L'arroganza indiana, è ormai un dato di fatto. Ha superato ogni limite di comprensione e di accettazione. Ancora stanno capendo, quali capi d'imputazione rivolgere ai due sequestrati. Dopo decine di rinvii, le varie Corti, si sono passati la "patata bollente" e nessuno di loro è stato in grado di pronunciarsi. I nostri marò non sono ancora liberi. Nel frattempo, a complicare le loro conclusioni, sono arrivate in India, le schiaccianti Prove dell'Innocenza (http://www.seeninside.net/piracy). Diciamolo chiaramente, non sanno più come uscire da questo impasse.
La mancanza di una Diplomazia italiana e una politica che ha anteposto gli interessi commerciali e personali, hanno completato il disastro. I nostri due connazionali, erano in Missione Anti-pirateria per conto dello Stato Italiano (quindi "tutelati" dall'immunità funzionale) grazie alla conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 luglio
2011, n. 107, recante proroga degli interventi di cooperazione allo
sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione,
nonche' delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia
e disposizioni per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973
(2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Gli organi d'informazione italiani hanno rispecchiato il modus operandi dei tre Governi che sino ad ora si sono susseguiti: Monti, Letta e Renzi. Silenzio e low profile. A parte qualche Testata giornalistica con qualche sporadico articolo di circostanza, nessun Editorialista o Direttore ha mai inviato un proprio reporter a New Delhi per un indagine. L'unico Giornalista che lo scrivente riconosce come tale in questa vicenda è Toni Capuozzo.
L'opinione pubblica italiana, è sostanzialmente divisa in due tra colpevolisti ed innocentisti.
I colpevolisti hanno dimostrato una grossissima "ingenuità" oltre che superficialità nell'affrontare questo argomento. Qualcuno, probabilmente spinto dal proprio "credo" politico; qualcuno perchè non ha voluto o potuto informarsi a 360 gradi; qualcun'altro ipnotizzato dai vari distrattori di massa. Di fatto, il colpevolista, è "determinato" nelle proprie idee..... a prescindere. Poi vi sono i colpevolisti per interesse: quelli che, per coprire le nefandezze delle Istituzioni (politica, diplomazia, apparato militare), ha messo in atto, soprattutto nella rete, delle azioni di disinformazione. La prima fra tutte, la teoria delle pallottole magiche (spiattellamento). Ancora oggi, possiamo trovare degli articoli di giornale italiani, che parlano dei marò come due assassini.
Tra i massimi colpevolisti incontrati nel percorso, la prima di tutte fu l'Ex Ministro degli Esteri Emma Bonino, la quale sulla sua Pagina di Facebook scrisse "non è accertata l'innocenza".
Tra i massimi colpevolisti incontrati nel percorso, la prima di tutte fu l'Ex Ministro degli Esteri Emma Bonino, la quale sulla sua Pagina di Facebook scrisse "non è accertata l'innocenza".
Gli innocentisti sono quelli che innanzitutto riconoscono ai due militari l'immunità funzionale: qualora avessero sparato ai due pescatori indiani Valentine Jalstine e Ajesh Binki, erano in Missione per conto dello Stato quindi, una volta rispettate le regole d'ingaggio, a risponderne sarebbe lo Stato stesso. Gli innocentisti credono nella Verità, nella Giustizia e nella Libertà. Trovano "perversa" l'idea che due professionisti della Marina Militare, si mettano a fare il tiro al bersaglio durante una missione internazionale, come se fossero al poligono di tiro, durante un'esercitazione.
Gli Amici dei Marò sono sicuramente innocentisti. Ma chi sono realmente? Tra i politici se ne possono contare veramente pochi e ne abbiamo avuto conferma vedendo i vari cambi della guardia a Palazzo Chigi. Tutti pronti ad urlare Marò Liberi Subito, ma una volta al Governo.....
Gli amici dei Marò seguono questa vicenda da ormai più di tre anni. Sono persone comuni, ex militari di carriera o di leva; persone che hanno un famigliare nelle FFAA e magari in missione da qualche parte del mondo; cittadini italiani qualunque ma che ancora credono "in certi valori"; sono pensionati, adolescenti, lavoratori o disoccupati; disabili o persone ammalate e terminali; sono padri, madri, fratelli o sorelle che, al di la della loro fede politica, hanno a cuore le sorti della Nazione; ancora.... sono militari in servizio, alcuni anche con account anonimi per ovvi motivi. La presenza di tutti loro è stata fondamentale in tutto questo oscuro periodo.
Hanno fatto di tutto: hanno seguito ogni momento del caso; hanno allestito gazebo nelle varie Piazze d'Italia, anche solo per una firma; hanno spronato le proprie Amministrazioni Comunali a tenere alta l'attenzione; hanno parlato della vicenda con i propri amici, talvolta anche discutendo, pur di far valere le ragioni dell'innocenza; hanno sfruttato eventi, fiere, manifestazioni con altri temi, per dare voce a due innocenti, ingiustamente e illegalmente trattenuti da uno Stato che tutto è, tranne che amico.
Si sono organizzati: creando petizioni; presentando esposti alla Procura; raccogliendo firme; organizzando manifestazioni ed eventi; dedicando manifestazioni sportive a favore di Max e Salvo; hanno litigato con alcuni giornalisti, pur di far arrivare il caso in televisione; hanno dialogato con i giornalisti e i cittadini indiani, utilizzando la rete; hanno creato video, foto, testi musicali. Hanno creato Gruppi di persone sin dall'inizio: voglio ricordare il Grandissimo Primo Gruppo formatosi qualche ora dopo l'arresto dei Fucilieri: RIDATECI I NOSTRI LEONI, fondato da un amico ed ex collega di Latorre, Andrea Lenoci. A lui va il merito di aver intuito immediatamente, l'importanza e il valore dei socialnetwork, per tenere alta l'attenzione sulla vicenda. Da questo Gruppo ne sono nati a decine e tutti, con i loro membri, hanno avuto e continuano ad avere un importanza fondamentale.
Persino un Italiano residente all'estero, ha creato un Gruppo, Giorgio Caruso. Uno degli ultimi Gruppi che si è costituito ha preso il nome della vicenda che ha visto protagonista l'Ambasciatore Italiano a New Delhi, Daniele Mancini. Il fondatore è Mirko Frigerio. Ovviamente tutti gli altri gruppi che non sto ad elencare solo per motivi di spazio, sono stati presenti e fondamentali, anche grazie all'impegno dei loro fondatori e amministratori, oltre ovviamente ai loro membri.
Hanno combattuto: alcuni membri dei gruppi, una volta capito che i socialnetwork non bastavano a tenere alta l'attenzione, si sono creati dei Blog personali e multipli, indicizzando notizie che i media tradizionali non hanno mai riportato. Hanno pubblicato frasi di politici e i loro nomi, talvolta sapendo di avere telefoni e computer sotto controllo dai servizi deviati. Le stesse pubblicazioni sono apparse sulle pagine dei politici in Twitter, Linkedin, Facebook..... alcuni Quotidiani o Editoriali, hanno utilizzato per alcuni articoli, proprio quelle pubblicazioni. Persino "qualcuno" (Commissione Esteri) che partì a Gennaio 2014 per New Delhi, chiese informazioni ai Bloggher, per arrivare in India conoscendo alcuni dettagli fondamentali. La persona a cui va il merito di aver avuto questo intuito à Alfredo d'Ecclesia.
I veri fini di tutte queste centinaia di migliaia di persone non sono certamente politici, ma nonostante questo dato sostanzialmente significativo, loro e i loro membri, sono sempre stati definiti dei nazisti o fascisti, solo perchè sensibili e consapevoli dell'importanza di difendere degli uomini dello Stato che hanno giurato sulla Nostra Bandiera e per questa sono pronti anche a morire. Nessuno li ha scalfiti. Continuano quotidianamente per la loro strada. Sanno benissimo che una volta rimpatriati i due marò e riconsegnati definitivamente alle loro famiglie, il loro lavoro non termina e continuerà fino a che giustizia sia fatta.
Nicola Marenzi
Gli Amici dei Marò sono sicuramente innocentisti. Ma chi sono realmente? Tra i politici se ne possono contare veramente pochi e ne abbiamo avuto conferma vedendo i vari cambi della guardia a Palazzo Chigi. Tutti pronti ad urlare Marò Liberi Subito, ma una volta al Governo.....
Gli amici dei Marò seguono questa vicenda da ormai più di tre anni. Sono persone comuni, ex militari di carriera o di leva; persone che hanno un famigliare nelle FFAA e magari in missione da qualche parte del mondo; cittadini italiani qualunque ma che ancora credono "in certi valori"; sono pensionati, adolescenti, lavoratori o disoccupati; disabili o persone ammalate e terminali; sono padri, madri, fratelli o sorelle che, al di la della loro fede politica, hanno a cuore le sorti della Nazione; ancora.... sono militari in servizio, alcuni anche con account anonimi per ovvi motivi. La presenza di tutti loro è stata fondamentale in tutto questo oscuro periodo.
Hanno fatto di tutto: hanno seguito ogni momento del caso; hanno allestito gazebo nelle varie Piazze d'Italia, anche solo per una firma; hanno spronato le proprie Amministrazioni Comunali a tenere alta l'attenzione; hanno parlato della vicenda con i propri amici, talvolta anche discutendo, pur di far valere le ragioni dell'innocenza; hanno sfruttato eventi, fiere, manifestazioni con altri temi, per dare voce a due innocenti, ingiustamente e illegalmente trattenuti da uno Stato che tutto è, tranne che amico.
Si sono organizzati: creando petizioni; presentando esposti alla Procura; raccogliendo firme; organizzando manifestazioni ed eventi; dedicando manifestazioni sportive a favore di Max e Salvo; hanno litigato con alcuni giornalisti, pur di far arrivare il caso in televisione; hanno dialogato con i giornalisti e i cittadini indiani, utilizzando la rete; hanno creato video, foto, testi musicali. Hanno creato Gruppi di persone sin dall'inizio: voglio ricordare il Grandissimo Primo Gruppo formatosi qualche ora dopo l'arresto dei Fucilieri: RIDATECI I NOSTRI LEONI, fondato da un amico ed ex collega di Latorre, Andrea Lenoci. A lui va il merito di aver intuito immediatamente, l'importanza e il valore dei socialnetwork, per tenere alta l'attenzione sulla vicenda. Da questo Gruppo ne sono nati a decine e tutti, con i loro membri, hanno avuto e continuano ad avere un importanza fondamentale.
Persino un Italiano residente all'estero, ha creato un Gruppo, Giorgio Caruso. Uno degli ultimi Gruppi che si è costituito ha preso il nome della vicenda che ha visto protagonista l'Ambasciatore Italiano a New Delhi, Daniele Mancini. Il fondatore è Mirko Frigerio. Ovviamente tutti gli altri gruppi che non sto ad elencare solo per motivi di spazio, sono stati presenti e fondamentali, anche grazie all'impegno dei loro fondatori e amministratori, oltre ovviamente ai loro membri.
Hanno combattuto: alcuni membri dei gruppi, una volta capito che i socialnetwork non bastavano a tenere alta l'attenzione, si sono creati dei Blog personali e multipli, indicizzando notizie che i media tradizionali non hanno mai riportato. Hanno pubblicato frasi di politici e i loro nomi, talvolta sapendo di avere telefoni e computer sotto controllo dai servizi deviati. Le stesse pubblicazioni sono apparse sulle pagine dei politici in Twitter, Linkedin, Facebook..... alcuni Quotidiani o Editoriali, hanno utilizzato per alcuni articoli, proprio quelle pubblicazioni. Persino "qualcuno" (Commissione Esteri) che partì a Gennaio 2014 per New Delhi, chiese informazioni ai Bloggher, per arrivare in India conoscendo alcuni dettagli fondamentali. La persona a cui va il merito di aver avuto questo intuito à Alfredo d'Ecclesia.
I veri fini di tutte queste centinaia di migliaia di persone non sono certamente politici, ma nonostante questo dato sostanzialmente significativo, loro e i loro membri, sono sempre stati definiti dei nazisti o fascisti, solo perchè sensibili e consapevoli dell'importanza di difendere degli uomini dello Stato che hanno giurato sulla Nostra Bandiera e per questa sono pronti anche a morire. Nessuno li ha scalfiti. Continuano quotidianamente per la loro strada. Sanno benissimo che una volta rimpatriati i due marò e riconsegnati definitivamente alle loro famiglie, il loro lavoro non termina e continuerà fino a che giustizia sia fatta.
Nicola Marenzi
alentine Jalstine e Ajesh Binki
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