L’India non entra nel club internazionale che controlla la
tecnologia missilistica militare. L’Italia, che con Delhi ha in essere
un duro contenzioso sulla vicenda dei due marò, ha posto il veto. In una
riunione che si è tenuta a Rotterdam, i 34 Paesi membri dell’Mtcr —
Missile Technology Control Regime — dovevano decidere nuovi ingressi in
questo organismo, informale ma estremamente importante perché
supervisiona gli sviluppi nel campo dei sistemi di lancio delle armi di
distruzione di massa e perché è considerato un circolo al quale
partecipano le Nazioni più responsabili sul piano della sicurezza
internazionale. L’accesso avviene all’unanimità e durante la riunione
plenaria Roma si è opposta ad aprire le porte all’India, nonostante le
pressioni di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania.
L’argomentazione: chi vuole fare parte di un’organizzazione così
rilevante deve mostrare di rispettare il diritto internazionale, in
particolare in campo militare. Cosa che, secondo Roma, Delhi non sta
facendo nel caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Per l’India
l’entrata nell’Mtcr è un passaggio importante per essere considerata
non solo una potenza nucleare ed economica ma anche un soggetto tanto
affidabile da essere invitata nei club rilevanti che controllano la
proliferazione delle armi di distruzione di massa.
A inizio anno, gli Stati Uniti avevano promesso al primo ministro
indiano Narendra Modi che le porte dell’Mtcr sarebbero state
aperte. E hanno insistito perché si votasse la questione durante la
riunione di Rotterdam, nonostante Roma sperasse che la discussione
venisse spostato alla prossima primavera. A quel punto l’Italia ha
votato contro: non per motivi strategici ma per ragioni strettamente
legate alla vicenda dei due marò.
di Danilo Taino
di Danilo Taino
Fonte: http://www.corriere.it/
http://www.analisidifesa.it/
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