Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha presieduto questa settimana al
Quirinale, la riunione del Consiglio Supremo di Difesa alla quale ha
preso parte anche il Ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei
Ministri, Dott. Matteo Renzi, il Ministro degli Affari Esteri, On.
Federica Mogherini, il Ministro degli Interni, On. Angelino Alfano, il
Ministro dell'Economia e delle Finanze, Prof. Pier Carlo Padoan, il
Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, il Ministro dello Sviluppo
Economico, Dott.ssa Federica Guidi, il Capo di Stato Maggiore della
Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli.
Hanno inoltre presenziato il
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Prof.
Graziano Delrio; il Segretario generale della Presidenza della
Repubblica, Cons. Donato Marra; il Segretario del Consiglio Supremo di
Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.
Il quadro della situazione internazionale mostra tensioni e
instabilità crescenti. In Ucraina il conflitto appare tendenzialmente
frenato dagli sforzi politici e diplomatici in atto che vedono il
costante impegno del nostro Paese. E' indispensabile dare continuità e
sbocchi risolutivi a questi sforzi. La pressione militare dell'ISIS in
Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l'Europa e per l'Italia,
anche per la forza attrattiva che il movimento sembra poter esercitare
su altre formazioni jihadiste e dell'estremismo islamico in aree non
contigue ai territori controllati. È quindi necessario che l'Italia,
insieme a Nazioni Unite e Unione Europea, consideri con estrema
attenzione gli eventi in corso ed eserciti ogni possibile sforzo per
prevenire, in particolare, l'ulteriore destabilizzazione della Libia.
La minaccia costituita dai cosiddetti foreign fighters rende evidente
l'esigenza di uno sforzo integrato e senza soluzione di continuità, sia
sul fronte informativo sia su quello esecutivo, da parte dei
dispositivi di sicurezza esterna e interna nazionali e internazionali.
La situazione in atto dimostra l'urgenza e l'importanza, pur nei
limiti della ridotta disponibilità di risorse, di una rapida
trasformazione delle nostre Forze Armate e dell'organizzazione europea
della sicurezza. Se le prime dovranno essere rese più pronte ed efficaci
rispetto ai compiti da assolvere nelle aree di prioritario interesse
per il nostro Paese, il solo sforzo nazionale non potrà essere
sufficiente a garantire l'Italia, come ciascuno degli altri Paesi
europei, dalle minacce e dai rischi che si prospettano già nel breve
termine.
Il Libro Bianco darà quindi indicazioni circa la strategia di
integrazione politico-militare che il Governo intende realizzare in
ambito UE e NATO. Pur se il contributo italiano agli obiettivi della
sicurezza nazionale e comune non potrà che essere limitato in termini di
uomini e mezzi, il nostro Paese dovrà essere in grado di fornire, nei
consessi internazionali, un apporto qualificante e incisivo sul piano
delle iniziative di prevenzione e di risoluzione delle crisi. A questo
fine, il Consiglio auspica un rilancio delle istituzioni della global
governance che operano in questo settore, a partire dalla Common
Security and Defence Policy (CSDP). Il nuovo Alto Rappresentante potrà
certamente sostenere le iniziative italiane e imprimere adeguato impulso
alla rivitalizzazione del fondamentale settore della sicurezza.
Il Libro Bianco dovrà poi conferire massima priorità all'obiettivo
dell'integrazione interforze e, più in generale, dell'integrazione
interna delle nuove Forze Armate e del sistema Difesa nel suo complesso.
Provvedimenti in questa direzione, insieme a quelli altrettanto urgenti
volti a consentire un rapido deflusso o reimpiego del personale
militare in esubero, sono essenziali per risolvere il fondamentale
problema di efficienza e di economicità dell'apparato militare. La sfida
più importante da vincere attraverso l'integrazione resta comunque
quella dello sviluppo della massima sinergia tra le diverse componenti
logistiche e amministrative, ma soprattutto operative e di comando delle
Forze Armate rispetto agli effettivi compiti da assolvere.
Il successo del progetto di riorganizzazione delle Forze Armate che
prende avvio con il Libro Bianco riveste grande importanza per il nostro
Paese e si inserisce a pieno titolo, nel grande processo di riforma
della Pubblica Amministrazione promosso dal Governo per la realizzazione
di una struttura dello Stato meno onerosa ma, allo stesso tempo, in
grado di servire più efficacemente il cittadino.
Il Consiglio ha infine ribadito la necessità di continuare a
perseguire una rapida soluzione della vicenda dei nostri fanti di
marina.
In una riga e mezza, viene liquidata la vicenda dei Marò, o comunque a noi cittadini, non è dato sapere queli siano le "nuove" strategie "diplomatiche" per perseguire ancora in maniera rapida...... la vicenda.
Il Governo, non appena possibile, non dovrebbe pubblicare sul caso dei marò un Libro Bianco? Vale a dire una raccolta
di documenti ufficiali? Vorremmo sapere esattamente che cosa è accaduto e
quali lezioni si debbano trarre da questa vicenda (lo scrivente).
Fonte: http://www.difesa.it/
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