
massa di un regime criminale contro la propria popolazione. C’è
un’esigenza di legittimità delle misure che gli Stati prendono,
soprattutto quelle di carattere militare. Ma legittimità non vuol dire
solo farsi bloccare da un consiglio di sicurezza paralizzato
sistematicamente dal veto dei membri permanenti. Legittimità significa
riferirsi a quello che è il progresso della comunità internazionale sui
temi comunitari e il diritto di proteggere le popolazioni”.
Anche con la forza? “L’intervento umanitario è da sostenere con un’azione politica e, quando necessario, anche militare”.
Come giudica le mosse del ministro Emma Bonino? “E’
una personalità di grande esperienza internazionale. Sono sicuro che il
dato fondamentale sia il fatto di essere solidali con una coalizione di
paesi che vogliono bloccare l’uso delle armi di distruzione di massa. Se
questa coalizione si creerà, l’Italia sa dove stare. Dal Kosovo in poi
il nostro paese dovrebbe continuare a muoversi in questa ottica”.
La sua esperienza politica si è conclusa in modo piuttosto
burrascoso, con le dimissioni dopo il caso marò. Le piacerebbe avere una
seconda chanche? “L’impegno c’è sempre, anche dopo l’uscita da
questa esperienza nel complesso positiva. Io continuo a prestare grande
attenzione alla politica estera, soprattutto alla grande missione di
proiezione dell’Italia nel mondo attraverso i nostro connazionali, che
hanno un grandissimo attaccamento al nostro paese e continuano ad
affermarsi in molti campi”.
Non disdegna però anche uno sguardo a Bergamo. Molti stanno
aspettando una risposta dal suo amico Franco Tentorio che deve
sciogliere la riserva sulla sua ricandidatura. “Mi auguro che
accetti perché è stato un quinquennio di grande importanza per la città.
Tentorio ha fatto molto bene, con la garanzia di un equilibrio di
bilancio e l’intraprendenza in ambiti fondamentali come la cultura.
Anche il lancio di Bergamo capitale europea della cultura, comunque
andrà, va a perseguire l’obbiettivo di visione di crescita e
internazionalizzazione della città. L’amministrazione di Tentorio è
positiva e merita di continuare”.
Fonte: http://www.bergamonews.it/
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