Riscrivere i fatti che si sono succeduti è cosa semplice.
Il caso è scoppiato il 15 febbraio 2012, a seguito della tragica morte di due pescatori Indiani al largo delle coste del Kerala. I due malcapitati sottoufficiali del San Marco, nonostante l’innocenza, l’infondatezza o meglio l’assenza di prove e la mancanza di capi d’accusa, attendono, pazientemente l’epilogo della vicenda giudiziaria.
La corruzione, le tensioni politico sociali e la disorganizazione giudiziaria sembrano essere i veri motivi che impediscono la soluzione del caso, con la piena riabilitazione dei due militari Italiani. Gli interventi più efficaci, in favore dei marò, sono stati i moti di protesta dell’opinione pubblica Italiana che con manifestazioni, petizioni, istanze hanno sempre tenuto alta l’attenzione sul caso. Attenzione e sensibilizazione assente da parte della politica.
Si succedono i Governi, cambiano i Ministri, ma i marò sono sempre la. Svenduti dal governo Monti per salvaguardare transazioni economiche con l’India, in violazione della nostra Costituzione.
Ignorati, inizialmente, dal Governo Letta, con la Bonino, che in prima battuta rinnegava la Costituzione sostenendo una “presunzione di colpevolezza”, ma con una virata tardiva, diretta a sensibilizzare e sostenere la loro innocenza anche a livello Europeo, finita con un nulla di fatto.
Ricordati da Renzi e le sue Ministre Mongherini e Pinotti, poche ore dopo la nomina, che con piglio deciso affermavano: “Siamo pronti a fare tutto quello che è in nostro potere per arrivare più rapidamente possibile ad una soluzione”; ma se è vero che di tempo ne è passato poco, e pur vero che tra job act, riforma del senato e gli €. 80,00 in più in busta paga, dei marò non se ne parla proprio.
Si sperava in un coinvolgimento Internazionale con un interessamento da parte dell’Europa e dell’ONU, da sempre schierate, però, in questioni multilaterali e non bilaterali come quella dei marò. Ma siamo certi che sia una questione bilaterale tra Italia ed India?
I cittadini Italiani si ribellano, scalpitano, la sovranità della nostra nazione è stata calpestata. La protesta continua soprattutto contro il palese disinteressamento della vicenda del’UE.
Intanto, oggi, un’altra beffa: è stato reso noto il nome dell’investitore interessato all’acquisto della squadra di calcio di Bari, città di Salvatore Girone: è la CMG, società indiana guidata dall’imprenditore Bhaswar Goswami, che avrebbe dato indicazioni per trasferire 3 milioni in un conto corrente della Uco Bank di Calcutta.
Fonte: http://www.iniurevir.it/fatto-i-maro-2/
Scritto da Roberta De Luca il 19 aprile 2014
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