IL SEQUESTRO INDIANO DI GIRONE E LATORRE PENSIERI D'AGOSTO IN ATTESA DI NUOVI SVILUPPI di Stefano Tronconi
Nel
corso del mese di Luglio abbiamo sicuramente tutti apprezzato la virata
operata dai ministri Bonino e Mauro nelle loro dichiarazioni.
A
seguito della nuova ricostruzione di quanto avvenuto il 15 Febbraio 2012
al largo delle coste del Kerala portata alla luce con i servizi
televisivi di Toni Capuozzo, nelle ultime settimane sia Mauro che la
Bonino sono infatti passati dal dichiararsi ottimisti sul fatto che 'il
nuovo clima positivo instauratosi con l'India permetterà a Girone e
Latorre di scontare la pena in Italia' (sic!) ad affermare finalmente,
anche se con quasi 18 mesi di ingiustificabile ritardo, che i due marò
sono innocenti (Mauro) e che gli 'addetti scientifici' del Ministero
degli Esteri sono al lavoro impegnati a sviluppare, udite udite, una
'contro-inchiesta' (Bonino). Sarebbe naturalmente utile capire cosa
abbiano fatto questi ben retribuiti signori del Ministero degli Esteri e
non solo per quasi 18 mesi, ma questo è altro argomento che meriterà di
essere approfondito una volta concluso il sequestro indiano di Girone e
Latorre.
Fortunatamente per i nostri marò i tempi necessari alla
controinchiesta non saranno quelli tipici del governo italiano, in
quanto tale controinchiesta è già stata realizzata da Capuozzo, Di
Stefano e lo scrivente, è già completa nei suoi pilastri fondamentali, è
disponibile in rete a chiunque voglia leggerla e, grazie principalmente
all'impegno degli aderenti al Gruppo Facebook 'Riportiamo a casa i due
militari prigionieri', è stata ampiamente divulgata non solo in Italia,
ma anche in India.
Ora però, nella rarefazione delle notizie
tipica del mese di Agosto, vogliamo sperare che le mutate dichiarazioni
di Mauro e Bonino non siano state solo un espediente per tranquillizzare
l'opinione pubblica italiana sul fatto che finalmente anche i nostri
politici hanno capito, ma rappresentino anche la consapevolezza che è
ora di parlare chiaro all'India e pretendere che questo ignobile
sequestro di persona (perchè di nient'altro si è trattato) e l'intera
vergognosa vicenda che ne è seguita trovino una conclusione la più
veloce possibile che scagioni definitivamente i marò ed imbocchi la
strada della punizione trasparente dei colpevoli.
Se infatti è
comprensibile che la NIA (l'agenzia anti-terrorismo indiana incaricata
delle indagini) abbia bisogno di qualche settimana in più per ribaltare
l'impostazione dell'indagine farsa che mirava a condannare gli innocenti
Girone e Latorre con l'acquiescenza del governo italiano, non è più
accettabile, come è stato fatto per quasi un anno e mezzo, lasciare
carta bianca e riporre ancora fiducia nel sistema indiano, ora
presumibilmente impegnato soprattutto a trovare un qualsiasi
'escamotage' per salvare almeno in parte la faccia dopo gli innumerevoli
abusi commessi.
Non è quindi comprensibile il silenzio di Bonino e
Mauro, nonchè dell'intero attuale governo (purtroppo in piena
continuità con la scellerata linea politica del precedente governo
Monti) sui tempi della nuova indagine in corso che si stanno dilatando a
dismisura. Ricordo infatti che l'avvocatura generale dell'India si era
impegnata ad inizio Aprile davanti alla Corte Suprema (e quindi nei
confronti anche dell'Italia controparte nel dibattimento) a concludere
le nuove indagini entro 60 giorni, il che avrebbe significato l'inizio
dello scorso Giugno . Il tempo trascorso è già più che doppio di quanto
promesso (sono trascorsi infatti oltre 120 giorni dall'affidamento
della nuova indagine alla NIA) e da parte italiana, secondo un copione
ormai purtroppo ben noto, non è stato pubblicamente neppure sollevato il
problema. Se questa è la fermezza italiana nelle relazioni
internazionali a prescindere dal governo in carica perchè meravigliarsi
se poi qualsiasi altro Stato (vedi da ultimi Kazakhstan e Panama) si
senta in diritto di irridere all'Italia e replicare nelle più diverse
situazioni lo spirito del 'trattamento indiano'?
Prima di concludere questi pensieri d'Agosto vorrei fare anche un cenno al ruolo dei media italiani nella vicenda.
In vista di Settembre vorrei tanto augurarmi che, oltre all'ormai amico
Toni Capuozzo, finalmente anche i cosiddetti grandi quotidiani ed i
maggiori canali TV nazionali vogliano riprendere ad occuparsi seriamente
di questa vicenda, anche se tutti comprendiamo come quanto avvenuto sia
imbarazzante per l'Italia.
Capisco che per questi giornali e
questi canali TV sia difficile, dopo aver pubblicato e trasmesso per 16
mesi le menzogne e le sciocchezze della propaganda in arrivo dall'India
recependo tutto supinamente ed acriticamente ed aver assistito negli
ultimi 2 mesi ai servizi trasmessi da Toni Capuozzo in imbarazzato
silenzio, sia difficile spiegare ai propri lettori ed ascoltatori il
fallimento giornalistico ed iniziare d'un tratto a pubblicare una nuova
verità assai semplice da scoprire, ma purtroppo incredibilmente
sfuggita. E tuttavia è necessario. Perchè se all'India spetterà
l'ingrato compito, se vorrà di nuovo credibilmente presentarsi sulla
scena internazionale come uno Stato di diritto, di fare una grossa
pulizia interna decapitando per via giudiziaria i vertici politici in
Kerala e le connivenze di cui questi hanno goduto anche a livello
centrale, un'altrettanto grande pulizia è auspicabile che venga fatta in
Italia accertando le responsibilità di questa 'debacle' nazionale sia a
livello dei vertici della politica, che di quelli delle forze armate,
che di quelli della diplomazia. E affinchè ciò possa avvenire il ruolo
della stampa e dei media è assolutamente fondamentale.
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