Il giorno 15 febbraio al largo delle coste del Kerala, avvennero due incidenti:
- alla petroliera italiana Enrica Lexie, che è stata richiamata in porto con l'intervento immediato delle più potenti unità navali della sua Guardia Costiera;
- alla petroliera greca Olympic Flair, che non è stata neanche chiamata per radio e quindi lasciata libera di andarsene indisturbata.
Dal giorno dell'arresto ne sono trascorsi 1000 e mentre il Governo Italiano correva a risarcire le Famiglie dei due pescatori rimasti uccisi, Ajesh Binki di 25 anni e Valentine Gelastine di 45, senza neppure informarsi e addossandosi in questo modo la responsabilità dell'incidente, la polizia del Kerala cominciava le sue "indagini" omettendo altri potenziali colpevoli, distruggendo reperti giudiziari, negando l'ammissione dei Consulenti Tecnici della Difesa, secretando gli atti processuali dopo l'incriminzazione formale. Ci sono gravi indizi che fanno pensare alla costruzione di false prove a carico, oltre che l'omissione di elementi della difesa, la completa inattendibilità dei testimoni a carico ed infine la costruzione di falso scenario da parte della Guardia Costiera. Insomma, ce ne è abbastanza per invalidare qualsiasi accusa e arrivare al proscioglimento dei due accusati.
La GIUSTIZIA negata
Per il 20 dicembre 2012 il Governo italiano con un grande GIULIO TERZI come Ministro degli Esteri, riesce a ottenere
dall’Alta Corte del Kerala un permesso di due settimane per i marò per
trascorrere le vacanze natalizie in Italia. Il permesso viene concesso
subordinatamente a varie condizioni, tra cui, ovviamente, l’obbligo di
rientro in India dei due fucilieri alla scadenza del permesso; tale
condizione viene garantita dal ministro degli Esteri italiano e deve
essere ulteriormente garantita dall’Ambasciatore e dal console italiano
in India con una dichiarazione giurata (affidavit). I due fucilieri arrivano in Italia il 22 dicembre accolti all'aeroporto di Ciampino dal presidente del Senato, e al Quirinale dal presidente della Repubblica. Nel corso del soggiorno in Italia vengono anche interrogati dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. I due Fucilieri rientrano in India il 4 Gennaio 2013 (SECONDA RI-CONSEGNA DEI DUE FUCILIERI NELLE MANI INDIANE)
Per il 22 febbraio 2013, sempre il Ministro Giulio Terzi, riesce ad ottenere per i due fucilieri un permesso di 4 settimane per tornare in Italia in occasione delle elezioni politiche con la semplice garanzia di una lettera ufficiale firmata dall'ambasciatore italiano in India. Al loro arrivo a Roma, il giorno successivo, vengono accolti dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Monti.
L'11 marzo Giulio Terzi, annuncia a nome del Governo che i fucilieri non faranno ritorno in India.
Il Ministero degli Affari Esteri, in un comunicato stampa, motiva la
decisione con la mancata risposta del governo indiano alla proposta
formale italiana di avviare "un dialogo bilaterale per la ricerca di una
soluzione diplomatica del caso" anche attraverso un arbitrato
internazionale o una soluzione giudiziaria. Secondo il comunicato, la
proposta era stata effettuata a seguito della decisione della Corte
Suprema indiana del 18 gennaio 2013 di respingere il ricorso italiano
circa la carenza di giurisdizione indiana sulla vicenda dei due marò.
Il governo indiano, come ritorsione verso l'Italia, limita la libertà personale dell'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, prendendo misure volte a impedirgli di lasciare il paese. La Corte Suprema indiana decide di non riconoscere più l'immunità
diplomatica all'ambasciatore Mancini ed estende "fino a nuovo ordine" la
limitazione impostagli di non lasciare l'India. L'Italia accusa l'India
di «evidente violazione della Convenzione di Vienna sulle relazioni
diplomatiche». Con un Comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri annuncia che i fucilieri torneranno in India.Giulio Terzi si dimette dall'incarico al MAE in polemica con la decisione del Governo di rimandare i Marò in India. Mario Monti assume l'incarico ad interim di quel Dicastero (Diventando così il secondo Ministro degli Esteri di questa vicenda) . (TERZA RI-CONSEGNA DEI DUE FUCILIERI NELLE MANI INDIANE)
La LIBERTA' violata
Da MILLE GIORNI, tre Governi, per altro non eletti dal popolo, hanno privato le Famiglie Latorre e Girone di due loro famigliari. I figli stanno crescendo con un padre lontano, virtuale. Gli innominabili sono tanti, ma sono convinto che nessuno di loro senta o viva un disagio per questa vergogna che ha umiliato e umilia due Cittadini Italiani, le loro famiglie, i loro amici e tutti gli Italiani.
Purtroppo
Latorre e Girone "devono" essere colpevoli, perchè così hanno sostenuto
molti pezzi grossi italiani e indiani: politici, giornalisti,
ammiragli, giudici, etc. Nessuno di questi, neanche se gli porti il reo
confesso della morte dei due pescatori,
è disposto ad ammettere di avere sbagliato. Ci saranno comunque due
verità: una che viene dai fatti e girerà fra di noi, e una verità
ufficiale che sarà gestita dai mezzibusti di prima, che faranno a gara a
inventarsela più grossa per accreditarsi con chi gli elargisce stipendi
e favori.
Non ve la prendete: è un affare di Stato e come al solito lo
Stato approfitta dell'occasione per scivolare nella fellonia e nel
ridicolo, per stracciare le leggi, i diritti, il buonsenso... Per alcune
persone queste sono occasioni preziose perchè gli permettono di
vendersi rendendosi disponibili all'insulto, alla diffamazione e alla
menzogna; in cambio di una buona mancetta.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
http://www.seeninside.net/piracy
www.tgcom24.mediaset.it/
http://opinioneitalia.blogspot.it/2014/08/maro-in-india-colpevoli-della-loro.html
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