Ostaggio. Doloroso a pensarlo. Doloroso a dirlo. Il rientro in Italia 
di Massimiliano Latorre, notizia per la quale non si può che essere 
felici, però, pone Salvatore Girone nella condizione di ostaggio e 
impone all'Italia di agire e di farlo in fretta.
Il tempo delle chiacchiere deve finire, una volta per tutte. La strada 
della diplomazia che il governo Renzi dice di star percorrendo non è 
attuabile. Vorremmo che lo fosse, ma le parole, qualche giorno fa, del 
ministro degli Esteri indiano Sushma Swaraj lo confermano. L'India non 
ha mai preso in considerazione la linea diplomatica per risolvere il 
caso dei due marò, né lo farà. Per l'India l'unica strada praticabile è 
quella giudiziaria, come se i nostri due marò fossero delinquenti, per 
noi quella della controversia internazionale.
 E lasciano esterrefatti e non poco, le parole di stima che il premier Matteo Renzi 
ha usato nei confronti dell'India. Probabilmente, continua a non 
rendersi conto della gravità della situazione e della condizione in cui 
si trovano due servitori dello Stato, abbandonati prima da Monti, poi da
 Letta e oggi dal suo Governo.
 Siamo veramente al paradosso. Una Nazione seria non avrebbe mai 
abbandonato due suoi uomini in questo modo. Lo ripeto da tempo ormai. 
L'arbitrato internazionale non basta più. È necessario un intervento 
diretto del Consiglio delle Nazioni Unite, ai sensi dell'articolo 33 
dello Statuto dell'ONU. L'Italia deve lasciare immediatamente l'Oceano 
Indiano e il Libano. Caro Renzi, il tempo è finito. Il countdown è 
iniziato. Questa volta non bastano gli annunci, le frasi fatte e 
centoquaranta caratteri per barare e dire che si sta lavorando. Ci 
vogliono i fatti.
Fonte:  http://www.iltempo.it/ 
           di Edmondo Cirielli
 
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