Uno studio del giornale Usa sul sitema fiscale italiano evidenzia il più alto carico d'Europa sulle imprese.
Che sia o meno "a portata di mano", come indicano da settimane gli
esponenti di governo, la ripresa in Italia è sostanzialmente bloccata da
un carico fiscale ai danni delle imprese che assomiglia più ad una oppressione vera e propria. ”Con una economia che stenta a ripartire ed una disoccupazione
a livelli record, il peso delle tasse in Italia potrebbe distruggere le
prospettive di ripresa”. A dirlo è il Wall Street Journal, che ha
dedicato uno studio approfondito al sistema fiscale italiano. Il
giornale Usa sottolinea che proprio “l’enorme peso delle tasse” su
aziende e lavoratori è una delle principali cause per la scarsa crescita
dell’Italia negli ultimi dieci anni, addirittura “la più bassa tra i 34
Paesi dell’area Ocse“.
IL PROBLEMA DELLE TASSE SUL LAVORO - L’Italia si distingue
in Europa per la sua dipendenza dalle tasse sul lavoro, pagate da
imprese e dipendenti per finanziare il sistema pensionistico. L’esborso
per le pensioni di anzianità rappresenta circa il 13% del Pil, ossia un
terzo più alto rispetto alla Germania e il doppio rispetto agli Usa,
secondo i dati Ocse. Si verificano così veri e propri paradossi come
quello secondo il quale un lavoratore italiano costa alla sua azienda
più di uno spagnolo, per fare un esempio, ma ha uno stipendio più basso.
Secondo Paolo Manasse, professore di economia all’università di Bologna
interpellato in proposito dal WSJ, per essere in linea con la media
Ocse il governo dovrebbe tagliare altri 30 miliardi di euro di tasse sul
lavoro.
L'ALLARME DELLA CGIA - Citando il rapporto “Paying Taxes 2014" diffuso in questi giorni, la CGIA di Mestre
sottolinea come "il peso complessivo di tasse e imposte in Italia è il
più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali contro una
media scesa al 41,1% nel Vecchio Continente e del 43,1% nel mondo". Si
sottolinea inoltre come in Italia le società impieghino 269 ore all’anno
contro le 179 ore impiegate in media da un’impresa europea e le 268 ore
l’anno della media mondiale per gli adempimenti fiscali. In Italia le
imprese effettuano 15 pagamenti contro i 13,1 europei e i 26,7 richiesti
mediamente a livello globale. Il carico fiscale complessivo nel nostro
Paese si conferma il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti
commerciali, in miglioramento rispetto al 2012 (68,3%) contro una media
Eu&Efta scesa a 41,1% dal 42,6% del 2012 e una media mondiale del
43,1%, in miglioramento rispetto al 44,7% dello scorso anno.
Fonte: economia.virgilio.it
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