ANNEX 2: FIR, La deposizione di Freddy
Lo ANNEX 2 riguarda la prima testimonianza "recitata" (orale) resa alla Polizia da Mr. Freddy Bosco comandante del peschereccio al suo rientro nel porto di Neendakara.
L'inizio della deposizione
L'Orario dell'Incidente
Un'immagine del drammatico rientro del St.Antony nel porto di Neendakara, nel riquadro Freddy Bosco
L'approdo avviene intorno alle ore 11:00 PM ,
alla presenza di un gran numero di curiosi e dei media locali ai quali
al momento di scendere a terra Freddy rilascia delle dichiarazioni.
Dichiarazioni spontanee rese di fronte a microfoni, telecamere e testimoni alla presenza di un graduato di Polizia.
e registrate da VENAD News in un video rilanciato dai network
televisivi indiani (NTDV) e pubblicato il giorno seguente su
YOUTUBE.COM, all'indirizzo www.youtube.com/watch?v=Ya48kLyjyB4 (dal minuto 2'05" a seguire)
Disponibile per la visione e il download anche al seguente indirizzo: seeninside.net/piracy/neendakara.flv
Le ho fatte tradurre dalla lingua Malayalam, in cui si esprime il Bosco. Traduzione che in seguito è stata ripetuta, verificata e confermata da innumerevoli soggetti (giornalisti e televisioni che hanno rilanciato la notizia nel luglio 2013).
La sparatoria contro il peschereccio St. Antony è avvenuta secondo il comandante del peschereccio alle ore 9:30 PM circa.
Da notare come, dopo che Freddy Bosco ha dichiarato che la sparatoria è avvenuta alle 9:30 PM nel video uno dei presenti chieda "ma non è avvenuta alle 5:00 PM?" - Bosco ribadisce: "No, alle9:30 PM".
Le parole con cui apre la ricostruzione dell'incidente sono proprio: "verso le 9:30 PM ho udito un rumore enorme..."
Le dichiarazioni a 'caldo' di Freddy Bosco rese alla stampa in presenza della Polizia
LE DICHIARAZIONI DI FREDDY BOSCO TRADOTTE
in lingua inglese: seeninside.net/piracy/freddy-eng.flv
in lingua italiana (*): seeninside.net/piracy/freddy-ita.flv
(*) traduzione a cura della RAI (Radiotelevisione Italiana), messo in onda il 3 luglio 2013
in lingua italiana (*): seeninside.net/piracy/freddy-ita.flv
(*) traduzione a cura della RAI (Radiotelevisione Italiana), messo in onda il 3 luglio 2013
Risulterebbe quindi evidente dalle dichiarazioni 'a caldo' del Bosco principale testimone della sparatoria, che al personale imbarcato sulla Enrica Lexie non può essere addebitata nessuna responsabilità in merito al duplice omicidio. L'incidente alla petroliera avviene tra le 4:00 PM e le 5:00 PM (cfr. Rapporto Latorre) e la sparatoria contro il St. Antony alle 9:30 PM
Nel luglio 2013 i media italiani rilanciano il contenuto del video
A questo punto Freddy Bosco, che ancora non sa nulla dell'incidente occorso alla Enrica Lexie, si reca nella locale stazione di Polizia per rilasciare la sua "FIR" (First Information Report - ANNEX 2); quella stessa stazione di Polizia che alle 5:40 PM ha
fornito alla Guardia Costiera le indicazioni dell'incidente al St.
Antony ottenendo tutte quelle relative all'incidente della nave italiana
.
Se le dichiarazioni rese alla stampa pochi minuti prima dal comandante del peschereccio venissero confermate qualcuno nella stazione di Polizia di Neendakara:
- dovrebbe
ammettere di essersi lasciato sfuggire i veri colpevoli del duplice
omicidio, incapaci ad arginare gli incidenti che con sempre maggiore
frequenza vedono coinvolti pescatori e naviglio mercantile;
ma soprattutto:
- dovrebbe spiegare in virtù di cosa: una
petroliera di oltre 104.000 tonn. che non batte bandiera indiana e sta
navigando fuori dalle acque territoriali, il suo equipaggio e persino l'unità militare di un paese NATO operante in ambito EUNAVFOR (sotto egida ONU) si trova in quel momento a Kochi, sotto custodia militare all'ancora.
DAI MIEI APPUNTI:
Vecchie
letture, marginali e talune prive di riscontri, ma utili per inquadrare
meglio il contesto e lo stato d'animo con cui Freddy Bosco si presenta
alla Polizia:
- Al momento dell'incidente la conduzione della barca era affidata a Jelestine (una delle vittime) che non aveva la "license"(ndr: patente nautica); e chi l'aveva stava dormendo. (Rohit Raj sul Deccan Chronicle del 28 aprile 2012);
- Il St. Antony motopeschereccio registrato in India è autorizzato ad operare solo all'interno delle acque territoriali, entro le 12 miglia nautiche (Samir Saran su The Hindu del 2 luglio 2012);
ovvero:
- Registrato in Tamil Nadu (ndr: dove il Bosco è residente) ai sensi della locale legge sulla pesca e non sui registri nautici nazionali (ai sensi dello Shipping Act del 1958), al St.Antony non sarebbe stato consentito navigare fuori dalle acque territoriali dello Stato dell'Unione indiana in cui era registrato (in SUPREME COURT OF INDIA - SLP(C) NO. 20370 of 2012 - para 29)
- Al momento dell'incidente la conduzione della barca era affidata a Jelestine (una delle vittime) che non aveva la "license"(ndr: patente nautica); e chi l'aveva stava dormendo. (Rohit Raj sul Deccan Chronicle del 28 aprile 2012);
- Il St. Antony motopeschereccio registrato in India è autorizzato ad operare solo all'interno delle acque territoriali, entro le 12 miglia nautiche (Samir Saran su The Hindu del 2 luglio 2012);
ovvero:
- Registrato in Tamil Nadu (ndr: dove il Bosco è residente) ai sensi della locale legge sulla pesca e non sui registri nautici nazionali (ai sensi dello Shipping Act del 1958), al St.Antony non sarebbe stato consentito navigare fuori dalle acque territoriali dello Stato dell'Unione indiana in cui era registrato (in SUPREME COURT OF INDIA - SLP(C) NO. 20370 of 2012 - para 29)
Sono
sufficienti pochi minuti davanti alle autorità per dimenticare quanto
affermato poco prima ai media, Freddy Bosco firma il FIR (ANNEX2): L'incidente è avvenuto alle 4:30 PM .
ANNEX 2 - brano nr.2 (ORARIO E POSIZIONE)
Per quanto attiene la difesa processuale questa deposizione si considera falsa, impossibile confondersi (alle 4:30 PM è giorno pieno, alle 9:30 PM è notte fonda), il teste si dimostra inattendibile.
E' inquietante che:
- La testimonianza di Bosco pur resa in presenza di un graduato di Polizia, davanti a decine di persone non trovi riscontro nella documentazione giudiziaria indiana.
- Lo stesso
Bosco negli anni successivi non farà mai cenno a questa testimonianza
insistendo più volte con dichiarazioni alla stampa che la sparatoria
contro il St. Antony era avvenuta alle 4:30 PM , tranne poi di fronte all'evidenza ammettere candidamente nel luglio 2013 all'ANSA: di aver sì detto 9:30 PM , ma di non sapersi spiegare il perché.
Siamo di fronte
a un palese occultamento di prove a discarico dei due accusati,
occultamento fatto da Bosco e dalla Polizia di Stato del Kerala alla
quale operando come ente statuale investito della funzione di Polizia
giudiziaria è imposto fornire tutte le informazioni di cui è in possesso alla Magistratura, mantenendo rispetto ai fatti una posizione distaccata e "super partes".
Il Luogo dell'Incidente
Ma dalla deposizione seppur falsa o fuorviante possono venire altri spunti investigativi per ricostruire gli eventi.
Nel brano nr.2,
che vi ho già mostrato, oltre a fissare l'orario Bosco ci ha fornito
una prima indicazione circa l'area in cui l'incidente ha avuto luogo ("Alle 4:30 PM siamo giunti a ovest di Kayamkulam")
ANNEX 2 - brano nr.3 (ROTTA)
In questo passo Mr Freddy dichiara che al momento dell'incidente il St. Antony navigava verso SUD.
ANNEX 2 - brano nr.4 (DISTANZA DA NEENDAKARA)
Con questa dichiarazione Mr. Freddy fissa la distanza tra il luogo dell'incidente e il porto di Neendakara.
La posizione delle due imbarcazioni nel medesimo istante
Dati tanto precisi quanto improbabili quelli forniti alla Polizia da Freddy che alle 4:30 PM si colloca in un punto distante dalla posizione in cui sta avendo luogo l'incidente alla Enrica Lexie; con rotta e velocità che lo portano ad allontanarsi dalla nave italiana senza alcuna possibilità di incrociarla.
Procedendo "verso sud" non si sarebbe mai "avvicinato" alla Enrica Lexie che procedeva per 330° (dato confermato dall'allarme SSAS che lo rileva in automatico), bensì si sarebbe costantemente allontanato.
Torneremo in modo più esauriente su questo aspetto discutendo lo ANNEX 48.
In altre
dichiarazioni rese alla stampa si metterà davanti a Alappuzha
(17/2/2012), a Chertala (3/3/2012), a Kollam (21/3/2012). In nessun caso
queste posizioni vanno a coincidere con quella della Lexie alle 4:30
PM sempre distanti decine di Km.
Le varie posizioni del St.Antony nelle interviste di Freddy ai giornali indiani ed italiani
Da notare che nonostante a bordo del peschereccio risulti presente un apparato GPS, stranamente agli atti non risulta che mai e in nessuna occasione Freddy abbia indicato il luogo dell'incidente fornendo coordinate geografiche alla Polizia, ai media o alla Magistratura.
Mr. Freddy Bosco è inattendibile, le sue deposizioni non hanno valore e in tribunale non dovrebbe neanche entrare.
Le Modalità dell'Incidente
Nelle dichiarazioni 'a caldo' rilasciate da Bosco e registrate nel video di cui abbiamo parlato in precedenza (vedi: paragrafo 'L'Orario dell'incidente'), il racconto dei fatti inizia secondo la nostra traduzione dal malayalam all'inglese con "a huge noise" (un rumore enorme), che nella traduzione 'indipendente' fornita dalla RAI in italiano diventa "un enorme frastuono".
Che si inizi a
sparare da 120 mt. come vuole la versione indiana (ANNEX 48) o da 450
mt. come riportato in quella italiana (le 500 yards del rapporto Latorre): lo sparo di un arma in cal. 5,56 come quelle in dotazione ai nostri militari in nessun caso potrebbe essere percepita in mare aperto come "un rumore enorme". Le cause del rumore enorme andranno ricercate, come faremo in seguito, esplorando altre ipotesi.
E se questa discrepanza percettiva non vi convince eccone subito un'altra, questa volta oggettiva:
[ANNEX 2 - brano nr.5 (IL 'SUONO' DELLO SPARO)]
Nella FIR sottoscritta pochi minuti dopo da Freddy "a huge noise" (il rumore enorme) scompare, lasciando il posto ad un più ambiguo "sound" (suono) una seconda significativa discrepanza fra le due versioni.
ANNEX 2 - brano nr.6 (LE MODALITA' DELLA SPARATORIA)
Mr. Bosco dichiara che il fuoco contro il St. Antony è continuato "per circa 2 minuti" e che "Le pallottole ci cadevano addosso come una pioggia torrenziale".
Certo le
cartucce a bordo non mancavano, la Polizia indiana ne sequestrerà oltre
novemila (approfondiremo in ANNEX 5); ciascun fuciliere aveva con se
l'arma carica e altri sei caricatori da 30 colpi; il fucile d'assalto
'Beretta SC 70/90' ha una cadenza di fuoco di 670 colpi al minuto; in
queste condizioni avrebbero certamente potuto riversare in due minuti i 420 colpi a loro disposizione: "come una pioggia torrenziale" nell'Oceano Indiano.
Nella realtà dei fatti narrata dagli stessi indiani (ANNEX 5) furono sparati in tutto 20 colpi, 12 da Latorre e 8 con un altro fucile (presumibilmente da Girone).
Tra cui almeno 6 quelli esplosi durante le prime due raffiche di avvertimento (considerando in via del tutto prudenziale una 'raffica' composta da un minimo tre colpi) che secondo il rapporto Latorrefurono sparate in acqua quando l'imbarcazione sconosciuta si trovava a 500 e 300 yards (circostanza confermata nell'intervista Noviello-RadioCapital dall'unico
ufficiale italiano in plancia, testimone oculare dei fatti e della cui
testimonianza fra le carte indiane non v'è traccia).
Per sparare i restanti 14 colpi (forse meno)
sarebbe stata sufficiente una raffica lunga meno di un paio di secondi,
ma dobbiamo escludere che le cose siano andate così, stando al racconto
dello stesso Freddy Bosco.
Resta da comprendere come 14 colpi (forse meno) esplosi in 2 minuti (mediamente uno ogni 7-10 secondi) possano rendere l'idea di una pioggia torrenziale di colpi.
Percezione e cadenza di tiro: qualcosa non torna.
Poi abbiamo quel primo colpo singolo che secondo Bosco 'apre' la sparatoria raggiungendo al capo il timoniere.
Con un fucile
d'assalto in cal. 5,56 da oltre 100 mt. tra imbarcazioni in navigazione
(relativamente stabile la petroliera assai meno il peschereccio),
indipendentemente dall'impiego o meno di ottiche risulterebbe per motivi
di instabilità balistica un tiro definito da persone assai più
competenti di me impossibile e tra l'altro per i riscontri di cui disponiamo decisamente in contrasto con il "fuoco dissuasivo",
quelle 'raffiche' che i nostri militari sostengono di aver esploso
nella fase iniziale dell'incidente e che nessuna testimonianza
smentisce.
Precisione e modalità di tiro: qualcosa non torna.
E quando tra
discrepanze ed omissioni fattori quali: la percezione, la cadenza di
tiro, la precisione e le modalità di una sparatoria offrono tanti e tali
motivi di perplessità l'unica certezza che ci regala la testimonianza
di Freddy è il racconto 'di un altro film' per nulla simile a quello cui hanno assistito a bordo della nave italiana.
La Mancata Identificazione
Affrontando l'argomento 'identificazione' occorre premettere due cose:
a. Il rosso e il nero sono colori assai comuni nelle livree di molte compagnie mercantili, chiunque può verificarlo facilmente in internet;
b. Il St.Antony è una tipologia di barca definita "traditional fishing boat",
venduta ai pescatori con provvidenze statali. Tutte identiche tranne
per le vivaci colorazioni e le attrezzature adatte alle diverse
tipologie di pesca e di pescato, se ne incrociano migliaia lungo le
coste dell'India.
Dell'imbarcazione che avvicina la Lexie in condizioni di luce e visibilità ottimali, conosciamo diversi dettagli alcuni dei quali trovano conferme da più fonti, limitandoci a questi e tralasciando tutti gli altri possiamo dire che:
1. giunge sotto alla petroliera da "proradritta", cioè le viene incontro frontalmente lievemente sulla destra e si allontana di poppa, ovvero dal lato posteriore della nave;
Ricostruzione grafica: La Lexie vista dall'imbarcazione
2. viene osservata col binocolo mentre si avvicina da
'almeno' due persone: Noviello e Girone (nelle altre deposizioni pur
fornendo dettagli difficilmente visibili a occhio nudo da 200 mt. non si
accenna mai a binocoli);
Ricostruzione grafica: Il St.Antony visto dalla Lexie
3. vi si scorgono a bordo alcune persone in piedi (ininfluente ora che fossero o meno armate).
Della grossa nave che si avvicina al St.Antony - e su questo sia il video Venad News (vedi: paragrafo 'L'Orario dell'incidente') che la FIR (ANNEX 2) concordano - sappiamo una sola cosa: era rossa sotto e nera sopra. Niente altro. Stando alle dichiarazioni rese dai superstiti l'intero equipaggio dormiva sul ponte tranne l'uomo al timone che però sarà anche il primo ad essere colpito a morte.
Date come vere tutte queste condizioni appare assai strano che:
Dalla petroliera non identificano per nome (ben visibile) l'imbarcazione che si avvicina ma si limiteranno a descriverla per colore (e non indicano 'bianco'); vi scorgono a bordo diversi membri dell'equipaggio che sicuramente non stanno dormendo.
Dal peschereccio non scorgono il nome della nave ne approssimandosi ne in allontanamento. Seppure ammettendo stiano dormendo durante la prima fase sappiamo da ANNEX 2 che certamente i superstiti sono svegli nella seconda. Come a dire che terminati gli spari, scampato il pericolo immediato nessuno dei nove guarda in direzione della nave e ne legge il nome che campeggia sullo specchio di poppa.
Non solo le due
versioni non collimano tra loro in alcun punto, ma ci si chiede di
accettare cose che proprio non riusciamo a ritenere ne normali ne
credibili.
DAI MIEI APPUNTI:
Il 29 novembre 2012, oltre nove mesi dopo l’incidente, sul sitoBLOOMBERG viene pubblicata una lunga analisi di Alan Katz, dal titolo Brother Shot Dead Fishing Tests Armed Guards'Accountability.
Al termine del solito racconto di come si svolse l'incidente, e per chiarire una volta per tutte la responsabilità italiana Mr.Freddy svela finalmente agli americani e al mondo una parte fino a quel momento inedita della vicenda:
“Standing to take the wheel and turn the boat away from the merchant ship, Freddy glanced at the stern of the black-and-red tanker as it passed a bit more than a football-field’s length away. “NAPOLI” he read, the home port of the Enrica Lexie.”
Traducendo liberamente:
Alzandosi raggiunge il timone, manovrando per portare la barca lontano dalla nave mercantile. Freddy guardò la poppa della petroliera nera e rossa, distante poco più di un campo di calcio e ha letto"NAPOLI", il porto di provenienza della Enrica Lexie.
Mr.Freddy Bosco fornisce qui un indizio di colpevolezza schiacciante:
"Guardandola allontanarsi non fu purtroppo in grado di leggere il nome della nave, ma riuscì a leggere NAPOLI"... e guardate che non è affatto facile da fare. Provate voi, con l'ausilio dell'immagine..
Per l'ennesima volta Mr. Freddy si dimostra essere uno dei testimoni più inattendibili e squalificati del pianeta, tenete bene a mente che dalle sue parole e da affermazioni come questa dipende una crisi politico-diplomatica tra Stati che coinvolge circa un miliardo e quattrocento milioni di persone. Incredibile.
Al termine del solito racconto di come si svolse l'incidente, e per chiarire una volta per tutte la responsabilità italiana Mr.Freddy svela finalmente agli americani e al mondo una parte fino a quel momento inedita della vicenda:
“Standing to take the wheel and turn the boat away from the merchant ship, Freddy glanced at the stern of the black-and-red tanker as it passed a bit more than a football-field’s length away. “NAPOLI” he read, the home port of the Enrica Lexie.”
Traducendo liberamente:
Alzandosi raggiunge il timone, manovrando per portare la barca lontano dalla nave mercantile. Freddy guardò la poppa della petroliera nera e rossa, distante poco più di un campo di calcio e ha letto"NAPOLI", il porto di provenienza della Enrica Lexie.
Mr.Freddy Bosco fornisce qui un indizio di colpevolezza schiacciante:
"Guardandola allontanarsi non fu purtroppo in grado di leggere il nome della nave, ma riuscì a leggere NAPOLI"... e guardate che non è affatto facile da fare. Provate voi, con l'ausilio dell'immagine..
Per l'ennesima volta Mr. Freddy si dimostra essere uno dei testimoni più inattendibili e squalificati del pianeta, tenete bene a mente che dalle sue parole e da affermazioni come questa dipende una crisi politico-diplomatica tra Stati che coinvolge circa un miliardo e quattrocento milioni di persone. Incredibile.
Terminata la sparatoria, condotti in luogo sicuro barca ed equipaggio, constatato il decesso dei due compagni a Freddy non resta che dare l'allarme e chiedere soccorso. Potrebbe contattare la Guardia Costiera usando la radio di bordo, sulla frequenza di emergenza (Canale 16) o con il telefono cellulare contattare la Polizia chiamando il 100 (l'equivalente keralita del nostro 112).
Freddy chiama Prabhu.
ANNEX 2 - brano nr.7 (FREDDY LANCIA L'ALLARM)
Qui troviamo una grossa novità:
Negli atti delle varie cause penali e civili tenute nei tribunali di
Kollam, Trivandrum e Delhi o quando il 27.04.2012 raggiunge un accordo
extragiudiziale (Lok Adalath) e riceve un assegno dall'armatore italiano
Freddy compare sempre in qualità di "owner" proprietario (vedi: High
Court of Kerala CMCP No. 16 of 2012 ed altre) invece in ANNEX 2 alla Polizia dichiara che il proprietario del St. Antony è Prabhu.
A questo punto sarebbe utile capire chi è effettivamente il proprietario del St. Antony, non tanto per capire a chi Freddy abbia mentito, se ai giudici o alla Polizia, quanto perché se risultasse realmente Prabhu il proprietario del St.Antony muterebbe anche il quadro giuridico relativo al suo dissequestro e al successivo affondamento.
La mancata custodia del reperto da parte del Tribunale ne ha consentito l'affondamento quindi l'impossibilità per i tecnici della difesa di eseguire riscontri, controlli e verifiche. Finora si era lasciato credere che il St. Antony per decisione del Tribunale di Kollam fosse stato riconsegnato a Bosco perché "sua unica fonte di reddito" e da questi successivamente lasciato affondare.
Ma se fosse stato riconsegnato a Prabhu, legittimo proprietario che lo affitta ai pescatori, che interesse poteva mai avere ad affondarlo, privandosi così di un bene di proprietà e di una fonte di reddito? Dovremmo allora necessariamente ipotizzare che Prabhu fosse consapevole della necessità di cancellare le tracce della sparatoria.
A questo punto sarebbe utile capire chi è effettivamente il proprietario del St. Antony, non tanto per capire a chi Freddy abbia mentito, se ai giudici o alla Polizia, quanto perché se risultasse realmente Prabhu il proprietario del St.Antony muterebbe anche il quadro giuridico relativo al suo dissequestro e al successivo affondamento.
La mancata custodia del reperto da parte del Tribunale ne ha consentito l'affondamento quindi l'impossibilità per i tecnici della difesa di eseguire riscontri, controlli e verifiche. Finora si era lasciato credere che il St. Antony per decisione del Tribunale di Kollam fosse stato riconsegnato a Bosco perché "sua unica fonte di reddito" e da questi successivamente lasciato affondare.
Ma se fosse stato riconsegnato a Prabhu, legittimo proprietario che lo affitta ai pescatori, che interesse poteva mai avere ad affondarlo, privandosi così di un bene di proprietà e di una fonte di reddito? Dovremmo allora necessariamente ipotizzare che Prabhu fosse consapevole della necessità di cancellare le tracce della sparatoria.
Quindi fu Prabhu a contattare la Polizia dando l'allarme? No!
Da ANNEX 3 - Chargesheet: Come la notizia dell'incidente giunge alla Polizia #1
Secondo quanto riporta il chargesheet,
l'atto di accusa redatto dalla Polizia di Neendakara a conclusione
delle indagini preliminari (ANNEX 3) fu CW-12 a contattare CW-57. Ovvero
sostituendo i nomi ai numeri: fu Alphonse Philip (CW-12) che attorno alle 17:30 informò il SI (sub-inspector) G.Shaji (CW-57) della Polizia di Neendakara fornendo informazioni criptiche. E non fu Prabhu ad informare Alphonse Philip ma Aloysious.
Per farla breve ecco l'intera catena telefonica come è ricostruita dalla Polizia in ANNEX 3 (Freddy è CW-1).
Da ANNEX 3 - Chargesheet: Come la notizia dell'incidente giunge alla Polizia #2
Quindi non è Bosco a informare la Polizia o la Guardia Costiera ma qualcun'altro che fornisce informazioni di 'quarta mano', non per nulla definite criptiche dalla stessa Polizia.
Come la notizia dell'incidente giunge alla Polizia #3
Quest'ultima senza effettuare alcuna verifica le gira direttamente alla Guardia Costiera (17:40) e alla Marina Militare di Kochi avviando la catena di eventi descritta in ANNEX 1.
A questo punto comprendere se nei minuti successivi all'incidente i telefoni cellulari a bordo del St.Antony funzionassero è un aspetto tutt'altro che secondario.
In una intervista collettiva rilasciata dai "superstiti" due giorni dopo i fatti, il 17 febbraio al quotidiano The Hindu, i pescatori (nonostante l'evidenza ormai definitivamente acclarata) sostenevano (sbagliando, mentendo o peggio dicendo il vero) che l'incidente era avvenuto a circa 14 Nm dalla costa (che loro ritengono acque territoriali, va a capire perché) ben lontani dal luogo in cui avviene l'incidente alla Lexie 20,5 Nm al largo.
A sostegno della loro tesi portano una solida evidenza:
il fatto che i loro cellulari funzionavano lo dimostra.
Da notare come in questa intervista lo stesso giornalista pur addebitando la morte dei due pescatori alla Enrica Lexie (già dalla mattina del giorno precedente la Guardia Costiera diffondeva questa versione dei fatti) indica che l'incidente è avvenuto di sera ("evening") forse avendo notizia delle dichiarazioni di Bosco al momento dell'approdo a Neendakara.
Inoltre Mr. Freddy dichiara che la nave "aggressor" si trovava sottocosta (quindi spostata verso Est, ancor più a ridosso delle coste del Kerala) fuori dalla rotta normalmente adibita al transito delle navi commerciali. Da queste dichiarazioni risulta ancor più evidente che il St. Antony non può incrociare la Enrica Lexie alle 4:30 PM a 20,5 NM dalla costa.
In una intervista collettiva rilasciata dai "superstiti" due giorni dopo i fatti, il 17 febbraio al quotidiano The Hindu, i pescatori (nonostante l'evidenza ormai definitivamente acclarata) sostenevano (sbagliando, mentendo o peggio dicendo il vero) che l'incidente era avvenuto a circa 14 Nm dalla costa (che loro ritengono acque territoriali, va a capire perché) ben lontani dal luogo in cui avviene l'incidente alla Lexie 20,5 Nm al largo.
A sostegno della loro tesi portano una solida evidenza:
il fatto che i loro cellulari funzionavano lo dimostra.
Da notare come in questa intervista lo stesso giornalista pur addebitando la morte dei due pescatori alla Enrica Lexie (già dalla mattina del giorno precedente la Guardia Costiera diffondeva questa versione dei fatti) indica che l'incidente è avvenuto di sera ("evening") forse avendo notizia delle dichiarazioni di Bosco al momento dell'approdo a Neendakara.
Inoltre Mr. Freddy dichiara che la nave "aggressor" si trovava sottocosta (quindi spostata verso Est, ancor più a ridosso delle coste del Kerala) fuori dalla rotta normalmente adibita al transito delle navi commerciali. Da queste dichiarazioni risulta ancor più evidente che il St. Antony non può incrociare la Enrica Lexie alle 4:30 PM a 20,5 NM dalla costa.
Apparentemente inspiegabile il motivo per cui:
- dopo la sparatoria, Mr. Bosco invece che alle Autorità lancia l'allarme chiamando con il VHF Prabhu, proprietario del peschereccio (vedi ANNEX 2);
- dopo essere stato informato dell'incidente al peschereccioPrabhu non da direttamente l'allarme ma telefona a Aloysious, che telefona ad Alphonse Philip, che finalmente riferisce tutto a G. Shaji, S.I. (Sub Ispector) della Coastal Police Station di Neendakara (vedi ANNEX 3);
- dopo la sparatoria, con due morti sulla barca, la radio di bordo operativa e i telefoni cellulari funzionanti, dopo aver parlato con Prabhu e durante le 5-6 ore di navigazione necessarie per rientrare a Neendakara nessuno, ne Freddy ne alcun altro membro dell'equipaggio contatta la Polizia o la Guardia Costiera per fornire indicazioni, ricevere informazioni o istruzioni, etc.;
- dopo aver ricevuto informazioni 'sommarie' (17:30 ) la Polizia rilancia l'allarme all'ICG e alla Marina Militare di Kochi (17:40). Per l'intera durata delle ricerche e pur sapendo che l'imbarcazione è stata colpita e potrebbe essere in difficoltànessuna Autorità cerca di mettersi in contatto col peschereccio(agli atti non risulta alcuna comunicazione) per ottenere chiarimenti utili al rintraccio dei responsabili, le condizioni del natante, la posizione, etc. - Nessuno gli va incontro per prestare soccorso.
I mezzi di con cui CPS, Neendakara avrebbe potuto prestare soccorso al St.Antony in rientro
Il Sub-Inspector
Nessuno sembra interessarsi del St.Antony e dei suoi nove superstiti fino al rientro a Neendakara, poco prima delle 23:00 ad attenderlo sul molo la Polizia e qualche centinaio tra conoscenti, curiosi e giornalisti.
E di nuovo mi trovo a dover rilevare una strana coincidenza:
Quando Alphonse Philip alle 17:30 contatta la Stazione della Polizia Costiera di Neendakara lanciando finalmente l'allarme, a raccoglierlo è G. Shaji SI (sub-inspector).
Quando attorno alle 22:30 Freddy sbarca dal peschereccio a Neendakara e rilascia la sua dichiarazione 'a caldo' (vedi: Video VENAD NEWS - paragrafo 'L'Orario dell'incidente') il funzionario di Polizia sempre presente durante le dichiarazioni di Bosco mentre afferma che gli hanno sparato alle 21:30 è ancora un 'sub-inspector'.
Fotogramma del video VenadNews da cui è possibile stabilire il grado del Poliziotto con Freddy
Dobbiamo presumere che sia la stessa persona: quella informata da Alphonse Philip alle 17:40 (il CW-57 dello ANNEX 3) equella che si reca al molo alle 23 circa per accogliere il St. Antony; quella che assiste alla testimonianza rilasciata ai media da Freddy Bosco e gli sente dire e ribadire che la sparatoria è avvenuta alle 21:30 ; quello che poco dopo nei locali della Stazione di Polizia lo ascolta mentre dichiara che al St. Antony sparano alle 16:30 .
E' la stessa Polizia a scrivere che le informazioni sono rese in modo "criptico" dalla quarta persona che rimbalza al telefono le notizie relative all'incidente,
ma questo non impedisce loro di concedergli massima fiducia e dare
all'informazione immediato riscontro. Subito ritrasmessa alla ICG sotto
forma di 'nota di ricerca' senza alcuna verifica.
Ma quando qualche ora dopo la stessa Polizia ha modo di ascoltare dalla viva voce del diretto interessato la testimonianza oculare resa per la prima volta, appena tornato a terra, quando ancora non essendo a conoscenza di altri fatti (l'incidente alla Lexie) forniva dal suo punto di vista la ricostruzione 'autentica' dei fatti ai media, questa venga del tutto ignorata, senza che nei rapporti di Polizia si faccia mai cenno alle contraddizioni sull'orario della sparatoria.
Qui si vuole sostenere che le dichiarazioni di Bosco sono in realtà senza nessun riscontro verificabile, un "buco nero" inestricabile.
Non regge, tutto contrasta con tutto sia dal punto di vista logico che fattuale.
ANNEX 2 Evidenze
A) Contraddizione - le dichiarazioni di Bosco alle autorità sono in contraddizione con quanto dichiara a testimoni, media e alle stesse autorità (il funzionario di Polizia) quando scende in porto;
B) Omissione - Le autorità omettono di riportare le dichiarazioni contraddittorie di Bosco, pur essendone perfettamente a conoscenza;
C) Contraddizione -
La posizione geografica del St. Antony al momento degli spari indicata
da Bosco nella sua dichiarazione alla Polizia lo mette, come è
facilmente verificabile, parecchio a SUD e in direzione opposta rispetto alla posizione della Enrica Lexie al momento degli spari.
E' utile ricordare che in dichiarazioni successive rese ai media Bosco
darà almeno altre tre posizioni, tutte incompatibili con la Lexie per
decine di km;
D) Contraddizione -
le dichiarazioni di Bosco alle autorità in merito alla sparatoria sono
in contraddizione con le successive risultanze investigative. Distanze, durata, precisione, modalità e percezioni relative alla sparatoria restano prive di riscontri;
E) Vulnus logico - Priva di spiegazioni plausibili in condizioni di luce e visibilità ottimali la reciproca mancata identificazione tra le imbarcazioni nelle fasi che precedono e seguono l'incidente;
F) Vulnus logico -
Se fosse vero che al St. Antony sparano alle 16:30 (4:30 PM ora
indiana) nessuno dei pescatori in cinque ore chiama le autorità,
nonostante "i cellulari che prendevano" e la radio di bordo (VHS)
funzionante. Solo Bosco chiama Prabhu che ora scopriamo essere il "Owner
St. Antony's Boat". E' assurdo che dopo l'attacco con due morti a bordo dal St. Antony non si avvertano direttamente le autorità.
G) Vulnus logico -
Se fosse vero che al St. Antony sparano alle 16:30 (4:30 PM ora
indiana) e che Bosco avverte Prabhu questi avverte non le autorità ma un
certo Aloysious che a sua volta avverte un certo Alphonse Philip che
infine avverte le autorità alle 17:40, ma in modo "criptico" come
indicato dalla stessa Polizia.
E) Vulnus logico -
Visto che dalle dichiarazioni il proprietario del St. Antony è Prabhu, e
quindi il peschereccio St. Antony dopo il sequestro viene
necessariamente riconsegnato a lui, non si comprende quale sia il suo interesse di affondare il St. Antony, se non quello di cancellare le tracce della sparatoria il che ne fa un soggetto attivo della vicenda e non un semplice "affitta barche".
ANNEX 2 Conclusioni
Tra versioni
che cambiano nel giro di pochi minuti, dichiarazioni contraddittorie in
alcuni casi smentite dalle stesse investigazioni a volte semplicemente
prive di spiegazioni logiche razionali. Come nella vicenda specifica
della richiesta di soccorso, in cui la vittima opta per un percorso
alternativo al buonsenso e le Autorità accettano l'intermediazione
'informativa' del fatto delittuoso lasciando così che nella vicenda
entrino come attori tre soggetti (Prabhu, Aloysious e Alphonse Philip)
di cui non si conosce il ruolo e che gestiscono in prima persona, e non
sappiamo come, l'informazione sull'accaduto. Senza neanche avvertire il
bisogno di darne esplicita menzione nel Chargesheet (ANNEX 3).
Mr. Bosco
risulta ancora una volta inattendibile, il comportamento della Polizia
inspiegabilmente superficiale, le indagini ancora una volta
evidentemente pregiudizievoli ed omissive.
di Luigi Di Stefano Fonte: seeninside
http://tentor-maurizio.blogspot.it/
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