Grazie ai nostri mezzi di comunicazione, televisione e giornali, ancora troppi Italiani pensano che Latorre e Girone siano colpevoli di aver ucciso, se pur per errore, due pescatori indiani scambiandoli per pirati, quel maledetto 15 Febbraio del 2012. I nostri mass media preferiscono informarci di altre cose.
Quelle poche volte che si sono occupati della vicenda dei due Fucilieri di Marina, l'hanno fatto male e senza informarsi su come sono andate veramente le cose. A questo, se mai qualcuno di loro trovasse questo scritto, potrebbe porre rimedio andando a visitare questo sito http://www.seeninside.net/piracy.
Lascio a Noam Chomsky, decisamente più indicato dello scrivente, la spiegazione di quanto accade nel nostro paese (e non solo), riguardo alla manipolazione dell'informazione.
Chomsky individua 10 comandamenti del potere mediatico o se vogliamo chiamarlo diversamente del controllo sociale.
1) La “strategia della distrazione”. «Consiste
nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai
cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la
tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di
informazioni insignificanti. E’ anche indispensabile per impedire al
pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della
scienza, dell’economia, della psicologia».
2) Il “falso problema/risposta demagogica”: «Si
crea un problema, una ‘situazione’ prevista per causare una certa
reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante
delle misure che si desidera far accettare. Ad esempio si possono
lasciar dilagar la violenza urbana e i disordini sociali, oppure creare
una crisi economica per far accettare come un male necessario la
retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi
pubblici».
3) La "gradualizzazione delle soluzioni politiche", e quindi «Per
far accettare una misura inaccettabile basta applicarla gradualmente,
col contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni
socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte
durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni,
precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non
garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero
provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta».
4) Lo "spostamento nel tempo": «Un
altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di
presentarla come “dolorosa e necessaria”, questo dà più tempo
al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo
rassegnato quando arriva il momento».
5) Il "comunicare ai cittadini come fossero bambini". «La
maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico usa discorsi,
argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile,
molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una
creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Se qualcuno si rivolge
ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla
suggestionabilità, questa tenderà, con una certa probabilità, ad una
risposta o reazione anche sprovvista di senso critico: come quella di
una persona di 12 anni o meno».
6) La “patemica”. «Sfruttare l’emozione – afferma Chomsky –
è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi
razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del
registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio
per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o
indurre comportamenti».
7) La "progettazione e gestione di un’ignoranza diffusa". «La
qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere
la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata
dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e
rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori».
E questa norma è legata a doppia mandata con la n.
8) Quella che prevede che il pubblico mediatico si convinca che «è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti. E che questi sono valori positivi e condivisibili».
9) Il “senso di colpa”: «Far
credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua
disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue
capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il
sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa, cosa che
crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è
l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è ribaltamento né
rivoluzione, non c’è nessuna possibilità di cambiamento in senso
democratico»
10) Il “doppio binario della conoscenza
scientifica”. Per Chomsky il vero potere consiste nel conoscere
compiutamente i predicati psicobiologici del pubblico (mediante gli
assoluti progressi della biologia, della neurobiologia e della
psicologia applicata), e poter confidare sul fatto che i cittadini
(scientificamente analfabeti) non siano in grado di conoscere sé
stessi.
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