lunedì 2 giugno 2014

Festa della Repubblica: il palco della VERGOGNA, di Nicola Marenzi


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rende omaggio al Milite Ignoto - Ufficio Stampa Presidenza della Repubblica (foto: ANSA)

Dopo 28 mesi di assurda e illegale detenzione in India, di due nostri connazionali, si celebra oggi la Festa della Repubblica. Le Forze Armate sflilano al cospetto dei palchi allestiti che ospitano i politici e le autorità militari, diplomatiche e religiose. Nessuno su quel palco ha a cuore la sorte di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

Nessuno su quel palco si sente in dovere di mettere a rischio la propria carriera, i propri interessi e quelli dei loro "amici", rispondendo ad obblighi che la nostra Costituzione prevede. Srette di mano di rito, abbracci di circostanza, ma nulla di più. Non ci si sporca le mani pensando di fare qualcosa di concreto come Nazione. Si spera nella Nato, nell'Onu, negli Usa e ora anche nell'esperto inglese. Chi la Patria e la Nazione la serve, non può far altro che obbedire e continuare a servirla, proteggendola e rischiando talvolta la propria vita, anche per scelte "alte" degli scellerati che pensano per noi italiani, anteponendo i propri interessi e privilegi, al bene comune. 

Chi sfilerà marciando, avrà invece nel proprio cuore dei sentimenti ambivalenti: vicinanza e rabbia. I loro occhi ne saranno la testimonianza. Il loro passo esprimerà con convinzione, la voglia di Libertà, di Verità e di Giustizia, per Due Fratelli a cui nessuno di quel palco, interessa nulla.

La compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti, in un intervista al "Il Giornale", alla domanda
"Qual è stato il momento più delicato, più doloroso?" risponde - "Il 21 marzo 2013, quando sono stati rimandati in India. L'annuncio che sarebbero rimasti in Italia ci aveva riempito di gioia. Ma poi, la decisione di farli ripartire… è stata dura. Ed è un trauma difficile da superare ancora oggi". Poi, con Discrezione, Pacatezza e con la Dignità che ha sempre contraddistinto i famigliari e i due Marò, dice.
«Non voglio commentare l'azione dei governi. Quello che è stato ormai è acqua passata, non porta a nulla cercare dei responsabili o lanciare accuse. Bisogna concentrarsi sul futuro ed essere costruttivi, solo così si potrà trovare una soluzione a questa dolorosa vicenda».

L'insegnamento dei nostri soldati e delle loro famiglie, viene ricordato anche dai politici, in ogni turno di successione, ma nessuno di loro ne ha mai preso l'esempio. 

L'Italia è Viva indipendentemente da chi la rappresenta. Gli interessi economici dei "poteri forti" la stanno Governando da troppo tempo, il baratro sembra non avere il fondo. 

Intanto Onore alle Forze Armate e a tutti i Militari che hanno fatto della propria professione, una vera Missione di Vita, servendo la Bandiera Italiana, con dignità.

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