mercoledì 20 novembre 2013

Wall Street Journal: "In Italia la ripresa è soffocata dalle tasse"

Uno studio del giornale Usa sul sitema fiscale italiano evidenzia il più alto carico d'Europa sulle imprese.

Che sia o meno "a portata di mano", come indicano da settimane gli esponenti di governo, la ripresa in Italia è sostanzialmente bloccata da un carico fiscale ai danni delle imprese che assomiglia più ad una oppressione vera e propria. ”Con una economia che stenta a ripartire ed una disoccupazione a livelli record, il peso delle tasse in Italia potrebbe distruggere le prospettive di ripresa”. A dirlo è il Wall Street Journal, che ha dedicato uno studio approfondito al sistema fiscale italiano. Il giornale Usa sottolinea che proprio “l’enorme peso delle tasse” su aziende e lavoratori è una delle principali cause per la scarsa crescita dell’Italia negli ultimi dieci anni, addirittura “la più bassa tra i 34 Paesi dell’area Ocse“.
 
IL PROBLEMA DELLE TASSE SUL LAVORO - L’Italia si distingue in Europa per la sua dipendenza dalle tasse sul lavoro, pagate da imprese e dipendenti per finanziare il sistema pensionistico. L’esborso per le pensioni di anzianità rappresenta circa il 13% del Pil, ossia un terzo più alto rispetto alla Germania e il doppio rispetto agli Usa, secondo i dati Ocse. Si verificano così veri e propri paradossi come quello secondo il quale un lavoratore italiano costa alla sua azienda più di uno spagnolo, per fare un esempio, ma ha uno stipendio più basso. Secondo Paolo Manasse, professore di economia all’università di Bologna interpellato in proposito dal WSJ, per essere in linea con la media Ocse il governo dovrebbe tagliare altri 30 miliardi di euro di tasse sul lavoro.
 
L'ALLARME DELLA CGIA - Citando il rapporto “Paying Taxes 2014" diffuso in questi giorni, la CGIA di Mestre sottolinea come "il peso complessivo di tasse e imposte in Italia è il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali contro una media scesa al 41,1% nel Vecchio Continente e del 43,1% nel mondo". Si sottolinea inoltre come in Italia le società impieghino 269 ore all’anno contro le 179 ore impiegate in media da un’impresa europea e le 268 ore l’anno della media mondiale per gli adempimenti fiscali. In Italia le imprese effettuano 15 pagamenti contro i 13,1 europei e i 26,7 richiesti mediamente a livello globale. Il carico fiscale complessivo nel nostro Paese si conferma il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali, in miglioramento rispetto al 2012 (68,3%) contro una media Eu&Efta scesa a 41,1% dal 42,6% del 2012 e una media mondiale del 43,1%, in miglioramento rispetto al 44,7% dello scorso anno.
 
Fonte: economia.virgilio.it

 

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