Un osservatore poco attento e non familiare con i contenuti del
Diritto Internazionale marittimo, oppure qualche individuo un po’
fazioso sarebbe portato frettolosamente a dichiarare, come peraltro
hanno fatto alcuni media nostrani e anche qualche insulso e tedioso
talk-show, se non il fallimento di certo una sonora sconfitta delle
istanze avanzate dall’ Italia con l’Arbitrato internazionale al
Tribunale del Mare di Amburgo. Nulla di più falso e fuorviante.
L’Italia, dopo aver battuto tutte le strade della diplomazia e della
politica internazionale, seppure in modo piuttosto ondivago e poco
incisivo, e comunque con scarsi risultati, ha recentemente deciso di
avviare – con un colpevole ritardo di oltre 2 anni- l’Arbitrato
internazionale previsto dall’UNCLOS, la Legge sul Mare, al fine di
dirimere l’ormai annosa (sono passati oltre tre anni) questione con
l’India riguardante i 2 Fucilieri di Marina Latorre e Girone, accusati
di aver sparato ed ucciso 2 pescatori del Kerala scambiati per presunti
pirati.
E’ mai possibile che la nostra stampa non riesca a parlar
chiaro, diretto, senza fuffa e senza raccontare quelle menzogne che si
annidano fra le pieghe di fatti reali, seguendo sempre una concezione
teleologica dell’informazione, basata su priorità utilitaristiche, di
potere corrente, oppure del denaro? Evidentemente esistono dei limiti
professionali e deontologici, mentre la stampa di altre nazioni, seppure
con certi condizionamenti , riesce a fare informazione più ‘’pulita e
meno asservita’’.
Nel caso specifico basta leggere alcuni giornali
indiani, e fra gli altri ‘’ The Economic Times’’ che
non va mai sul soft, ma è caratterizzato da inchieste piuttosto feroci,
per rendersi conto della valenza del verdetto di Amburgo. Con un
articolo dal titolo emblematico ‘’ settle the case, send the italians home’’
(risolvete il caso e rimandate gli italiani a casa), nel confermare la
giustezza delle decisioni prese dal Tribunale ITLOS , innescato da Roma
circa due mesi fa, prende atto delle determinazioni di tale consesso ‘’India and Italy to suspend all court proceedings against the two marines’’; inoltre, in esito a quanto accaduto, sostiene che comunque si è trattato di un ‘’horrible misunderstanding’’ sulle norme dell’ antipirateria che l’India deve rispettare, senza pietismi, ma riconoscendo la buona fede italiana.
Addirittura arriva a proporre che, nelle more di preparare i relativi
rapporti per l’ITLOS – il predetto Tribunale- entro il 24 settembre pv,
l’India, pur continuando a sostenere le proprie ragioni ,
rilasci da subito i 2 FCM di fatto detenuti da tre anni e mezzo,
facilitando così una ‘’compensazione di buona volontà’’ offerta da Roma
alle famiglie dei due poveri pescatori deceduti, al fine di rendere
l’atmosfera meno ostile e favorire la conclusione del contenzioso.
Considerazioni di pregio che portano a favorire il rientro di Girone,
quale misura collaterale sostenuta dall’Italia, ma che al momento il
Tribunale di Amburgo non ha potuto avallare per la mancanza, abbastanza
condivisibile, ‘’del requisito dell’urgenza’’.
Certo, tutti auspicavamo, a prescindere dalle regole, che l’ITLOS si
esprimesse a favore di un rientro immediato del FCM Girone ancora
‘’quasi ostaggio’’ di Delhi, in Italia o in un paese terzo, in attesa
delle determinazioni di quel Tribunale circa la giurisdizione, ma
oggettivamente sarebbe stata una forzatura procedurale che esulava dalle
stesse competenze di quel consesso. Tale richiesta era stata comunque
avanzata dalla delegazione italiana, come secondaria rispetto a quella
primaria che riguardava la definizione della giurisdizione, e quindi la
titolarità italiana a processare i due FCM. Chiaramente tutti gli
italiani, o quasi, avrebbero gradito, e Girone per primo, una decisione
favorevole sia in merito alla giurisdizione, sia al suo rientro; altri
hanno gridato scioccamente al solito ‘’cerchiobottismo’’ e ad una
sentenza pilatesca lasciando prevalere l’ignoranza e, forse, i più
onesti, il cuore sul cervello. Qualcuno ha detto che l’ITLOS ha’’
deciso di non decidere’’, mentre tale Tribunale ha oggettivamente deciso
in modo coerente ed equanime nell’ambito delle proprie competenze:
decidere diversamente equivaleva a debordare dai propri compiti,
abusando di un’autorità che formalmente non possedeva.
Infatti la decisione primaria per cui ‘’l’Italia e l’India devono sospendere ogni azione e qualsiasi iniziativa giudiziaria che possa aggravare la disputa in essere’’
è assai importante in quanto vieta all’India, che ha sempre sostenuto
di voler e dover processare i due fucilieri, di perseverare in qualsiasi
azione processuale nei loro riguardi: una decisione che preluderebbe ad
una ‘’sostanziale’’ futura svolta a favore della giurisdizione
italiana. Tuttavia non c’è da farsi illusioni poiché la strada
dell’Arbitrato internazionale è lunga, tortuosa e nulla può essere dato
per scontato, tutt’altro! Di certo se l’avessimo avviato oltre due anni e
mezzo fa, forse oggi saremo fuori da questa fastidiosa e involuta
situazione, e le occasioni non sono mancate. Se nell’imminenza del
permesso Pasquale del marzo 2013, il Governo in carica avesse
trattenuto in Italia i due FCM e magari avviato un regolare processo,
tenuto conto che sussistevano gli estremi giuridici per farlo – come
aveva ribadito il Ministro della Giustizia pro-tempore Severino con un
documento che solo poco tempo fa è venuto alla luce- con la contestuale
richiesta dell’Arbitrato internazionale, anche la situazione dei due FCM
sarebbe stata del tutto diversa, e molto probabilmente risolta.
L’invocata ‘’condizione’’ di averli in Patria sarebbe stata superata
‘’ab origine’’, non restituendoli coattivamente agli indiani, e le
nostre suppliche sulla giurisdizione avrebbero avuto un diverso peso e
rilevanza: la restituzione è stata invece letta, anche da alcuni
giuristi, come un’implicita ammissione della titolarità indiana nel
processarli. Nel napoletano si direbbe, non a torto: ‘’c…ti e
mazziati’’! Né sotto il profilo giuridico può avere valore quella fola
sulla ‘’parola data’’, mentre in realtà si trattava di un ‘’affidavit’’
possibilista, attuabile solo e soltanto se non in contrasto con la
nostra Costituzione (cosa che invece era, come ha sottolineato la stessa
Severino, in quanto si trattava di estradarli in un Paese ove vigeva la
pena capitale, oltre al fatto che ‘’i rilevamenti satellitari’’
confermavano che la posizione della Lexie era in acque internazionali,
soggetta unicamente alla legge di Bandiera-italiana!): una occasione
perduta con un voltagabbana incredibile, restituendo al patibolo indiano
due poveretti che probabilmente non c’entrano nulla con quell’evento!
Di responsabilità politiche, della magistratura e di alcuni Vertici
militari, l’odissea dei due FCM è lastricata come la via dell’Inferno;
qualcuno si è difeso sostenendo che ‘’non si può venir meno alla parola
data’’ mentre in realtà, con tutto ciò che in seguito è emerso, l’Italia
poteva tranquillamente tenersi a casa i due fucilieri, e non svenderli
per un pugno di lenticchie o per alcuni elicotteri, poi, mai venduti.
Nessuno, in questa nostra democrazia ‘’inferiore’’ a quella ‘’grande’’
indiana, si è mai preoccupato di fare luce sul sinistro e pervenire a
capo della vera verità e delle correlate omesse responsabilità politiche
o anche militari, con una mirata Commissione di Inchiesta parlamentare,
pur considerando di non interferire con le attività processuali in
corso.
E’ mai possibile che in questo Belpaese tutto passa sottobanco,
si riduce ‘’a bottega’’ e nessuno risponde di errori o malefatte nei
confronti di due nostri figli che oltre ad essere stati arrestati
illegittimamente, sono stati rigettati nelle mani avversarie per ben due
volte, mentre tutt’intorno è silenzio rotto in modo estemporaneo da
qualche telefonata di prammatica da parte dei neo eletti Ministri? Anzi,
spesso vediamo, per assurdo, che chi era allora nelle posizioni
decisorie ed ha consentito quelle nefandezze, è stato in seguito
gratificato con incarichi di prestigio, politici o industriali,
sicuramente prezzolati, ma assai poco meritati.
Sono passati 3 governi, 5
Miniesteri, 3 Ministri della Difesa che, tergiversando per oltre tre
anni, sono risultati inconcludenti e senza mai che qualcuno si assumesse l’onere di dichiarare l’ innocenza dei due fucilieri,
almeno fino a prova contraria, tipico dovere di un Paese civile e con
la schiena dritta, a tutela dei propri figli; anzi abbiamo avuto
Miniesteri che l’hanno messa indubbio palesemente ( la Bonino) ed altri
che, con bizantinismi degni di un paese del Quarto mondo, li hanno
considerati aprioristicamente colpevoli (dall’onorevole Pistelli al duo
Manconi-Galan) per essere giocati come ‘’baratto’’ con altri
delinquenti indiani detenuti in Italia su tavoli negoziali
internazionali, senza tener di conto della giurisdizione e neppure della
loro immunità funzionale, e ancor meno della sconosciuta dignità e del
supremo concetto dell’onore del militare!
Troppo facile e profondamente ingiusto criticare ora l’ITLOS
da parte dei soliti detrattori da strapazzo; nonostante tali
precedenti colpevolizzanti cui si sommano le reiterate violazioni
perpetrate dagli indiani – dall’ingresso ingannevole della Lexie in acque
territoriali, al sequestro delle armi di un altro Stato, all’arresto
coatto di due soldati in missione istituzionale, alla elargizione
ex-grazia di somme alle famiglie dei pescatori ed al proprietario del
peschereccio San Antony, alla presa per i fondelli della perizia
balistica, alla sparizione dei proiettili e dei video-filmati, e via
dicendo…. noi, ora, pretendiamo che l’ITLOS ce li restituisca senza
una robusta e sostanziale motivazione, e con un suo proprio abuso di
potere!
Davvero poco giusto e assai poco
corretto. Tutti sproloquiano a ruota libera, molti confidano ancora
nello stellone italico, ma gli oneri sono e restano tutti a carico dei 2
fucilieri, checché se ne dica!
I due FCM hanno già pagato sulla loro pelle un costo psico-fisico di
detenzione ultratriennale nelle ‘’oasi indiane’’; il povero Latorre con
un grave ictus ed un successivo intervento cardiologico da cui deve
ancora riprendersi, mentre Girone è stato recentemente colpito
dall’influenza virale Dengue di cui sta soffrendo i postumi nella
situazione di ‘’ostaggio’’ a Delhi, che di certo non l’aiuta. Per il
momento, quindi l’ITLOS ha fatto il suo mestiere, rilanciando alla fine
del mese, quando avrà maggiori elementi per decidere più compiutamente,
nell’assunto che tuttavia dovrà essere un Tribunale arbitrale in via di
costituzione all’Aja – secondo quanto previsto dall’ Allegato VII alla
Convenzione UNCLOS sulla legge del Mare, invocato formalmente
dall’Italia- che dovrà esprimersi nella sostanza e nel merito, sia
sulle competenze giurisdizionali che sulle misure accessorie cautelari
riguardanti direttamente i due FCM. Ma anche là, a scanso di equivoci,
tale consesso si esprimerà sulla giurisdizione e anche sulle misure
cautelari riguardanti i due FCM, ma non sull’innocenza o sulla
colpevolezza dei due fucilieri in quanto dovrà essere un Tribunale
competente per giurisdizione, si spera italiano, per un definitivo
giusto processo.
La nottata dell’Aja dovrà passare e il tempo dovrà pur essere
galantuomo nei loro confronti, anche se leggendo l’interessante,
recentissimo e documentato libro di Toni Capuozzo su ‘’I segreti dei Marò’’ ci sono aspetti, dubbi imponderabili e intrecci particolari che fanno rabbrividire; in sostanza sembra che stiamo
tentando di processare due nostri figli senza capi d’accusa, e
probabilmente estranei alla morte di quei due pescatori ed al sinistro
Lexie-San Antony, atteso che sussistono tali e tante discrasie,
sulle posizioni relative dei bastimenti, sulla tempistica degli eventi,
sulle ritrattate testimonianze, sulla perizia balistica farlocca, sulla
sparizione dei bossoli e dei video dell’incidente,ecc: è assai
probabile che i 2 FCM c’entrino come i cavoli a merenda, ma nessuno si è
mai battuto per la loro estraneità e quindi per la loro innocenza!
Ciò, insieme con altri aspetti trattati diffusamente in tale testo,
comprese le accuse ai Vertici militari ‘’d’aver fatto carriera sulla
pelle dei marò’’, meritano riflessioni e commenti che -per questioni di
spazi disponibili e per non appesantire inutilmente questo scritto-
saranno oggetto di un articolo a seguire il presente…continua!
di Giuseppe Lertora
Fonte: http://www.liberoreporter.it/
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