20 Marzo 2015
I politici italiani
continuano colpevolmente a far finta di ignorare tutto quello che è
stato sbagliato (da loro 'in primis') in questa vicenda. Si rifiutano di
riconoscere la verità. Rifiutano di affrontare la realtà e così
facendo hanno prolungato per oltre tre anni e continuano a prolungare il
sequestro dei fucilieri di marina.
E' necessario che una forza
politica (non mi interessa quale), anche un solo parlamentare per bene,
pur consapevole delle difficoltà in cui gli errori di questi tre anni
hanno condotto la vicenda Marò e della delicatezza che oggi questa
richiede nella gestione, si ispiri all'unico principio etico che
dovrebbe governare la vita politica: cioè che la verità deve essere resa
esplicita.
I MARO' SONO INNOCENTI E LA LORO INNOCENZA DEVE ESSERE RESA ESPLICITA ALL'OPINIONE PUBBLICA.
Non è più tempo di nascondersi dietro richieste di arbitrato
internazionale, richieste di cambio di giurisdizione, richieste di
rientro per motivi umanitari. Da sempre, per come si è sviluppata la
'narrazione' del caso, queste sono solo richieste ipocrite, cortine
fumogene. Perché sono richieste che si scontrano contro la percezione
di colpevolezza che si è lasciata colpevolmente maturare nell'opinione
pubblica indiana (e non solo) nella speranza di nascondere
responsabilità di livello ben più alto.
Matteo Renzi ed il suo
governo si sono clamorosamente incartati nel tentativo di coprire le
menzogne ereditate dai governi che l'hanno preceduto. Menzogne portate
in dote da politici del PD ed alti burocrati che hanno mantenuto
funzioni di governo o a cui il governo ha continuato a fare riferimento.
Le opposizioni tutte finora non hanno saputo fare altro che
produrre qualche selfie con il fiocco giallo, indossare qualche felpa di
solidarietà e più in generale buttarla in 'caciara' coniando qualche
facile slogan da stadio (a cui ovviamente la tifoseria avversaria, ben
più numerosa visti i rapporti tra popolazione italiana ed indiana,
risponde con altrettanti slogan da stadio).
Eppure se un solo
partito politico, se un solo parlamentare determinato, se qualche
televisione o qualche giornale desse veramente lo spazio necessario alle
prove dell'innocenza che abbiamo diffuso fin dal Giugno 2013, l'India
la vicenda dovrebbe correre a chiuderla e con tante scuse (scuse ai due
Marò, non certo all'Italia).
Per chi ha voglia di leggere
ripropongo di seguito (adattandolo e sintetizzandolo anche se rimane di
lunga lettura) l'ultimo dei tanti confronti che ho avuto con una persona
'colpevolista' in buona fede. Al termine del nostro confronto il
'Colpevolista' è uscito sicuramente assai meno convinto del fatto che
siano stati i marò a causare la morte dei pescatori indiani. Il vero
problema resta però che un confronto di questo tipo, basato
esclusivamente sui contenuti, non sia stato finora possibile averlo
pubblicamente.
E' necessario entrare nel merito e spiegare come sono andate davvero le cose alle tante persone in buona fede rimaste vittime di una campagna mediatica manipolata per riportare a casa Salvatore e Massimiliano con il loro onore. Ma è necessario che qualcuno a livello istituzionale questo spazio lo offra.
E' necessario entrare nel merito e spiegare come sono andate davvero le cose alle tante persone in buona fede rimaste vittime di una campagna mediatica manipolata per riportare a casa Salvatore e Massimiliano con il loro onore. Ma è necessario che qualcuno a livello istituzionale questo spazio lo offra.
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APPENDICE - LA DISCUSSIONE CON UN 'COLPEVOLISTA' CHE DOVREBBE TROVARE
SPAZIO A LIVELLO POLITICO E SUI GRANDI ORGANI DI INFORMAZIONE
Copevolista: se i Marò rimangono in India è proprio perché sono colpevoli di omicidio colposo (https://www.youtube.com/watch?v=VqmI1nkT7kA) (nota: il video linkato è quello prodotto da Diego Abbo a sostegno della cosiddetta 'teoria dello spiattellamento')
Risposta: i tuoi commenti saranno i benvenuti quando, anziché limitarti
a copiare link non tuoi, vorrai commentare con argomenti ( e, se sarai
capace, smentire) le prove a supporto dell'innocenza dei marò.
Eccotene
una sintesi (https://www.youtube.com/watch?v=HpopTBBV2q0)
(nota: il video linkato è quello che ho prodotto insieme a Claudio
Alibrandi disponibile in inglese ed italiano). Per tua informazione, mi
risulta che la posizione di Diego Abbo sia che, o l'Enrica Lexie ed il
St. Antony non si sono mai incontrati (come sostengo io) o che, nel caso
si fossero incontrati, la dinamica di quanto successo sarebbe quella da
lui ricostruita. Come vedi, ne hai tante di cose su cui varrebbe la
pena che ti informassi prima di 'linkare' e parlare a vanvera di
omicidio colposo. Se, quando l'avrai fatto, vorrai discuterne sarai il
benvenuto anche su questa pagina.
Colpevolista: del video che mi
hai postato ho guardato fino alla seconda scena, quando si legge tra i
nomi quello di Luigi Di Stefano, a quel ponto ho spento. Fin'ora di
prove a supporto della tesi innocentista sicure ne ho visto poche, tutte
notizie travisate e non supportate da documenti ufficiali. ad esempio
la mail che pochi giorni fa è stata spacciata come nuova, era conosciuta
almeno da meta del 2012, e l'intervista al comandante del St Antony è
stata fatta appena questo era sbarcato con due suoi amici e dipendenti
morti si può supporre che non fosse completamente lucido, infatti negli
interrogatori dichiara cose differenti.
Risposta: se sei una
persona che cerca di informarsi ti invito a guardare il video oltre la
'seconda scena'. Quello di Luigi Di Stefano è solo uno di tre nomi.
Personalmente io di Luigi posso non condividere complessivamente le idee
politiche, ma ne ho apprezzato la competenza tecnica. Abbiamo lavorato
in un modo assolutamente indipendente l'uno dall'altro anche se alla
fine le sinergie sono state inevitabili. Idem per Toni Capuozzo che ha
probabilmente idee politiche ancora diverse sia dalle mie che da quelle
di Luigi. Qui parliamo di una vicenda ben precisa e non se ci piace o
meno una persona. E naturalmente non sono certo io la persona titolata a
parlare di luigi Di Stefano. Ripeto, se tu sei una persona che cerca
veramente d'informarsi sulla vicenda marò guardati con attenzione il
video (ovviamente è solo una sintesi), studiati le prove dell'innocenza e
poi, se le ritieni campate in aria, discutiamone pure. Tutto il resto è
aria fritta!
Colpevolista: bene, ho guardato il video ma non
diceva altro che l'Olympic Flair è stata attaccata alle 21 e 30 ma i
giornali sapevano della morte dei due pescatori già alle 20 quindi la
tesi della nave greca non regge e del calibro idem visto che anche i
carabinieri hanno detto che i proiettili in mano agli indiani sono
compatibili con le armi di due fucilieri presenti sulla Enrica Lexie.
(http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16021) (nota: l'articolo linkato è quello delle tesi colpevoliste di Matteo Miavaldi)
(http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16021) (nota: l'articolo linkato è quello delle tesi colpevoliste di Matteo Miavaldi)
Risposta: il link di Wu Ming è ben precedente alla conclusione della
nostra indagine che ha acquisito ben più corposi elementi di quelli
pubblicati inizialmente da Miavaldi. Risulta quindi del tutto datato.
Nel video che ti ho linkato io non ritrovi solo il documento Olympic
Flair, ma, tra le altre cose, puoi facilmente vedere il documento chiave
con cui la Guardia Costiera chiede per la prima volta alla Lexie di
rientrare a Kochi alle 4.06 p.m. ora di Greenwich (21.36 ora indiana)
rendendo così evidente che tutta la ricostruzione della caccia alla
Lexie partita alle 19.00 fatta dalla Guardia Costiera, pubblicata dai
media indiani e ripresa da Wu Ming è solo un clamoroso falso. Così come è
una patacca pazzesca il supposto articolo del Times of India con orario
artatamente modificato alle 20.00. Quando Miavaldi mandò a me e
Capuozzo il link del Times India a cui ti riferisci non abbiamo potuto
fare altro che sorridere da quanto sono stati pasticcioni gli indiani
nella manipolazione dei documenti ed ingenui gli italiani che se li sono
bevuti. Infatti il primo commento dei lettori all'articolo 'breaking
news' del Times of india era quello di un certo Alwyn pubblicato alle
23.36. Sai quanti commenti apparirebbero in tempo reale sul Times of
India a commento di una breaking news pubblicata alle 20.00? Centinaia
perché i commenti non vengono moderati!! Il link a cui fai riferimento è
quindi una patacca colossale. Il primo comunicato stampa emesso dalla
Guardia Costiera indiana sull'incidente che loro hanno erroneamente
associato alla Lexie è stato emesso intorno alle 22.00. Tale comunicato è
stato immediatamente ripreso come di consuetudine dalla Press Trust of
India (l'ANSA locale) prima di arrivare ad essere ripresa con veri e
propri articoli dalle redazioni dei diversi giornali indiani solo a
partire dalle 23.00.
Colpevolista: e del fatto che l'Olympic
Flair era vicino a Kochi e di conseguenza anche il St Antony doveva
essere li e invece di andare al porto più vicino con due feriti si è
fatto circa 125 km per raggiungere Kollam a me pare molto strano,
inoltre De Mistura ha dichiarato "fu un tragico errore".
Risposta: La posizione dell'Olympic Flair non è conosciuta da nessuno
con precisione perché la nave si muoveva con il radar spento. L'unica
informazione disponibile è quella comunicata dalla stessa Olympic Flair
nel report dell'attacco pirata, cioè 'APPROSSIMATIVAMENTE 12 Miglia
Sud-ovest di Kochi' (trovi copia del report nel video). Nelle sue prime
dichiarazioni Freddy Bosco parla di incidente avvenuto intorno alle
21.20 ben all'interno delle acque territoriali indiane (cioè entro le 12
miglia). E' evidente che l'Olympic Flair nel report potesse solo
riportare un luogo dell'attacco al di fuori delle acque territoriali
indiane pena l'accusa di aver aperto il fuoco all'interno della
giurisdizione indiana con successivo incidente diplomatico. Da qui
l'indicazione vaga e generica delle 'approssimative 12 miglia a
sud-ovest di Kochi': l'unica possibile per dare un'idea dell'area dove i
fatti si erano effettivamente svolti e al tempo stesso spostare
l'incidente in area che non mettesse nei guai l'Olympic Flair. Se questa
spiegazione è coerente con i dati raccolti (report Olympic Flair, prime
dichiarazioni di Freddy Bosco, attivazione della Guardia Costiera solo a
partire dalle 21.36), l'ipotesi Enrica Lexie invece non sta in piedi
proprio perché dal luogo dell'incidente dichiarato dalla Lexie tra le
16.00 e le 17.00 il St. Antony non avrebbe potuto impiegare più di 4 ore
a rientrare a Neendakara. Poiché il St. Antony è invece rientrato alle
11.00 (secondo alcuni report poco prima, secondo altri poco dopo) cosa
avrebbe fatto Freddy Bosco nelle 3 ore di buco? Una crociera con
cadaveri a bordo? Per quanto riguarda De Mistura apriremmo un capitolo
pietoso ..... le sue affermazioni fatte senza riscontri oggettivi non
sono state altro che il tentativo (suo ed in generale del governo
italiano) di ingraziarsi le autorità indiane per uscire dalla vicenda
con un qualsiasi accordo dalla porta di servizio. L'Italietta che fa
ridere il mondo (nella sua versione migliore, o peggiore a seconda della
prospettiva).
Colpevolista: quello che non capisco è, per quale
motivo gli indiani dovrebbero "incastrare" gli italiani? Poi comunque
c'è un altro problema di base, cosa ci fanno i militari su navi civili?
In questo modo sono autorizzati dallo stato e dalla marina a comportarsi
come mercenari. Sarebbe meglio se questi lavori li facessero imprese
private.
Risposta: per quanto riguarda i motivi che hanno spinto
gli indiani (ovviamente alcuni indiani) ad incastrare gli italiani ti
invito a leggere in prima battuta un mio post di qualche tempo fa che
trovi su questa pagina (https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79/posts/485313678273644).
Dopodiché ovviamente ogni tua domanda sarà benvenuta. Per quanto
riguarda l'altro problema che sollevi (militari su navi civili) è
ovviamente un tema degno di ogni approfondimento, ma completamente
separato dal fatto che due uomini completamente innocenti, che nulla
hanno a che fare con quanto loro falsamente addebitato, siano a tutti
gli effetti sequestrati da oltre 3 anni (che uno di loro sia ora in
Italia per curarsi cambia poco ...).
Colpevolista: Però pare che
in India, durante la campagna elettorale, nessuno abbia mai parlato dei
fucilieri. Dico "pare" perchè non sono riuscito a trovare nulla che
confermi o smentisca questo e di conseguenza confermi o smentisca la tua
tesi. Se tu hai qualche link a giornali che dimostri la veridicita
della tua tesi mandamelo.
Risposta: parlo dell'elezione
suplettiva per un solo seggio vacante (ma assolutamente decisivo) del
Kerala del 2012, poche settimane dopo l'incidente mai avvenuto della
Lexie, quando il primo ministro Chandy sui marò italiani faceva una
dichiarazione al giorno e le rappresentanze dei pescatori erano in
piazza a manifestare a giorni alterni. A mò di campione ti linko questo
articolo (http://archive.indianexpress.com/…/italian-suspects…/913866/).
Concentrati sull'ultimo paragrafo che riporta le dichiarazioni di
Chandy. Tieni presente che l''inchiesta non era ancora ufficialmente
partita. Neppure nello Zimbabwe di Mugabe o nella Corea del Nord un
primo ministro si permette di anticipare in questo modo i risultati
delle indagini. Chandy aveva bisogno che le cose si muovessero in una
certa direzione e così è stato!
Colpevolista: devo dire che una
dichiarazione del genere mette qualche dubbio ma é anche vero che una
frase estrapolata dal suo contesto può venir letta in maniera molto
differente dal reale significato che avrebbe avuto se lettta nel
discorso completo, e ne abbiamo avuto tantissimi esempi anche in Italia
di come giornali di parte abbiano modificato il senso di frasi
estrapolandole dal loro contesto. non mi riferisco ad articoli sui
fucilieri ma il mio è un discorso in generale. Di certo, però, una frase
del genere qualche dubbio lo mette, ma per poter giudicare bisognerebbe
leggere il discorso completo. Voglio farti presente che non é che
voglio contraddire tutto solo per essere contro i marinai a tutti i
costi ma per poter avere le idee chiare devi aver più notizie possibile,
se no sarebbe come cercare la verità leggendo solo il giornale "Libero"
che essendo di parte chiaramente cerca di spostare l'opinione pubblica
verso la propria tesi.
Risposta: Roberto, in questo caso è
proprio il contesto in Kerala di quelle settimane del 2012 quando fu
messa in moto la macchina per costruire in modo spregiudicato le false
accuse contro i marò che permette di comprendere a pieno le frasi di
Chandy (tra l'altro io ho due buoni amici in Kerala che mi hanno aiutato
proprio a decifrare l'evolversi del contesto giorno dopo giorno).
Quelle frasi, che in un sistema di diritto farebbero saltare chiunque
sulla sedia, Chandy le ha pronunciate proprio perché aveva bisogno di
esporsi sul caso in chiave elettorale. Altrimenti qualsiasi primo
ministro avrebbe semplicemente dichiarato che stava agli investigatori
fare il proprio lavoro prima di esporsi politicamente sul caso.
Comunque, io ho cercato di spiegarti perché io ed altri abbiamo certezza
dell'innocenza dei marò. Ed è questa innocenza che ha causato
l'indecente ed insopportabile (oltre tre anni) impasse nel caso. La
politica corrotta tanto indiana che italiana si era infatti spinta
troppo avanti nelle manipolazioni sicura di poter gestire la vicenda in
base ai propri interessi e sulla testa di due signor nessuno. Poi gli
utili idioti di Wu Ming e del mondo dell'informazione in generale (tanto
a destra che a sinistra) hanno fatto il resto trasformando un caso di
giustizia vs. ingiustizia che riguarda due uomini in un caso politico
che riguarda due Paesi. Ora è difficilissimo per tutti tornare indietro e
sai quante teste dovrebbero saltare.
Fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79?fref=nf