Dopo dieci giorni di isolamento, la ragazza è stata dimessa dal centro di Msf a Guéckédou. Ma in Guinea continua l’emergenza: oltre cento morti e decine di nuovi casi sospetti. L’appello dell’organizzazione umanitaria: servono aiuti

Da gennaio l’ebola ha ucciso in Guinea più di cento persone. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, lo sforzo per contenere l’epidemia potrebbe «richiedere ancora mesi». Il virus è associato a un alto tasso di mortalità e non esistono cure specifiche né vaccini, ma le possibilità di sopravvivenza aumentano se i pazienti ricevono subito assistenza contro disidratazione e infezioni secondarie.
«Medici Senza Frontiere è scesa in campo fin dai primi giorni dell’emergenza, inviando in Guinea oltre 60 operatori internazionali e 40 tonnellate di materiale sanitario – ha riferito Gabriele Eminente, direttore generale di Msf – Stiamo ottenendo importanti risultati, ma l’emergenza continua e servono risorse. Per questo lanciamo un appello ai nostri sostenitori e a tutti i cittadini, perché ci aiutino a fermare l’epidemia».
In due settimane Msf ha avviato progetti in diverse località della Guinea per fornire trattamenti di supporto ai malati e fermare il contagio. A Conakry ha ampliato il centro medico da 10 a 30 posti letto e ha inviato le proprie équipe presso le comunità locali per individuare i contatti dei pazienti affetti e tracciare la diffusione del virus. A Guéckédou è stata realizzata un’unità di isolamento che ha portato alle prime guarigioni.
Dopo i casi di ebola riscontrati nella vicina Liberia, Msf ha inviato anche lì forniture mediche, materiali e specialisti in grado di formare il personale sanitario locale. Non sono mancati gli incidenti. A Macenta, per esempio, gli operatori umanitari sono stati allontanati con sassi e insulti: la popolazione li accusava di essere responsabili del contagio.
In ogni caso negli ultimi giorni i primi pazienti che hanno sconfitto l’ebola sono stati dimessi dai centri di Medici Senza Frontiere. Ciononostante, l’emergenza continua. Il virus ha già ucciso 101 persone in Guinea e 10 in Liberia. Secondo l’Oms, inoltre, 157 casi sospetti sarebbero stati registrati in tutta la Guinea e di questi 20 nella capitale Conakry. Per fermare l’epidemia, Medici Senza Frontiere ha lanciato una raccolta fondi tramite il proprio Fondo Emergenze, chiedendo l’aiuto di tutti.
Fonte: http://www.lastampa.it/
Nessun commento:
Posta un commento